Ho i polsi fratturati e le caviglie spezzate, ma cavolo che giornata. Non capita tutti i giorni di sentirsi nel proprio elemento, ma questo – per la miseria – è stato uno di quei momenti. Chi mi segue su Facebook conosce bene il substrato culturale nel quale affondo le mie giornate, e la lotta quotidiana per sopravvivere psicologicamente alle pause aziendali e ai discorsi su forni crematori per extra-comunitari, Grande Fratello e magistrati comunisti. 
Oggi nella piazza sono rinata, sotto la pioggia scrosciante e schiacciata da migliaia di persone fradice: eravamo così tanti, e gridavamo così forte, che il mio cinismo ha iniziato ad incrinarsi. Ma non lo voglio dire troppo forte, lo sussurro semplicemente, mica che i cervelli dormienti di questo paese si sveglino tutto d’un colpo e si accorgano – prima del tempo – che sta succedendo qualcosa di speciale sotto questo cielo del 2011.
Claudia Mori
Le parole dal palco sono state così semplici, così intelligenti e così vere, che hanno spazzato tutte le stronzate falso-liberali e tutta la spazzatura da ultimo stadio intellettuale che ci è toccato ascoltare nei giorni scorsi: si è parlato di donne, di maternità, di lavoro, di cultura, e si è detto basta alla logica dei mercanti. Tutte insieme: adesso. C’è da commuoversi, senza fermarsi, senza fermarsi più.
Dario Fo
Stavolta ho fatto delle foto di merda, il cartello mi ha azzoppato ogni movimento. Potrete ben capire che una signora della mia età ha i suoi limiti acrobatici.
Franca Rame
Fotografi appollaiati sotto il cielo
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake