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Alchimie di coppia: Cos’è che ci tiene insieme per tutta la vita o fa naufragare un amore?

Da Elisabettaricco

E’ stato il nostro lavoro dell’Estate sulla pagina Fb di Psises. Un’idea nata per caso leggendo un’articolo della Prof. Chiara Simonelli su una rivista Mente & Cervello dal titolo: Alchimie di coppia. Cos’è che ci tiene insieme per tutta la vita o fa naufragare un amore?

Abbiamo provato insieme a rispondere.  Mi è molto piaciuta l’idea di fare domande dirette a voi, che secondo la teoria sistemica della scuola di Milano di Boscolo e Cecchin sono il centro di una psicoterapia e di un qualsiasi dialogo. Le risposte andando a definire, tolgono in complessità e sono spesso figlie del contesto, del momento che si vive o nel caso di una rivista del tipo di lettore.

Ringrazio la Prof. Chiara Simonelli che ha autorizzato la pubblicazione delle sue risposte.

Il bello di questo lavoro è stato nella vostra partecipazione e nella riflessione che è seguita alla pubblicazione del post con la domanda… aldilà della risposta.

Domanda introduttiva: Cos’è che ci tiene insieme per tutta la vita o fa naufragare un amore?

Giovanni  La vostra branca, come sempre affascinante. La fiducia e il rispetto reciproco è alla base di un rapporto stabile secondo me. Quando viene meno questo potrebbero sorgere problemi. Fondamentale è anche la complicità che deve esserci, anche intima…..

Tatiana L’intesa, la sintonia che derivano anche da affinità di carattere

Alice L’amore, o il non amore. Avere interessi in comune aiuta molto.

Domanda 1. Perché la sessualità è così complicata e importante nella costruzione di una coppia?

Dott.Pasquale Tarantini. La sessualità è importante xché la coppia si rigenera, si avvicina e trova in essa intimità, anche relazionale. È come se in una circolarità tra Relazione di Coppia e Sessualità la prima può rinforzare la seconda che nutre la prima in un circuito virtuoso: il circuito nutre l’intimità della coppia. Potremmo narrare ricorsività anche tra intimità e sessualità la prima rende particolare la seconda attivando condivisione e eros. Il complicato sorge quando il circolo virtuoso si perde e subentra quell’inerzia mortale che è soprattutto Relazionale e si gioca in silenzi prolungati, rabbie ingoiate, tradimenti della fiducia.

Dott. Daniela De Vito: Fisicamente e psichicamente l’ uomo è fatto per accoppiarsi ma come ogni incontro è anche uno scontro e ognuno porta del suo: aspettative, paure, desideri, fantasie. Queste variabili possono creare “circoli virtuosi” e quindi fondersi in una danza o creare ” circoli viziosi” e bloccare l espressione della fusione sessuale e sensuale.

Prof. Chiara Simonelli – presidente della federazione europea di sessuologia:
Perché davvero è una specie di alchimia, e nn è un luogo comune . La sessualità rappresenta la costruzione di un puzzle di sensazioni, pensieri, progetti, desideri: in quel momento si ha una fusione dei corpi che rimanda ad un’idea di unicità , in cui due persone diventano una , e la coppia è realmente compiuta. È l’idea platonica della tua mezza mela, che è solo tua e ti completa. La sessualità lo fa davvero; fonde l’uno nell’altro anche se momentaneamente. Diventa il corredo fisico tangibile, di un’idea quasi assoluta, di eternità, di perdita di sé e del ritrovarsi finalmente interi. Infatti molte religioni la hanno esaltata o al contrario condannata, perché è un processo quasi mistico.

Tatiana la sessualità a mio avviso è complicata e allo stesso tempo importante nella costruzione della coppia perchè occorre una profonda consapevolezza di sè oltra ad una profonda conoscenza dell’altro

Domanda 2. In una coppia trovarsi nel sesso è un fatto istintivo , spontaneo o richiede impegno e attenzione?

