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30 minuti di panico a Piazza Affari

Creato il 25 giugno 2011 da Dagored
30 minuti di panico a Piazza Affari
Tutto sembrava scorrere placidamente, finalmente dopo giorni di nervosismo, a Piazza Affari, sede della Borsa Italiana, quando improvvisamente una ondata di vendite si è abbattuta sui titoli delle banche italiane e principalmente sulle due più grandi e internazionali, Unicredit e Intesa San Paolo, tanto da costringerle a alla sospensione per eccesso di ribasso.Le vendite copiose hanno immediatamente creato un clima di panico, soprattutto perché nessuno riusciva a dare una spiegazione razionale a quanto stava avvenendo.Soltanto dopo, quando le cose si erano un po' rasserenate, si è cominciato ad elaborare qualche spiegazione, ma sempre e soltanto frutto di ragionamenti a posteriori che non sono riuscite a fugare i tanti dubbi su quanto era avvenuto.
Qualcuno ha ipotizzato che fosse l'effetto della decisione dell'agenzia di rating Moodys di mettere sotto osservazione i rating di 16 banche nazionali, dopo averci già messo quello del debito pubblico italiano e delle aziende a partecipazione statale, ma l'annuncio era stato dato già il giorno prima e non giustificherebbe l'improvvisa ondata di vendite.Altri hanno invece ipotizzato l'errore commesso da qualche Sim internazionale nell'immettere gli ordini di vendita: sarebbero bastati un paio di grossi ordini per provocare il terremoto borsistico e scatenare il fuggi fuggi generale dai titoli del settore finanziario, ma anche questa spiegazione non regge del tutto, perché i titoli interessati non hanno più recuperato le perdite, chiudendo la seduta con pesanti ribassi, mentre tutte le borse d'Europa proseguivano in positivo.
Difficile dunque stabilire con esattezza la causa, ma non si può non sottolineare la strana coincidenza che lega questo attacco alle banche italiane alla nomina a governatore della Bce di Mario Draghi, già governatore della Banca D'Italia.Era infatti alle ore 11:00, subito dopo l'annuncio, in verità irrituale, arrivato dalla piattaforma di messaggi Twitter, che Draghi era stato ufficialmente designato come nuovo governatore della Banca Centrale Europea, che sono iniziate le vendite.
Sarà stata solo una coincidenza, eppure non pochi hanno invece pensato che si possa essere trattato di un vero e proprio avvertimento al nuovo governatore italiano da parte della grande finanza anglosassone.Draghi del resto non è un estraneo in quel mondo, essendo stato per diversi anni alle dipendenze delle più grande banca d'affari del mondo, quella Goldman Sachs che molti ritengono la vera depositaria del potere finanziario. Un passato che ha pesato molto sui dubbi tedeschi verso la candidatura di Draghi, che più volte a dovuto sottolineare di come fosse ormai lontano dal suo ex datore di lavoro.Nemmeno può passare sotto silenzio il riapparire sulla , proprio in questo momento di difficoltà del governo, di altri personaggi legati a quel mondo, come l'economista Mario Monti e come l'ex presidente del consiglio Romano Prodi, guarda caso ricandidato alla carica dall'On Antonio Di Pietro proprio in questi giorni.Saranno sicuramente solo coincidenze, ma pure il fare accenno, da parte di questi personaggi, a come la stagione delle privatizzazioni in Italia si sia arrestata, non può non far sorgere il dubbio che si voglia preparare una nuova stagione di svendite delle aziende a partecipazione statale ancora rimaste e in particolare i gioielli di famiglia, Eni, Enel, Terna e Poste Italiane.
Se poi ci aggiungiamo il vero e proprio assedio portato al nostro paese dalle agenzie come Moodys, enti privati che misurano l'affidabilità di Stati e aziende con metodologie soggettive e non del tutto chiare, che hanno per di più tra i loro proprietari i fondi che poi operano sul mercato azionario, in una posizione evidente di conflitto d'interesse, il timore vedere lo spettro dello Yacth reale Britannia ormeggiato nel porto di Civitavecchia è forte.

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