Il racconto
Un dono inatteso
di
Carla Tommasone
Tomas odiava il Natale.
Lui ci stava bene a scuola, non perché amasse particolarmente studiare, beninteso, era uno studente come tanti che comprendeva facilmente la matematica e seguiva con entusiasmo la musica, tutto il resto avrebbe anche potuto non esserci nel programma di studio.
In ogni modo odiava il Natale perché per due settimane non sarebbe andato a scuola e non avrebbe visto Ambra.
Ambra. Il nome già era tutto un programma. Ambra era bellissima, allegra, divertente, solare e non capiva un accidente di matematica, pertanto spesso l’aveva aiutata e in quei momenti aveva toccato il cielo con un dito. Ambra pendeva dalle sue labbra e lo guardava con i suoi occhioni da cerbiatta che gli scombussolavano il sangue nelle vene.
Già solo poterla osservare durante le lezioni era un piacevole passatempo. Ambra era seduta un banco avanti sulla destra rispetto a lui e riusciva a studiarla senza attirare l’attenzione su di sé.
Doveva proporle qualche lezione di ripetizione durante le vacanze natalizie? Che cazzata, lei l’avrebbe mandato al diavolo con una risata per quella oscena proposta.
Poteva organizzare un torneo di giochi con la Xbox e invitare un po’ di amici a casa ma in quel caso non sarebbero stati soli, be’, del resto non lo erano neanche a scuola.
Altrimenti la invitava a uscire e si toglieva il pensiero!
Insomma qualcosa doveva inventarsi perché non poteva sopportare l’idea di non vederla per due settimane. Già solo pensare a lei gli procurava un dolore sottile nel petto e vederla, guardarla o parlarle, gli induceva il cuore ad accelerare i battiti e la mente pareva svuotarsi di tutto il suo contenuto e sì, forse questo non era proprio positivo perché risultava davvero difficile concentrarsi per ricordare formule matematiche da spiegarle.
Ora lei stava scambiando auguri con tutti i compagni e distribuiva anche doni che aveva confezionato personalmente per tutti.
Ne aveva uno anche per lui? Tomas se lo stava chiedendo da un’ora ma lei ancora non si era accostata e sembrava ignorarlo.
Avrebbe voluto muoversi, farsi avanti, fendere la folla per allontanarla da lei e augurarle un buon Natale stampandole un bacio sulla bocca, eppure non riusciva ad alzarsi dalla sedia e avvicinare Ambra per porla con le spalle al muro. Era proprio uno stupido e in genere non era così imbranato con le ragazze, però Ambra valeva qualche precauzione.
Lei si volse e lo fissò e il cuore di Tomas sobbalzò e caracollò impazzito nel petto.
E’ finalmente arrivato il mio turno? Si chiese senza fiato.
Ambra si mosse e lo raggiunse assai lentamente. I suoi occhi lo fissavano attenti e da essi trapelava l’incertezza.
«Non so se accetterai il mio regalo ma te lo do ugualmente», esclamò aprendo il pugno e mostrando un sottile braccialetto di cuoio. «L’ho fatto io stessa per te. Lo metti?»
«Certo, perché no? Grazie mille Ambra», rispose con la massima disinvoltura di cui era capace benché si sentisse scombussolato, invaso da un calore sottile che probabilmente gli stava arrossando le orecchie.
«Te lo allaccio?»
«Sì», rispose porgendole il polso.
«Lo sai che è buona educazione ricambiare i doni?»
«Oh!»
Che poteva comprarle? Dei trucchi, dello smalto, un peluche?
«Me lo fai un regalo?»
«Certo Ambra, che cosa vuoi?»
«Te.»
Forse qualcuno gli aveva dato una botta in testa, perché a Tomas pareva di essere diventato improvvisamente vuoto e inconsistente. «Scusa?»
«Solo per il Natale. Mi accompagni a qualche festa come se fossi il mio ragazzo?» chiese Ambra evitando i suoi occhi, le guance così arrossate che se le avesse sfiorate sicuramente si sarebbe scottato.
Deglutì e prese fiato.
Odiava il Natale? No, lui l’adorava!
Si accostò a lei e le sfiorò la guancia con un bacio lieve. «Grazie Ambra, non avresti potuto farmi regalo di Natale più gradito.»
Il sorriso che le piegò le labbra la rese luminosa come una stella e gli riscaldò il cuore.
«Il braccialetto?» domandò esitante e lui scosse il capo afferrandole la mano e stringendola nella sua. «La possibilità di essere il tuo ragazzo», precisò, il cuore leggero e colmo di gioia. Oh sì, il Natale era una bellissima festa e rendeva ogni sogno possibile!
La ricetta…
i tortelloni ai broccoletti…
Ingredienti per la pasta: 400 g di farina, 4 uova, sale.
Ingredienti per la farcia: 800 gr. di broccoletti, 100 gr di pecorino grattugiato, 200 gr. di mollica di pane casereccio, 10 gherigli di noce, 1 uovo, 1/2 bicchiere di latte, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
Ingredienti per condire: 1/2 kg di broccoletti, 6 filetti di acciughe sott’olio 1 spicchio d’aglio, olio extravergine d’oliva, un pizzico di peperoncino.
Sulla spianatoia verso a fontana la farina passata al setaccio, al centro vi metto le uova e aggiungo un pizzico di sale. Lavoro con forza gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio, consistente ed elastico. Formo un panetto, lo avvolgo in un panno inumidito e lo faccio riposare in frigorifero per circa un’ora.
Lavo, lesso al dente e scolo tutti i broccoletti divisi in cimette, e tengo da parte quelli per condire, mentre trito gli altri.
In un tegame faccio insaporire nell’olio i broccoletti, regolo di sale, pepe, e continuo la cottura per un paio di minuti, poi la tolgo dal fuoco e li faccio raffreddare. Aggiungo quindi al ripieno di broccoletti il tuorlo d’uovo, il pecorino, i gherigli di noce tritati, la mollica di pane ammollata nel latte scolata e strizzata, il sale, il pepe e amalgamo bene tutti gli ingredienti .
Con il mattarello stendo la pasta in una sfoglia sottile Con una sacca a poche metto il ripieno a file su metà della sfoglia di pasta, la richiudo con l’altra metà sfoglia e con la rotella taglio i tortelloni Man mano che sono pronti li adagio su di un vassoio leggermente infarinato, li copro con un panno e li tango al fresco.
In un tegame faccio appassire l’aglio e il peperoncino nell’olio, aggiungo le acciughe, le faccio rosolare, poi aggiungo le cimette di broccoletti e le faccio cuocere per 5 minuti
In una pentola con abbondante acqua salata lesso pochi alla volta i tortelloni, li faccio bollire pochi minuti, quindi li scolo con una schiumarola e li metto delicatamente nel tegame dei broccoletti, li rigiro e li servo ben caldi.