A TU PER TU CON FEOFEO - L'ARTISTA SELEZIONATA PER LA MOSTRA "IL GRANDE CANALE DELLA PACE" CHE SI TERRA' A VENEZIA PALAZZO BOLLANI DAL 9 MAGGIO P.V.Che cosa significa per lei essere stata selezionata per la mostra “IL GRANDE CANALE DELLA PACE”, curatore Gregorio Rossi, che si terrà a Venezia dal 9 maggio? E’ stata una conferma che il lavoro che sto svolgendo come artista va nella direzione giusta; sto lavorando da diversi anni alla trasmissione di un messaggio di pace e di rinascita attraverso le mie opere; l’umanità che sta attraversando un periodo cosmicamente travagliato, ha bisogno di conferme e consapevolezza, perché molti hanno dimenticato dove stiamo andando ed il vero perché dell’esistenza umana. Qual è il suo messaggio artistico? Credo che artisti si nasca e si nasca con un preciso compito, ossia quello di trasformare in simbolo un messaggio che con le parole non si può trasmettere, perché nasce dal cuore e dalla Gioia .
Come nasce un’idea? Un’idea non nasce, è in potenza nel nostro essere, e prende via via forma quando trova i presupposti per essere realizzata. Che cosa è per lei l’ispirazione? Non esiste momento ispiratorio, bensì un flusso creativo ininterrotto che si concretizza in colore non appena le condizioni lo permettono. In che circostanze vengono le idee migliori? Per rispondere a questa domanda bisognerebbe distinguere il concetto di migliore; per me ogni idea è apprezzabile, ma si deve rapportarla ad un gusto e ad un giudizio soggettivo. Qual è la prova del nove per capire se un’idea è valida oppure no? Se per valida intendiamo che ha l’approvazione del pubblico, è sufficiente sottoporgliela e godere dei commenti, ma bisognerebbe andare oltre…, secondo me la maggior parte delle volte chi ha idee innovative e geniali è mal compreso dalla massa, che è ancora anni luce indietro…J
Tre idee creative che piacerebbe fossero venute a lei? Tre scoperte che, a mio avviso, hanno cambiato la qualità della vita di gran parte dell’umanità. Quando e come ha iniziato a vedersi come artista? Essere artisti è un modo di esistere, è relativo a come ci relazioniamo al mondo circostante e veniamo riconosciuti tali nel momento in cui il nostro modus operandi diventa trasmissione di emozioni. Perché la maggioranza degli artisti ha delle personalità complesse? Perché sono in conflitto con quello che vorrebbero essere e quello che la società gli impone di diventare. Come si deve valutare un’opera artistica? Con gli occhi di chi cerca di comprendere un messaggio universale. L’artista deve reinventarsi ogni giorno? Realmente l’artista non ne ha bisogno: la sua sensibilità lo porta a confarsi ai mutamenti che le circostanze impongono. Che artisti ammira e in che modo hanno influenzato le sue opere? Ritenendo ogni idea umana il concretizzarsi di un barlume divino, ogni espressione artistica per me è eccezionale. Sicuramente la mia pittura è istintiva, quindi più vicina all’Action Painting, e a Pollock, ma ritengo che sia un percorso obbligato a cui la sperimentazione approda: il mio primo dripping lo ho realizzato molto prima che di Pollock sentissi anche solo il nome. Qual è la sua opinione sulle sovvenzioni pubbliche artistiche? Non ho grande preparazione in materia, credo che sia una domanda strettamente tecnica per gli addetti ai lavori.
Le dispiace doversi staccare da un pezzo che ha venduto? Sempre, sono pur sempre figli nostri. Si compra l’opera o si compra l’artista? Non c’è separazione fra l’opera e l’artista, l’una è il prodotto dell’altra, dunque si comprano entrambi. Nell’arte non ci sono guide, come sa qual è la cosa successiva da fare? Mi basta ascoltarmi dentro, d’altronde” Conosci te Stesso” è stato la dottrina dell’umanità. Che ruolo hanno giocato nella sua traiettoria le figure del mercante, rappresentante, gallerista e intermedi in generale? Ne ho viste davvero di tutti i colori, se mi passate la battuta; ho conosciuto persone bieche assoldate al puro interesse economico, ma anche persone straordinarie che hanno fatto dell’Arte la loro realizzazione terrena. Che cosa consiglierebbe a chi inizia? Consiglierei tanta determinazione e fiducia in se stessi. ‘L’Arte, con la lettura maiuscola, così come l’hanno intesa i più grandi pensatori e filosofi, è il più potente mezzo per arrivare a dialogare col profondo del nostro essere, poiché il luogo più bello dell’universo è proprio dentro di noi.
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FORMAZIONE - La mia formazione è assolutamente autodidattica. Il mio percorso non accademico mi ha condotto alla ricerca del simbolo visivo come mezzo di comunicazione agli animi; via via che la sperimentazione diveniva più intensa, si faceva largo dentro di me la necessità di eliminare il tratto figurato per dar voce alla semplice sfumatura del colore per esprimere differenti vibrazioni animiche. Dagli studi sulla fisica quantistica, uniti alle nozioni sulla teoria del colore di Goethe, e successivamente di Stainer, approdavo a nuove rappresentazioni, fatte di archetipi primordiali, linee cinetiche di energia radiante, spirali auree (Fibonacci). Molti sono i critici che hanno individuato la correlazione fra la mia pittura e gli studi alchemici (sono laureata in farmacia), intravedendo una relazione sia a livello visivo che semantico. La ricerca artistica che vado intraprendendo si indirizza non verso ciò che ci circonda, ma scava nei meandri più oscuri e sconosciuti della coscienza, dischiudendo infinite possibilità di interpretazione e di percezione.. Quello che traspongo sulla tela è l’anelito ad una dimensione interiore per me molto più complessa e stupefacente del mondo tangibile, dove tutto si ripete all’infinito ( frattali di Mandelbrot), nel micro e nel macro cosmo, come sopra, così sotto (Ermete Trimegisto). L’intento a cui aspiro è trasmettere un messaggio di speranza e fiducia all’umanità che ha perso la coscienza di Sé, poiché non tutto è manifesto e i pensieri positivi influenzano la nostra esistenza