Venerdì 7 settembre la prima partita degli azzurri per le qualificazioni ai Mondiali brasiliani del 2014, Bulgaria-Italia, e inevitabilmente la mente torna alla semifinale di USA ’94. Sono ancora nitidi i ricordi dei due fantastici gol di Baggio, dell’inconfondibile voce di Bruno Pizzul invocante “Roberto!” che nemmeno Sofia Loren mentre consegna l’Oscar a Benigni, di Albertini regista perfetto, della paura suscitata dal rigore segnato da Stoičkov, delle lacrime dello stesso Roberto Baggio che esce dal campo per un infortunio, della chioma rossa di Mussi che riflette il sole americano, delle sgroppate di Benarrivo, dell’inquietante ipertricosi di Trifon Ivanov e del mullet di Kostadinov compensati dalla pelata di Lečkov.
Si gioca a New York, al solito con un caldo soffocante che causa diritti tv europei è stato uno dei leitmotiv del Mondiale. La Bulgaria tre giorni prima, sempre in questo stadio, ha eliminato in rimonta la Germania campionessa in carica, mentre l’Italia di Sacchi a Boston si è imposta sull’ostica Spagna grazie a Dino e Roberto (Pizzul aveva già iniziato a omettere il cognome). Stoičkov fin quì ha siglato ben cinque reti ed è giustamente lo spauracchio degli azzurri. Roberto Baggio è “solo” a quota tre gol, ma pesanti come macigni.
Come si diceva una volta, all’inizio le due squadre si studiano, sul temibile numero dieci azzurro c’è la marcatura a uomo di Jankov e le punte bulgare non trovano spazio nella difesa italiana ben disposta da Sacchi. Il risultato si sblocca al 20′, quando Baggio tira fuori dal cilindro un gol meraviglioso: Donadoni rimette in gioco con le mani nella tre quarti avversaria, Roberto si fa vedere, supera due difensori (“converge”,pizzulianamente parlando) e insacca sul secondo palo alle spalle di Mihajlov.
L’Italia inizia a crederci e attacca a testa bassa cogliendo anche un palo con un gran tiro di Albertini, che sugli sviluppi della stessa azione rischia anche di beffare il portiere avversario con un pallonetto da fuori. Il raddoppio è nell’aria: sempre Albertini scavalca la difesa e imbecca ancora una volta Roberto Baggio, che con uno spettacolare diagonale sigla il 2-0 al 25′. Gli azzurri dominano, ma la Bulgaria torna pericolosa in contropiede e accorcia le distanze a fine primo tempo con Stoičkov, grazie al rigore causato da un’uscita spericolata quanto necessaria di Pagliuca. La seconda frazione di gioco è all’insegna della sofferenza, o meglio all’insegna dell’italianissima mentalità di catenaccio e contropiede. Gli azzurri costruiscono una sola occasione con Casiraghi, che messo davanti alla porta da un geniale passaggio filtrante del solito Baggio viene fermato per un fuorigioco inesistente. Ci sarebbe anche un altro rigore per la Bulgaria per un tocco di mano di Costacurta abbastanza evidente, ma per fortuna l’arbitro Quiniou lascia correre. In tutto ciò si fa male anche Baggio, poi sconsideratamente messo in campo per la finale di Pasadena, coi risultati che sappiamo. Altrettanto sconsideratamente verrà schierato anche Baresi, ma sulla finale forse è meglio glissare.
Meglio ricordare quelle sensazioni, genuine e insperate, provate quel 13 luglio del 1994.
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daniele