Dott. Pasquale Tarantini:  Istinto e spontaneità nn possono mancare, sono alla base della sessualità e del piacere. Credo però che nella coppia si abbia bisogno anche di una parte più ragionata: è con la testa che si performano gli istinti ai bisogni del proprio partner. Impegno è un termine che sembra stridere, troppo forte. In realtà è proprio nella costanza e grazie all’impegno che i partner ci mettono per far star bene l’altro e se stessi che si realizza la magia del per sempre: stare bene con la propria compagna o compagno rende futili e ingombranti le alternative, sempre che nn si sia sotto la sirena e il fascino degli istinti.

Dott. Daniela De Vito: Entrambe le cose: vi è una base istintuale, di profumi della pelle, di modo di toccarsi, di cercarsi quasi si conoscano da sempre. Ognuno riconosce nell altro qualcosa di sé. Poi c e la costruzione di una sessualità e di cosa gradiamo fare e dare all altro

La prof. Simonelli: entrambe le cose. L’attrazione iniziale, quella che comunemente chiamiamo colpo di fulmine, è importante, se è reciproca. Ed è difficile da inventare, se non é spontanea. Però poi a lungo termine le cose cambiano sempre, e possono migliorare o peggiorare. Perché la costruzione di una sessualità comune nn é mai la somma di due sessualità singole. Anzi: la sessualità di coppia prende una sua fisionomia specifica che è unica. Ad un certo punto comincia la progettazione di una vita insieme, ed è tutto un altro paio di maniche: qui ci deve essere una contrattazione a contatto con la realtà. Il processo è molto meno avvincente di quello iniziale. Non solo: a questo punto si risente di più dei riflessi del contesto e della cultura, che ci portiamo sempre dietro e che conducono a costruire cose sempre diverse.

Tatiana impegno e attenzione

Eduardo  Spontaneo

Paola È come se, quando si perde il momento di “follia” legato all’innamoramento, sia necessario costruire con le proprie mani un rapporto d’amore, vicinanza e intimità più profondo

Domanda 3. Col tempo, sotto le lenzuola, può subentrare anche la noia?

Tatiana  sicuramente sì

Dott. Pasquale Tarantini: La sessualità di coppia segue una sorta di ciclo vitale. Questo ciclo vitale di coppia è figlio delle due persone che ne fanno parte e della propria esperienza. Se nella relazione di coppia si perde capacità di dialogo, voglia di fare cose insieme, capacità di far sentire l’altro un principe o una principessa anche a costo di perdere un po’ di Sè, la noia, ma anche problemi di coppia possono diventare la normalità. Ci sono coppie che abbandonano per anni la sessualità per lo meno col proprio partner. Le cause: molteplici. A volte ci si perde per la quotidianità, a volte la pessima qualità del sesso, che nn tiene conto dei reciproci bisogni, altre volte per l’incapacità di parlarsi senza temere di perdersi, a volte per la dipendenza dall’altro di uno dei membri della coppia etc. In casi di prolungata astinenza si cerca sesso fuori dalla coppia. Una tendenza nuova è lo scambismo che nn risolve ma aggrava la crisi. Il tradimento, invece, porta x il componente che tradisce una ventata di novità, ma anche una infinita sfilza di problemi che di sicuro non faranno annoiare: le ultime ricerche sembrano confermare la possibilità di ritorno insieme dopo un tradimento, ma credo che la vita di coppia da quel momento debba ricollocarsi ad un più basso livello di intimità e complicità e un elevato grado di nn detto nel senso che il terzo si presenti dica spesso nei pensieri dell’uno o dell’altro della coppia ricucita ma si evita di tirare fuori questo pensiero peggiorando la qualità del sesso.

