Dopo lo scandalo delle risate a L’Aquila, e lo scandalo alla Maddalena, e il Salaria sport village, e le dimissioni di Scajola – che, ricordiamolo, non sapeva nulla -, e Lunardi che dichiara “ho ricevuto favori, che male c’è?”, in questi giorni si aggiungono altri gustosi particolari alle avventure della cricca immobiliare più famosa e amata (!) d’Italia.
E non solo d’Italia. Siamo diventati international, con il coinvolgimento del cardinale Sepe che, riferendosi a Bertolaso, racconta:
In prima istanza gli feci avere ospitalità presso il seminario, ma mi furono rappresentati problemi di inconciliabilità degli orari, per cui incaricai lo stesso Silvano di trovare altra soluzione.
E aggiunge:
Ho sempre agito secondo coscienza, avendo come unico obiettivo il bene della Chiesa.
La giustificazione peggiore che potesse trovare. Il processo è appena cominciato, perciò che nessuno tragga conclusioni avventate.
Ora sembra che Sepe avesse anche dei contatti con Lunardi:
l’ultimo caso riguarderebbe un nipote del cardinale Crescenzio Sepe, che sarebbe stato assunto in una società controllata dall’Anas, grazie all’interessamento dell’ex ministro Lunardi.
Abbiamo anche l’intermezzo, con la nomina a Ministro di Aldo Brancher. Ma prima di nominare ministro Brancher, non si poteva fare una ricerca su wikipedia, ad esempio?!
Detenuto per 3 mesi nel carcere di San Vittore[2], fu uno deiC pochissimi inquisiti di Mani pulite a ricevere solidarietà dall’ambiente esterno: lo rivelò il suo datore di lavoro Silvio Berlusconi raccontando che “quando il nostro collaboratore Brancher era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo intorno al carcere in automobile: volevamo metterci in comunicazione con lui”[3].
Scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, è stato condannato congiudizio di primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito alPartito Socialista Italiano. In Cassazione il secondo reato va in prescrizione, mentre il primo è stato depenalizzato dal Governo Berlusconi II, del quale faceva parte[2].
Viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all’istituto creditizio[2]: la Procura ha rintracciato, presso la Banca Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni[4].
A che ora è la rivoluzione?