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A Toronto si cambia: Mago il leader!

Creato il 20 agosto 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

mago-bargnaniLa stagione dei Toronto Raptors appena trascorsa non può certo definirsi positiva, sia dal punto di vista dei risultati (playoff mancati nelle ultime partite), né di quello dell’ambiente (partito con grande entusiasmo dopo la “campagna acquisti” dello scorso anno ma andatosi via via spegnendo nel corso della stagione).
Quindi si può sicuramente dire che la prossima stagione potrà essere migliore, almeno centrando i playoff. Un obiettivo comunque non semplice in una division, la Atlantic che oltre ai sempreverdi Boston Celtics, promette almeno altre due squadre più competitive che in passato: New York Knicks e New Jersey Nets.

La figura centrale in tutte le considerazioni sui Toronto Raptors è sempre il general manager Bryan Colangelo, un personaggio che, insieme a Maurizio Gherardini, ha rivoluzionato i Raptors a partire dal 2006. E’ stato fautore di alcune importanti decisioni, non tutte sempre condivise nè vincenti (vedi Jermaine O’Neal). Quelle fatte l’estate scorsa non hanno avuto l’effetto sperato, per usare un eufemismo: Hedo Turkoglu spedito a Phoenix, Marco Belinelli scambiato con New Orleans per Julian Wright, Josè Calderon che da parecchio tempo cercano di scambiare perché è ormai ovvio che la società non sia soddisfatta del giocatore, e soprattutto Chris Bosh con cui i rapporti per una possibile estensione di contratto si erano rotti già da tempo.
Dal punto di vista dei Raptors però, si può vedere la situazione come la definitiva e sperata ascesa di Andrea Bargnani come “giocatore franchigia” dopo la dipartita di Bosh, la crescita di Sonny Weems e di DeMar DeRozan. La scelta di un nuovo mix di giocatori con esperienze differenti tra Europa e NBA.

Tra i nuovi c’è Leandro Barbosa dai Phoenix Suns, giocatore rapido e di esperienza; meno esperienza a livello di NBA, ma certo non minor talento per David Andersen arrivato dagli Houston Rockets. Parlando di Europa è stato inoltre firmato Linas Kleiza, restricted free-agent per i Nuggets, al ritorno in NBA dopo un anno in Grecia all’Olympiacos. Ed infine hanno rifirmato il giovane, atletico dal grande potenziale, Amir Johnson come free-agent.
Gli unici giocatori ottenuti dal draft sono stati Ed Davis, figlio dell’ex giocatore Terry, interessante ala proveniente da North Carolina, scelto alla 13sima chiamata e Solomon Alabi, nigeriano chiamato alla 50sima posizione e arrivato grazie ad uno scambio con i Dallas Mavericks. In sostanza nessuna aggiunta troppo significativa, ma tanti piccoli aggiustamenti con quello che si aveva già in “casa”.

In conclusione come spesso accade, l’arte della trade e del mercato dei giocatori non è una una scienza perfetta, e Colangelo ne è un esempio. Anche le scelte fatte quest’estate potranno rivelarsi particolarmente vincenti e fargli vincere per il terzo anno l’Executive of the Year Award, oppure risultare nell’ennesima annata deludente di Toronto, a cui purtroppo i suoi tifosi sono abituati.


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