Prof. Chiara Simonelli: Beh, la noia in fondo è un processo fisiologico: succede. A volte però le persone con un’intelligenza emotiva più sviluppata riescono a trovare le loro soluzioni. Attenzione: l’intelligenza emotiva è una delle componenti dell’intelligenza ma non ha niente a che fare con quella che consideriamo comunemente. Quanta gente conosciamo che è intelligentissima nel lavoro ma completamente incapace di capire i sentimenti della persona con cui sta?

Dott. Daniela De Vito: Gli inizi di una coppia sono fatti di scoperte, di reciproche curiosità e ciò stimola enormemente la fantasia. Nel tempo la sessualità credo si consolidi ( specie se costruita su basi affettivo/sentimentale ) questa qualcuno la chiamerebbe noia. Credo invece che spesso la conoscenza più approfondita della sessualità di coppia, dei reciproci desideri, delle fantasie più o meno inconsce che durante il rapporto entrano in contatto, porti ad una espressione sempre più completa e altamente soddisfacente. A volte ciò che all inizio non ci permettiamo, negl anni, cadendo appunto quei muri fatti di inibizioni o paure e pregiudizi proiettati, si vive una sessualità matura e disinibita. Tutto ciò è valido e si verifica se c e la coppia dal punto di vista del dialogo, del sentimento amoroso e del rispetto.

Eduardo D’accordo con Daniela

Paola  Anche io concordo con Daniela… Il rischio nel tempo infatti credo proprio sia l’incapacità di abbattere quei muri che nel tempo possono consolidarsi ed inspessirsi che imprigionano i ruoli dei due partner. Come se ci fosse paura di scoprirsi reciprocamente diversi da quelli che si crede di essere o si crede di essere percepito dall’altro

Domanda n 4. Quanto è importante l’attenzione per i sentimenti dell’ altro?

Tatiana  Fomdamentale,indispensabile

Eduardo  Non solo i sentimenti sono importanti, ma anche lo spazio dell’altro!!

Dott. Pasquale Tarantini: Come dico sempre alle coppie in terapia, l’attenzione all’altro in una coppia (per renderla longeva) è fondamentale. Bisognerebbe svegliarsi al mattino e porsi empaticamente nei panni dell’altro per capire cosa poter fare per lui, per essere risorsa nella sua giornata. Se si hanno dei figli ancora prima del partner bisognerebbe almeno fino alla maggiore età fare lo stesso esercizio con loro. La danza degli anni funziona quando si rispettano gli spazi individuali, le passioni dell’altro e le proprie. Rispetto è una parola chiave se intesa come se amo il mio partner non lo tradisco (e non parlo solo di sessualità) ma faccio in modo che la barca famiglia abbia il meglio. Spesso facciamo soffrire nei fatti persone che raccontiamo di amare e questo è il peggior modo per vivere insieme.

Dott. Daniela De Vito: Per molte persone dare spazio e soddisfazione ai sentimenti del partner è molto importante. Credo sia patologico arrivare alla negazione dei propri sentimenti per un “perverso gioco di coppia” in cui la propria soddisfazione passa da quella dell altro. Quelli che si descrivono altruisti non sono altro che egoisti mascherati, in quanto soddisfano il loro bisogno più o meno inconscio. Stare in coppia comporta necessariamente ma anche ragionevolmente un’attenzione ai sentimenti dell’altro che come già ribadito forse devono riconoscersi nell’altro, cioè ci vuole un sentimento di “simpatia” e talora di empatia! Una coppia credo si scelga inconsciamente perché ognuno possa anche riconoscersi nei sentimento dell’altro senza con-fondersi!

