A Madrid in crisi anche il turismo: -22% ad agosto. Manca un simbolo riconoscibile
Da Rottasudovest
Il turismo è uno dei fiori all'occhiello dell'economia spagnola e, anche in
questi anni di crisi, non ha tradito le aspettative. Ad agosto, per esempio, le
visite straniere hanno battuto tutti i record, sia sulle coste che
nelle città d'arte. Fa eccezione Madrid.
La crisi della capitale si ripercuote anche sui numeri del turismo: ad agosto,
il mese turistico per eccellenza, l'ha visitata il 22% in meno di turisti
rispetto allo stesso mese del 2012; nella sua regione la discesa è stata del
6,7%. L'occupazione alberghiera è stata solo del 42%, con una ripresa fino al
51% in settembre. Cosa succede a Madrid, fino a pochi anni fa una delle capitali
più frequentate e apprezzate d'Europa?
El Pais, che sta analizzando da settimane la crisi della città spagnola, dà la
parola a Gabriel Escarrer, vicepresidente e amministratore delegato di Meliá
Hotels International, la più importante catena alberghiera spagnola, secondo il
quale quattro sono i fattori che spiegano la crisi turistica madrilena. La prima
è la mancanza di promozione all'estero a causa dei tagli negli investimenti,
che sono stati confermati anche nella nuova legge di stabilità, dunque,
non ci saranno miglioramenti nel 2014. La seconda è la crisi di Iberia e, di
conseguenza, di Barajas, l'aeroporto di Madrid, che ha perso il 20% del traffico
aereo negli ultimi due anni e che, a causa dell'aumento delle tasse
aeroportuali, ha perso buona parte dei voli un tempo garantiti dalle due
principali compagnie low-cost d'Europa, Ryanair e Easyjet. A Madrid mancano
anche Fiere e Congressi di interesse nazionale, "a causa della mancanza di
coordinamento tra il Comune e la Regione di Madrid, che hanno chiuso Palazzi dei
Congressi o organizzato male i calendari. Infine, la pecca più incredibile:
Madrid manca di un marchio o di un simbolo che la renda riconoscibile sul
mercato turistico internazionale.
E questo è il punto davvero interessante. Come possono i russi o i cinesi, due
dei mercati emergenti più corteggiati dalla Spagna, riconoscere Madrid nel mare
dell'offerta turistica internazionale? Se Parigi ha la Tour Eiffel, Roma il
Colosseo o Londra il Big Ben, cosa permette ai turisti di identificare Madrid? La
Puerta del Sol, la Plaza Mayor, la Porta di Alcalá o la fontana della Cibeles
sono simboli riconoscibili per il turismo nazionale, ma non hanno sufficiente
fama né capacità di identificazione come succede con i simboli delle capitali
europee, compresa la Porta di Brandeburgo di Berlino. Non aiuta neanche il
cinema: Vacanze romane continua a spingere migliaia di turisti a salire su una
Vespa per conoscere Roma, le commedie romantiche invitano a scoprire Montmartre
o Notting Hill, King Kong sulla cime dell'Empire State Building è un potente richiamo per visitare New York. Madrid non ha un cantore che la esalti
in storie romantiche o che inviti a scoprire i suoi quartieri più vivaci.
Fernando Bayón Mariné, direttore generale della Scuola d'Organizzazione
Industriale (EOI), analizza questa lacuna madrilena, che attribuisce a una
mancanza di "definizione strategica del suo modello turistico". Ci
vorrebbe "un'icona che definisca la città, come la Torre Eiffel definisce
Parigi. Un racconto. Questa sarebbe la prima misura e poi bisognerebbe investire
in essa. Forse la città non ha una sola icona, ma ha vari punti d'attrazione
che potrebbe sfruttare, come la cultura, la pittura, l'architettura, la
gastronomia, il tempo libero, la notte... Pensiamo al Barrio de Las Letras, che
riunisce alcuni dei migliori musei d'Europa, è unico in Spagna e in Europa. E
se Parigi sfrutta Versailles, perché Madrid non può fare lo stesso con città
vicine come Toledo, Ávila o Segovia..." Tutte città vicine a Madrid e
tutte perfettamente raggiungibili anche con i treni, per escursioni che si
possono risolvere in giornata o in un fascinoso weekend.
Gli operatori turistici hanno numerose proposte affascinanti, che passano per
uno stretto coordinamento tra istituzioni pubbliche e imprese private; tra
queste ci sono gli investimenti per portare a Madrid grandi eventi sportivi
internazionali, grandi concerti o eventi in grado di spostare grandi folle.
Certo, dovrebbero trovare il sostegno del pubblico. "Madrid non può permettersi
di perdere quasi 5 milioni di turisti, quanti ne ha persi quest'anno, finora,
quando il turismo rappresenta oltre l'11% del suo PIL. E' inaudito. La pena è
che i bilanci del Ministero per il Turismo sono stati tagliati del 5% e quelli
dedicati alla promozione da parte di Turespaña del 16%. Stiamo vivendo un anno
fantastico come industria e ci ripagano con un taglio delle promozioni, una cosa
che va contro ogni logica di gestione nell'impresa privata". dice Escarrer
a El Pais, che ricorda come i 22 alberghi madrileni della catena Meliá,
"vanno peggio dell'anno scorso e abbassano i prezzi". Bayón, invece, lamenta
che i piani turistici vengano fatti sul breve termine e che non si considerino
le esigenze di un settore che produce oltre il 10% del PIL in Spagna.
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