Altra giornata, altre sette partite di Summer League a Las Vegas nella notte italiana. Si inizia con Milwaukee – Washington ed i riflettori sono puntati sul debuttante John Henson, rookie dei Bucks, ex North Carolina: Henson non tradisce e gioca un’ottima partita (20 p, 9 r, 1 s, 1 b, 8/17 fg, 4/4 ft), tolte le 5 palle perse (game high). Come diceva De Gregori, il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette. Ottimo anche Tobias Harris, (19° pick del draft 2011, scelto da Charlotte e scambiato subito ai Bucks), topscorer della gara con 24 punti (10/20 fg) a cui aggiunge 12 rimbalzi: la scorsa stagione è stata totalmente anonima per Harris, ma non bisogna scordare che è stato il giocatore più giovane draftato nel 2011 e che tutt’ora ha solo 19 anni, quindi i margini di miglioramento sono enormi. Se torniamo al fatto che è stato dato via dai Bobcats e quindi da Michael Jordan, possiamo stare certi che questo fra 5 anni diventa un all-star. Gioca benino anche l’altro rookie dei Bucks, Doron Lamb (12 p, 3 r), mentre per i Wizards è in netta crescita la 3° scelta assoluta Bradley Beal, che finalmente aggiusta la mira (18 p, 6 r, 2 b, 7/13 fg).
Nella seconda partita gli Houston Rockets, con la loro collezione di prime scelte, si confermano di un talento superiore, stavolta contro i Chicago Bulls (96-88) ed anche senza Motiejunas, tenuto fuori precauzionalmente per una leggera storta ad una caviglia. Ci pensano però gli altri 4 rookie (oramai Machado lo considero tale perché se non viene firmato mi vedrò costretto ad annoverarmi fra le file di chi pensa che Daryl Morey sia un pisquano): Royce White sfiora la tripla doppia (15 p, 10 r, 9 falli! 7/12 fg), Terrence Jones (17 p, 9 r) e Jeremy Lamb (16 p, 8 r) continuano a fare il loro dovere, mentre stavolta la sorpresa è proprio Scott Machado, che dimostra di saper anche segnare (20 p, 7/10 ft) oltre ai soliti assist (6, più 4 palle rubate). Per i Bulls Marquis Teague si riprende (14 p, 5 a, ma 5 TO) dal brutto esordio, ma lui ed il solito Jimmy Butler (24 p, 7 r, 11/12 ft) non bastano.
Sacramento – Toronto (89-96) vede in crescita il rookie dei raptors Terrence Ross (21 p, 7/17 fg, ma 7 falli…) mentre Ed Davis si prende una giornata di riposo (10 p, 9 r). Per i Kings, Fredette continua a sparacchiare (19 p, 5/17 fg, 2/9 da tre), Thomas Robinson continua a litigare con il canestro (7 p, 3/13 fg, 1/3 ft) ma si mantiene sempre attivo sul parquet e sopperisce con altro (8 rimba, 5 assist), ed infine Josh Akognon non si arrende e persiste nella ricerca di un contratto NBA (18 p, 12/13 ft): io sono CONVINTO che se avessero firmato lui e non Aaron Brooks avrebbero avuto gli stessi risultati, spendendo meno e sopratutto non dovendo togliere spazio ad Isaiah Thomas che ha ampiamente dimostrato di meritarsi almeno 30/35 minuti come pointguard titolare.
Hawks – Mavericks è una partita dal punteggio basso (67 a 61 per Atlanta) in cui però si possono ammirare le doti di tiratore di John Jenkins (21 p, 8/11 fg, 3/5 da tre) e le due seconde scelte di Dallas, Jae Crowder (20 p, 8 r, 4 s, 9/20 fg) e Bernard James (11 p, 10 r, 2 b, 5/7 fg). Odio ripetermi (non è vero, amo ripetermi), ma questi due contribuiranno fin da subito per dei Mavericks rinnovati: James sarà utile per dare qualche minuto di qualità ad un frontcourt ottimo ma anziano (Nowitzki, Brand, Kaman), mentre Crowder dovrebbe trovare anche più spazio dato che dietro a Shawn Marion c’è il vuoto in ala piccola.
Una delle partite più attese della notte è senza dubbio New Orleans Hornets – Phoenix Suns perché vedrebbe contrapposti Austin Rivers a Kendall Marshall, ma purtoppo Rivers non gioca la partita per una caviglia dolorante: essendo solo summer league, le franchigie ci vanno con i guanti di velluto per preservare i loro rookie-investimenti. Partita in generale bruttina, con gli Hornets che vincono 78 a 61 grazie a Lance Thomas (14 p, 8 r, 6/6 ft) che ha un’incredibile abilità a subire fallo ed andare in lunetta), Brian Roberts (16 p, 4/8 fg) e Jerome Dyson (13 p, 7 r). Per i Suns, che tirano con il 33% dal campo, Marshall mette i suoi soliti 5 assist e la sua visione di gioco è indubbia, ma al tiro è anche peggio di quanto si dica in giro (3 p, 1/10 fg, 0/2 da tre, 1/2 ft). Voglio ributtare là il mio dubbio amletico: se Machado e Marshall si fossero scambiati di college, sarebbero state scambiate anche le loro sorti al draft?
La penultima partita è vinta dai Clippers sugli Spurs (86 a 80), grazie all’idolo Adam Morrison, che finalmente azzecca una partita (23 p, 5 r, 9/13 fg, 2/3 da tre) facendo felici fan da tutto il globo. Buono anche l’apporto di Bledsoe (18 p, 6 r, 7 a), mentre per San Antonio, Cory Joseph continua a convincere appieno (22 p, 4 r, 6 a, 2/3 da tre). Kawhi Leonard viene ritirato dalla Summer League da Coach Popovich per evitare qualsiasi rischio di infortunio: d’altra parte Leonard c’entrava poco con queste partite, dato che la differenza di livello fra lui e gli altri è sostanziosa.
Si chiude con Warriors – Heat, con Klay Thompson che come Leonard finisce anticipatamente la summer league per eccessivi meriti. La partita se la porta a casa Golden State grazie ad un Charles Jenkins perfetto ai liberi (17 p, 11/11 ft), un buon Jeremy Tyler (12 p, 6 r, 6/10 fg) ed Harrison Barnes che segna 15 punti e 7 rimbalzi ma è ancora molto impreciso (5/17 fg), anche se segna un clutch shot a 17 secondi dal termine. Per Miami c’è Norris Cole con 15 punti, 4 rimbalzi e 4 assist.