La prof. Simonelli: Certo, ed è importante che sia simmetrica. Qui c’è da sottolineare una cosa che vedo quotidianamente nel mio lavoro. Dal punto di vista delle emozioni, maschi e femmine sono diversi. Non perché hanno un cervello diverso , ma perché sono cresciuti in un contesto che li vuole diversi. Per cui le donne hanno sempre avuto il compito dell’accidimento: dei bambini, degli anziani, dei propri uomini. Mentre i maschi sono stati abituati ad avere meno a che fare con i sentimenti: il risultato è che da adulti è più facile vedere la cosiddetta alessitimia, ossia la difficoltà di avvicinarsi alle emozioni proprie e altrui e di parlarne. Questo può diventare un grosso problema, perché diventa incapacità di capire l’altro e può portare a lasciarlo solo di fronte ai problemi. Allora la domanda è: si può imparare? Si, ad ascoltare si impara. E anche sul sesso si impara. Sono queste le coppie che funzionano meglio: quelle che imparano la soddisfazione delle esigenze di entrambi. Mentre chi ha un copione mentale rigido, non ammette la contrattazione, magari si spaventa, conduce la coppia anche verso una sessualità meno espressiva

Paola Credo anche io che attraverso una condivisione di sentimenti, di pensieri e l’attenzione all’altro si possa instaurare una coppia che cresce e muta nel tempo insieme. Senza scambio il rischio è di creare due binari paralleli che non hanno punti di incontro e scontro.

Domanda 5. Esistono persone più portate alla sessualità rispetto agli altri?

Biagio Si , dipende dalla loro storia e dalle loro esperienze oltre che dalla genetica

Dott. Pasquale Tarantini. Come sempre parliamo prima di base genetica. Siamo tutti diversi quindi nella complessità della nostra genetica ci saranno persone più o meno predisposte alla sessualità. Quello che fa la differenza è, tuttavia, la storia personale. Da quando si é in pancia di nostra madre al giorno attuale noi registriamo una serie infinita di micro o macro stimoli alla sessualità che possono nel tempo essere più o meno favorevoli rispetto alla base genetica di ognuno. Questo significa che la cultura di una sessualità libera, condivisa e di qualità se viene esperita ci attiva ad una migliore modalità. Una parentesi importante andrebbe aperta sulle persone vittime di abuso. Riflettete su quanto possa essere deleteria una tale esperienza per il resto della vita sessuale di una persona.
Attenzione che di violenza sui minori, ne esiste una più viscida che non necessariamente si gioca con l’abuso. Pensate ai giudizi morali che alcuni genitori e a volte parenti e amici danno ai giovani facendoli sentire sporchi, inadeguati, sbagliati, etc. Per cui siamo differentemente predisposti al sesso. Ma attenzione per fortuna si può recuperare e soprattutto nn vi sono persone che nn possano viversi una buona sessualità sempre che se ne abbia voglia. Cresce infatti il numero delle persone che per scelta non vogliono più saperne di sesso. Il movimento grazie ai social network ha trovato un gran numero di proseliti.

Dott. Daniela De Vito: Credo che vi siano differenze di predisposizioni all attività sessuale tra individui sia dello stesso genere che tra i due generi. Intervengono, secondo me, cultura personale, familiare ma anche esperienze affettivo-sessuali che aiutano o impediscono una relazione sessuale. Anche gli aspetti ormonali possono rappresentare dei facilitatori o degli inibitori della sessualità. Sono inoltre convinta che una coppia possa creare un’intesa tale da produrre un cambiamento sia su un versante negativo che positivo e che la sessualità è un vissuto creato dall intesa, dalle aspettative e da quello che venga considerato lecito e legittimo! È mia esperienza clinica aver incontrato persone che cambiando stile di vita e/o partner, hanno cambiato la loro predisposizione alla sessualità.
Aggiungerei anche che le fasi del ciclo vitale di una persona e di una coppia possa avere la sua influenza.

Prof, Chiara Simonelli: Si, a volte basta osservare il linguaggio del corpo per capirlo. Non è un discorso estetico: è un discorso di confidenza con la propria fisicità e di presentazione della propria identità. Di manifestazione della propria disponibilità sessuale o del proprio desiderio. Perché le motivazioni per avvicinarsi al sesso sono tantissime e molto diverse. Una che accomuna uomini e donne é il bisogno di conferme. Nelle femmine talvolta c’è moltissimo il bisogno di sedurre, di sentire di essere l’oggetto del desiderio di un altro. Per il maschio il rapporto sessuale può essere la conferma della propria virilità. Ma ci sono differenze di genere anche in senso più lato nell’approccio alla sessualità. Differenze che non incidono sul singolo rapporto ma su come si vive il sesso in generale: generalizzando si può dire che la donna immagina la sua sessualità preminentemente all’interno di una relazione, mentre i maschi possono essere portati più al rapporto occasionale e fisico. Vale a dire: la parte del corpo a cui sono interessati può anche non essere legata a un cervello, a una storia.

Domanda 6. In una coppia ci si può trovare a dover studiare compromessi su livelli di desiderio diversi?

Alice Sicuramente… È uno dei tanti compromessi,proprio perchè le persone non sono tutte ugualmente portate alla sessualità

Dott. Pasquale Tarantini:  I compromessi sono necessari quando manca la cultura delle sessualità maschile e femminile nella coppia. In realtà dovrebbe essere normale che una coppia sia reciproca nel senso di avere come primo fine il benessere del partner. A volte scopriamo che le coppie nn conoscono né le proprie esigenze per la ricerca del piacere sessuale né le esigenze del proprio partner. La cultura del piacere sessuale in adolescenza é tutto un fai da te che si basa su porno e chalis x gli uomini e su una più o meno autoscoperta per la donna che a volte cerca nel piacere da dare all’uomo il proprio piacere e conosce poco la propria eroticità. I compromessi sono veri e propri accordi simili ai negoziati da guerra fredda e non ad un auto stimolarsi per crescere nei livelli di piacere.

Dott. Daniela De Vito: I compromessi credo sia qualcosa che in una coppia ci siano e aiutino anche a crescere. Ritengo però che se le posizioni sono troppo distanti, una mediazione o un compromesso non si verificheranno. Entrambi avranno la sensazione di essere privati di parti loro o che ancora peggio i propri bisogni non siano soddisfatti.

Prof Chiara Simonelli: Si è normale ed importante. Poi quando cominciano a subentrare intoppi la sessualità è una delle prime cose che possono andare in crisi. Perché sul sesso si gioca molta della propria vulnerabilità: a letto si è nudi anche nell’anima e i sintomi sessuali che possono emergere in una coppia sono devastanti. Il compromesso è difficile. A volte si gioca addirittura su equilibri di potere. È una parola che non ci piace, ma spesso è così: le persone più intelligenti emotivamente mediano, le altre si impongono oppure chinano la testa. E nelle questioni di letto il compromesso può essere molto disagevole. Avrei mille esempi. Quello della coppia in cui lui, per contrastare la noia, le propone di andare in una dark room o di sperimentare lo scambio di coppia. Lei è perplessa, poi depressa: comincia a pensare di nn bastargli più, si sente rifiutata. Beh è una reazione prevedibile, ma lui nn lo capisce. Il conflitto che ne risulta può diventare drammatico. Può anche succedere il contrario, sebbene a tinte meno forti. Perché spesso le donne si lamentano della poca fantasia dei propri uomini, li vorrebbero più forti e passionali. A volte propongono loro fantasie in qualche modo trasgressiva. Però esistono uomini che si spaventano e si trovano a fare un ragionamento, spesso nn espresso verbalmente, carico di umiliazione: “chi ha conosciuto per propormi una cosa così ?” E magari la proposta era quella di fare l’amore in cucina o sul divano.

Alice  Fantastica! (credp si riferisse al commento della Prof.)

Domanda 7. Siamo a metà del nostro percorso estivo nella coppia. Quanto contano le esperienze passate?

Eduardo  Assai! Ti insegnano molto per il tuo comportamento futuro, anche se ogni persona ha le sue particolarità!

