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Ieri Michele Misseri è stato scarcerato. Rimane indagato per il giallo di Avetrana ma "zi Michele" è un uomo libero.
Doveva essere l'assassino, doveva essere il mostro. Ora sembra essere diventato quasi un eroe; pronto al sacrificio per proteggere la sua famiglia.
Fortunatamente la mia memoria è uno dei miei punti forti e quindi mi ricordo....
Mi ricordo dell'eccitazione delle emittenti televisive subito dopo il primo arresto, tutte pronte a dipingere i mille lati oscuri di una personalità corrotta, malvagia, perversa. Sospettato perfetto per un titolone d'apertura, ovviamente di prove non ce n'erano, ma chi ha tempo di aspettare le prove? C'è da fare lo scoop!
Mi ricordo dei link su Facebook che inneggiavano alla pena di morte per lo zio, lo paragonavano al demonio e ritenevano che non ci sarebbe stata giustizia se non ci fosse stato un cadavere da presentare come risarcimento alla famiglia. Dove sono finiti tutti?
Ho visto il volto di Michele sbattuto in prima pagina per mesi, accuse su giornali e telegiornali, servizi che mettevano in risalto i suoi molti lati oscuri. Ora sono gli stessi giornali che plaudono alla sua scarcerazione, ma senza chiedere scusa per tutti i fiumi di inchiostro spesi, facendo finta di niente, sperando che nessuno si accorga della becera contraddizione.
Io non dico che Michele sia innocente, semplicemente non lo so. Il problema è che nessuno lo sapeva, ma la presunzione d'innocenza ha valore solo nelle aule di tribunale, nelle strade, nei bar, vige la regola del sospetto, il pettegolezzo è il vero re e l'indiscrezione ha il valore di una prova schiacciante.
Ma quante volte ci dovremo sbagliare prima di renderci conto di quanto odioso sia questo meccanismo? A quante persone dovremo distruggere la vita prima di imparare a trattenerci?
Di finti mostri ne è stata piena la cronaca, persone che porteranno una cicatrice indelebile per il resto della loro vita, marchiati con il sospetto per molti anni e finalmente liberi dalle occhiate traverse della gente se, e quando, verrà preso il vero colpevole.
Ma in tutto questo, la cosa più triste, più desolante è che in tanti anni non ho mai sentito un direttore di un giornale o di un tg chiedere scusa per aver deliberatamente e coscientemente distrutto la vita in cambio di un punto di share in più.
Chi è il vero mostro?
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