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A scuola di mafia

Creato il 20 dicembre 2011 da Tnepd


dal blog di Alessandro de Roma

 

Vi scrivo per raccontarvi un fatto molto grave accaduto a Roma nei primi giorni di dicembre e che rischia di passare inosservato se i giornali, la radio o la televisione non se ne occuperanno con tempestività.

 

Si tratta di un attentato alla dignità di questo paese, della sua scuola e della sua cultura. Di tutte queste cose resta già pochissimo e, anche in quel poco, quasi nessuno pare più credere.

 

I fatti sono lunghi e complessi. Provo a riassumerli.

 

Circa due mesi fa il ministero degli esteri bandisce l’atteso concorso per selezionare il personale docente e ata da destinare alle scuole italiane all’estero e alle scuole europee. Il precedente concorso era stato bandito nel 2006.  Arrivano al ministero 37.000 domande per poche centinaia di posti.

 

Poco tempo dopo la pubblicazione del bando si rende noto che il concorso si terrà all’Hotel Ergife di Roma da giovedì 1 dicembre a lunedì 5 dicembre.

 

Sono previsti una quindicina di test di accertamento linguistico che dovrebbero corrispondere a un livello di conoscenza della lingua piuttosto avanzato (vista anche la necessità di selezionare tra un numero così elevato di domande).

 

Le regole parlano chiaro e sono ragionevoli: al concorso non si possono portare cellulari, né borse o zaini, né grammatiche o dizionari; ovviamente non si può copiare.

 

Migliaia di persone acquistano biglietti aerei e prenotano alberghi. C’è anche chi torna dalla Polonia o dall’Argentina per questo concorso (devono sostenerlo di nuovo anche quei docenti che già hanno passato i precedenti concorsi e stanno attualmente svolgendo un periodo di insegnamento all’estero).

 

Accade però che, due giorni prima del concorso, via e-mail, tutti i candidati vengono informati di un metodo che è stato elaborato apposta per garantire maggiore equità nella selezione: prima di ogni test verrà distribuito un libro che contiene 4000 quesiti (1000 di tedesco, 1000 di inglese e altrettanti di francese e spagnolo). Da questi libri verranno estratte, pochi minuti prima delle prove, le 40 domande alle quali bisognerà rispondere in 45 minuti.

 

Alla prima prova prevista (lettorato di francese) scoppia la polemica. Alcuni docenti chiedono che vengano concessi minuti in più per le prove, visto che bisognerà cercare le domande selezionate tra le 4000 contenute nei volumi, e 45 minuti paiono in effetti troppo pochi; soprattutto se il livello dei test sarà difficile, come annunciato nel bando.

 


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