da qui
C’è una gran confusione di corpi arrampicati sulle scale, olio bollente gettato dalle mura, macchine da guerra, catapulte, eserciti che marciano a piedi e a cavallo con bandiere al vento, soldati stanchi e affamati con la croce sul petto, cartigli con dichiarazioni solenni degli imperatori, un uomo che arranca nel deserto, col bastone e il sole a picco sulle onde irregolari di pietra e sabbia, una mano che scrive, e ancora scudi, lance, balestre, guerrieri in tunica scura e copricapo bianco che cadono, colpiti, da cavallo, donne che leggono giornali del dodici settembre, pompieri arrampicati sulle scale, lava bollente che cola dalle torri di Manhattan, gente che lancia sassi nelle strade, bare avvolte in stendardi nazionali, la cupola di Michelangelo, il papa che legge l’omelia, infila un foglio tra le crepe del muro, un condannato inchiodato sulla croce, i roghi degli eretici, i cadaveri appesi, vescovi e gerarchi con la mano tesa, soldati col fucile automatico accucciati dietro un muro di pietre, folle di fedeli prostrati nella stessa direzione, la massa bianca e grigia delle case, l’oro della cupola, l’incenso nel grembo scuro del santuario, la donna che accarezza la tomba, non est hic, se non è qui, dov’è? chiede Yehouda a Chlomo, pellegrini fotografano il muro, una donna sorride, un’altra piange, avvolta nel nero del vestito, una barriera eretta tra campo e campo, casa e casa, come se la terra, l’erba che cresce fra le pietre, le pecore che brucano, fossero di mondi contrapposti, amici di scuola, è scritto da una mano ignota sul cemento, i fuochi, il fumo, la chiazza rossa sul petto del ragazzo, se non è qui, dov’è? Yehouda guarda Chlomo, i loro occhi scuri s’incontrano come per la prima volta davanti alla trama della storia, ai negozi con le foto delle star, le donne anziane uscite per la spesa, il mitra che spara, il kamikaze che annuncia il martirio, dov’è, se non è qui?, un individuo dalla pelle scura lancia un sacco al di là del muro grigio, una raffica, un urlo, non est hic.