A volte ritorno pure io.. ormai mi manifesto in maniera sporadica su questo blog, vuoi perchè il lavoro ti assorbe, vuoi che devi confrontarti con problemi del tutto nuovi, vuoi che rimani incippinata con la schiena. Ma a volte non tutto l’incippinamento vien per nuocere: il movimento del dito indice infatti è stato l’unico tra quelli rimasti in funzione e in questi due luuunghi giorni ho rispolverato il mio kindle (che , per la cronaca, è resuscitato) e mi sono data alla lettura di un libro che ben si confà al tema delle resurrezioni e si intitola, per l’appunto, A volte ritorno di John Niven.
A ritornare è Gesù Cristo per volere del padre Dio, che prima di scagliare un nuovo Armageddon sulla terra per radere al suolo quell’umanità ingrata che uccide, devasta e distrugge nel suo nome e in nome di un libro, la Bibbia, che lui non ha chiesto di scrivere, (perchè in fondo Lui aveva dato un solo e inequivocabile comandamento cioè FATE I BRAVI, che quell’arrogante di Mosè aveva buttato nel cesso per tirarne fuori altri diec)i, decide far ritornare suo figlio per dare un’altra possibilità a questa umanità perduta. E Gesù paziente ritorna: non prega, non predica, maledice la chiesa e il papa, suona la chitarra, i suoi unici profeti spaziano da Jimi Hendrix ai Joy Division, conduce una vita da frikkettone, si fa di canne, ruba per mangiare e pur di portare il suo messaggio FATE I BRAVI si iscrive a un talent show American Popstar. E’ buono e sincero, non riesce a non perdonare nemmeno il suo peggior nemico, ma si sporca le mani nella disumana umanità in cui si ritrova a vivere.
Certo questo libro non è ai livelli de Il vangelo secondo Biff di C. Moore, ma qualche risata te la strappa, qualche riflessione te la fa fare e se sei tutta incippinata e triste ti regala un po’ di sana spensieratezza.