5 giugno 2014 • Primo Piano, Vetrina Cinema, Videos •
commento di Elisabetta BartuccaSummary:
“Cosa succede a James Bond quando torna a casa? Non lo vediamo mai senza i panni dell’agente segreto”. Si potrebbe provare a riassumere in una frase dello stesso regista il senso di “3 Days to kill”, l’ultimo adrenalinico action thriller di McG. Sì, proprio lui che nel 2000 portò per la prima volta sul grande schermo il rifacimento della celebre serie televisiva degli anni ’70 “Charlie’s Angels”, e che qualche anno più tardi ne firmò anche il sequel “Charlie’s Angel – Più che mai”.
Scritto da Luc Besson, il film in sala dal 5 giugno per Eagle Pictures racconta la storia di Ethan Renner, spregiudicato agente della CIA (Kevin Costner) che decide di ritirarsi dalle scene per recuperare il rapporto con la figlia Zooey (Hailee Steinfeld, “Il Grinta”), messa sempre in disparte dal suo ingombrante lavoro. A complicare le cose però arriva la proposta di Vivi Delay, cazzuto e misterioso angelo biondo (la Amber Heard di “Drive Angry”, “The Rum Diary”, “Machete Kills”): un’ultima missione per catturare il più pericoloso terrorista del mondo, il tutto senza perdere di vista la figlia, affidatagli dall’ex-moglie per tre giorni.
Girata tra Parigi e Belgrado, la pellicola scorre via tra intricati inseguimenti, fughe nella metropolitana parigina, spettacolari sparatorie e stunt tutti rigorosamente “old school”: “Credo che ormai il pubblico sia annoiato da tutti questi effetti speciali creati al computer. – racconta il regista – Personalmente, preferisco scene reali, girate con telecamere vere. Hanno un’energia e un appeal che nessun computer è in grado di riprodurre”. Un senso del reale che non avrebbe risparmiato neanche Costner, deciso a girare in prima persona una delle sequenze più complicate del film: un inseguimento di più auto, ispirato al film del 1976 di Claude Lelouch “C’était un rennde-zvous”. Solo l’intervento di McG l’avrebbe convinto a non farlo.
Ad accompagnare l’action uno humour onnipresente, volto a stemperare sia le situazioni più critiche di una ‘ordinaria’ vita da spia che le dinamiche relazionali tra un padre necessariamente ‘analogico’ ed una figlia naturalmente ‘digitale’. “Hailee è stata la mia prima e unica scelta. – rivela McG – È in grado di fare sua ogni battuta e di interpretare anche le scene più difficili in modo semplice e scorrevole. Hailee sa che cosa significa essere giovani e pieni di vita, ma al tempo stesso ha una complessità emotiva che la rende più matura rispetto alla sua età”.
Per Vivi Delay invece, McG scomoda due icone di femminilità per eccellenza come Rita Hayworth e Lana Turner: a loro si sarebbe ispirato per creare il suo personaggio. E così la scelta è caduta su Amber Heard: “Amber è texana e per di più è un’abile tiratrice. – dichiara il regista – Ci vogliono certe esperienze, nella vita, per essere grandi attori, e il suo è stato un percorso di vita molto libero e disinibito”.
A fare da contorno, tutta una serie di personaggi che dovrebbero impedire allo 007 di portare a termine la propria missione, ma che in effetti lo aiuteranno a diventare un padre migliore.
di Elisabetta Bartucca per Oggialcinema.net
Amber HeardConnie NielsenHailee SteinfeldKevin CostnerLuc BessonMcG