Magazine Attualità

Addio a Nemtsov

Creato il 05 marzo 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

I funerali di Boris Nemtsov, il politico d’opposizione russo ucciso in un agguato la sera del 27 febbraio, si sono svolti il 3 marzo a Mosca.

Accanto all’ambasciatore americano, agli ambasciatori europei e all’ex primo ministro inglese John Major stonava l’assenza di Putin e Medvedev, sostituiti da vicepremier e portavoce. Personalità politiche appartenenti allo schieramento anti-russo sono state invece mantenute lontane dai luoghi della commemorazione: il Presidente del Senato polacco Bogdan Borusewicz, la sua delegazione così come un europarlamentare estone non hanno ottenuto il visto per poter entrare in territorio russo.

Paesi Baltici e Polonia percepiscono la Russia come una minaccia esistenziale a causa degli attriti territoriali, della politica di potenza perseguita da Putin, della crisi ucraina. La loro presenza avrebbe sottolineato il forte dissenso che anima i Paesi ex-comunisti.

Nemmeno il blogger Alexei Navalny, assieme al quale Nemtsov aveva organizzato una marcia di protesta per il primo marzo, ha potuto partecipare ai funerali, poiché detenuto a causa una pena di 15 giorni per aver pubblicizzato una manifestazione contro Putin.

Dalla cella, Navalny ha accusato Putin di essere il responsabile dell’omicidio denunciando non solo l’ennesimo delitto politico, ma anche l’esistenza di veri e propri gruppi violenti fedeli al Cremlino e da questo gestiti e protetti. La fidanzata di Nemtsov, unica testimone del delitto, è stata fatta rientrare in Ucraina, alimentando i sospetti riguardo la trasparenza e correttezza delle indagini, già minate dalla diffidenza per lo spalaneve che avrebbe impedito alle telecamere di riprendere l’accaduto.

Nemtsov e gli altri oppositori

Il feretro è stato accompagnato al cimitero di Novodevicij, dove accanto ai grandi personaggi della cultura russa riposano i politici non graditi alla Piazza Rossa. Lo stesso cimitero aveva già accolto precocemente Anna Politkvoskaja, la giornalista di Novaja Gazeta che con i suoi articoli metteva in cattiva luce Putin e la sua politica in Cecenia, uccisa nel 2006 nell’ascensore di casa propria. Anche quell’omicidio non aveva motivazioni se non politiche, ma i processi non hanno fatto luce che sui possibili esecutori materiali.

Lo sconcerto davanti alla limitata libertà d’espressione e di opposizione politica è in primo luogo delle democrazie europee e solo in piccola parte della popolazione russa. Il consenso nei confronti di Putin e delle sue politiche, nonostante le sanzioni imposte per la crisi ucraina, è ancora intorno all’85 % secondo il Levada analytical center.

C’è chi ritiene che questa maggioranza sia dettata dalla mancanza di alternative. Ci hanno provato i fratelli Navalny e l’oligarca Khodorkovsky, che per la capacità di essere un imprenditore non corrotto venne imprigionato per 10 anni e ora vive in Svizzera. Nemtsov era l’alternativa: non un leader di piazza né un business-man ma un uomo della politica, ex delfino di Ieltsin che da vent’anni sosteneva i principi della democrazia multipartitica e della libera impresa.

Le possibilità di cambiamento risiedono nelle nuove generazioni e nelle élites politico-economiche. Le prime sono solitamente meno inclini allo status quo, le seconde più attente ai ricavi economici, che difficilmente trarranno beneficio della guerra che si sta protraendo in Ucraina.

Tags:Anna Politokovskaja,libertà d'espressione,Nemtsov,putin,russia Next post

Articolo piu recente.

Related Posts

NewsPoliticaPrima PaginaRoma

Ucraina: Le nuove mosse della Russia

AsiaMondoPoliticaPrima PaginaRivoluzione ucraina

La Russia di Putin. Se l’Orso torna a ruggire

Prima PaginaVaticano

San Valentino, chi era e come lo festeggia il mondo

Prima PaginaThe International Post

Russia’s Gas is Heading East


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :