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Aaa cercasi disperatamente quota rosa in pasticceria

Da Pausagolosa @pausagolosa

AAA CERCASI DISPERATAMENTE QUOTA ROSA IN PASTICCERIAFonte foto: Pasticceria internazionale Facebook – Accademia Italiana Maestri Pasticceri.

Il Gotha italiano della pasticceria!

Cosa notate di strano in questa foto? Guardatela bene… Ecco, avete visto bene. NON CI SONO DONNE..In gergo politico le chiamano: Quote rosa!  Eppure in cucina a casa, a spadellare ci sono le donne. Non mi dite gli uomini, perchè è una bassissima percentuale di quelli bravi e precisi. Quelli che cucinano lo fanno rompendo i coglioni, mettendo in disordine e consumando ettolitri di olio extra vergine di oliva, e se gli chiedi la differenza tra menta e basilico ti dicono che tanto vale l’altra. Non voglio polemizzare sulla bravura dei maestri chef, qua in foto, il gotha italiano della pasticceria. C’e’ pure Emanuele Forcone che adoro e ammiro incondizionatamente, al quale ho dedicato un post sulla lavorazione dello zucchero artistico. Ma quanto mi fa incazzare non vedere nemmeno l’ombra di una donna, che come al solito viene confinata al ruolo di secondo! Eppure di donne pasticcere brave in Italia ce ne sono, non quelle che fanno i pupazzetti di pasta di zucchero e vanno in televisione a szoccolettare di essere pasticcere, no. Parlo di vere pasticcere, quelle che si sono fatte il culo nei laboratori, affiancando i capi, inventando dolci di sana pianta, dare corpo e immagine a mousse, sorbetti e lievitati. Studiano a Parigi, Brescia, in scuole costosissime e prestigiose. Vuoi che una, dico una, creativa e capace non ci sia? Mi viene in mente la Fanella,  ma ci puo’ essere in Italia una qualsiasi Loretta diplomata alla Cast alimenti o all’Alma, con grandi capacità! L’estate scorsa, leggevo un articolo su un settimanale molto famoso. Una intervista ad un famoso pasticcere italiano, che nel tempo libero si dedica alla scrittura ed alla lettura, quindi trapelava un certo livello culturale nelle risposte, e andando avanti nell’intervista mi si gelava il sangue, una specie di Scilipoti della pasticceria. Ma perchè il settimanale stava dedicando soldi e tempo a uno che idolatra la pasticceria industriale? Trapelava inoltre, un gusto decisamente sadico nel sottoporre i suoi allievi, futuri pasticceri, ad esami durissimi quando era lui presente in commissione, un comportamento veramente patetico, che nemmeno ai tempi della Parigi decadente e povera dei Miserabili era in uso. Uno così, uno stronzo, dovrebbe determinare se sei degno o meno di essere chiamato chef pasticcere, dopo che per la tua formazione avrai speso si e no  15.000 euro se ti va bene. Uno che dice che gli italiani non sono più abituati a masticare, che siamo una massa di coglioni, perchè ci soffermiamo più sull’immagine del dolce, che la sostanza. E chi lo stabilisce? Vuoi vedere invece che i foodblogger cominciano a fare controtendenza e a far riscoprire i gusti di una volta, comprese le inutili quote rosa, che in un paese democratico come si definisce l’Italia nemmeno dovrebbero esistere, avendo la Costituzione da se assolto al compito di eguagliare gli individui. La solita storia del diritto e del rovescio…

Mi risulta che una delle più grandi chef di cucina, con tutte le stelle michelen al loro posto viva in Italia, e si chiami Luisa Valazza. Una innovatrice, con una cucina succulenta e raffinata, piena di profumi. Sia la nonna che la mamma le hanno insegnato i sapori dell’orto, quelli veri, e non ha fatto nessuna scuola prestigiosa, di quelle che ti mettono la puzza sotto il naso. La signora ha imparato a cucinare sul campo. Puro talento previsto il suo…

Mentre il nostro caro pasticcere beffardo e strafottente sponsorizza indefesso, le sozzerie che ci propina l’industria dolciaria, che se le magnasse lui e i suoi clienti inetti e senza gusto. Posso dire con cognizione di causa ed effetto che in questo paese negli ultimi 15 anni, anzichè elevare il talento delle donne,  le ha detronizzate. Alcune le ha confinate nei bordelli a fare le troie di lusso, con il loro benestare. Altre le ha completamente cancellate, oppure ne ha esacerbato l’animo fino a farle rinunciare ad andare avanti nel lavoro e raggiungere quindi gli obiettivi che si era posta. Noi tutti dobbiamo riconoscere la bravura a chi ce l’ha, è impossibile che su così tanti uomini in foto non ci sia nemmeno una donna, degna di essere chiamata Chef Pasticcere. Lancio una sfida quindi ai maestri pasticceri, so per certo che sono in gamba e comprensivi e che non dipende certo da loro, una clamorosa esclusione, ma forse da una sorta di mal costume tutto italiano.

Nella prossima foto, voglio le donne! Sono sicura che la fuori ci sono tante giovani ragazze degne e preparate! Andatele a cercare, e di corsa!


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