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Addio Elizabeth

Da Nippolandia
Elizabeth Tarira e il Trio Medusa

Elizabeth Tarira e il Trio Medusa

Questa non è una notizia legata al Giappone, ma mi sembra doveroso mandare un ultimo saluto ad una grande donna che ieri ci ha lasciato. Si chiama Elizabeth Tarira ed era il direttore sanitario dell’Ospedale Saint Albert in Zimbabwe, dove il Cesvi ha avviato il progetto “Fermiamo l’Aids sul nascere” nel 2001. In questi anni Elizabeth ha sempre lavorato duramente per aiutare i suoi numerosi pazienti. Ed oltre a fare il suo lavoro come medico, era pronta a sporcarsi le mani in prima persona per realizzare quello che nel villaggio mancava. Era pronta a percorrere decine e decine di chilometri a piedi ogni giorno per fare rifornimento di acqua. E soprattutto era una donna dal cuore d’oro. Sempre allegra e con il sorriso sulle labbra nonostante gli innumerevoli problemi che ogni giorno doveva affrontare. Io ho avuto l’occasione di conoscerla alcuni anni fa negli studi romani di Radio Deejay grazie al Trio Medusa. E’ stato un incontro illuminante. E ricordo ancora l’abbraccio che questa donna mi ha dato per ringraziare anche me per tutto quello che facevamo per lei ed il suo ospedale grazie alle iniziative del Trio. Mentre io ringraziavo lei per tutto quello che lei faceva. Molto di più di quanto io avrei mai potuto fare. Quando l’ho conosciuta mi sono emozionata. Mi ha trasmesso delle sensazioni fantastiche ed ancora oggi le ricordo molto bene, anche se è passato parecchio tempo. Purtroppo non ho avuto altre occasioni per incontrarla, ma non la dimenticherò lo stesso.

E per ricordarla voglio riportarvi le parole che il Trio Medusa ha lasciato sulla sua pagina ufficiale di Facebook per annunciare questa triste notizia:

Amici, abbiamo lasciato che il dolore maturasse per 24 ore, sperando che almeno diminuisse un po’. Macché… E allora, con le lacrime che non smettono di scendere, siamo pronti a comunicarvelo, a condividerlo con voi. Perché gli amici servono anche a questo, no? La dottoressa Elizabeth Tarira non c’è più. Si è dovuta arrendere ad un male più grande di lei. Lei che per tutti noi era la Leonessa, si è arresa. E lo ha fatto lavorando fino all’ultimo tra la sua gente. Con l’amore che solo quella donna straordinaria era in grado di trasmettere. Non importava se tu fossi sano o malato, bianco o nero, ricco o povero. Elizabeth ne aveva sempre un po’ per tutti. Ora noi siamo davvero un po’ più soli. Ma ce la faremo, ci risolleveremo per lei. Perché quando a Marzo l’abbiamo vista per l’ultima volta, le avevamo fatto due somme promesse. La prima era che un giorno, ad ottobre, avremmo visto insieme a lei le Vittoria Falls, il cuore del suo amato Zimbabwe. La seconda è che non avremmo mai lasciato solo il Saint Albert, il suo ospedale. Visto che la prima non potremo più onorarla… vi chiediamo già da ora di darci la “vostra” forza per rispettare la seconda promessa. Perché è arrivato il momento di sdebitarci con lei. Questa volta la promessa è tra noi: allo zozzoni day facciamo in modo di essere in tanti per farle sentire quanto amore ha seminato. Ciao Leonessa, le promesse si mantengono, sempre“.


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