Dott. Pasquale Tarantini: Esiste un tempo. Quello della giovinezza, dell’incoscienza, dell’alta ormonalità, della voglia di sperimentare e di capire. Idealmente questo tempo di adolescenza e giovinezza nn sempre segue le tappe di crescita sessuale: masturbazione, fondamentale per conoscersi, per costruire le prime mappe del piacere, primi rapporti, in cui verificare con l’altro la propria capacità di lasciarsi andare. È l’età della quantità, la qualità arriverà col tempo. Nn sempre le cose vanno come dovrebbero. Inoltre le esperienze di vita a volte stressano le persone e le relazioni andate male sono vere e proprie ferite dell’anima. La fine di una storia importante può considerarsi una perdita un lutto da elaborare, per nn rischiare di bloccarsi, di rimpiangere x tutta la vita.

Prof. Chiara Simonelli: Te lo porti dietro sempre e non parlo solo delle esperienze sessuali anche gli incontri le parole libri che hai letto i film che hai visto, le paure che non hai risolto. Sono importantissimi ma attenzione: A volte vengono presi a pretesto per giustificare una sintonia che non si trova. Lo fanno soprattutto i maschi e sbagliano. Se qualcosa non funziona tendono a gettare la croce addosso all’altro dicendo che il problema è in qualche esperienza passata e alle sue cicatrici. E anche un modo per sfuggire dalle proprie responsabilità. Mentre le esperienze passate sono cose da trattare con la giusta e ragionevole cautela, anche perché possono essere complicate da gestire, ma per tutti due. Perché il vero problema del passato in realtà è il confronto. Perché quello è il vero punto dolente. Di tutti: ormai anche delle donne. E il confronto e il tema principale anche del tradimento presente. Molte coppie si rivolgono allo specialista dopo o durante un tradimento e c’è sempre quasi un tradito che si lacera chiedendosi che cosa “quell’altro” abbia in più che cosa faccia di tanto straordinario. A volte le fantasie del tradito sono più potenti del tradimento in sé che può essere fatto di cose molto banali. Ma nella mente del tradito la fantasia diventa un inferno. D’altra parte anche le gelosie senza ragione possono minare un rapporto. Una certa quota di gelosia è implicita fisiologica anche giusta. Il problema è quando diviene l’ossessione del controllo dell’altro, Per cui uno praticamente smette di vivere. Quello è persino controproducente. Alla fine spesso l’asfissiato, non altro per giustificare tutta la tensione che ha addosso finisce davvero per tradire.

Paola Il passato influenza tanto quello che si è nel presente. Ma dipende anche molto dalla capacità personale di andare oltre, interiorizzare quello che è stato affinché sia solo un tassello di se è non un motivo di vita.

Dott.Daniela De Vito. Ritengo che le esperienze sessuali passate possano ricoprire un ruolo fondamentale: innanzitutto aiutano a capire cosa si è vissuto, a che tappa del percorso di conoscenza della sessualità siamo, cosa ci è piaciuto e cosa no. Anche le esperienze di autoerotismo sono importanti per conoscere e sperimentare il proprio corpo nell intimità con sé stessi e nel rapporto di coppia. Il rovescio di questa medaglia può essere nel fatto che un’esperienza passata non gratificante o addirittura traumatica, può segnare negativamente oltre che l ‘idea di sessualità, anche la pratica con inevitabili conseguenze nell’esplorazione e nel viverla.

Domanda 8. Il sesso può servire a far pace?

Alice Assolutamente sì. Il più è decidere di farlo,il che vuol dire già voler fare pace

Dott. Pasquale Tarantini.  Sono molte le coppie, soprattutto quelle più giovani che dopo aver vissuto forti tensioni, litigi, pause di riflessione, provano con la sessualità a ripianare la relazione. Quando invece una coppia ha più anni insieme il sesso non solo nn serve a ripianare ma man mano che le fratture all’interno della coppia, si fanno più profonde, il non sesso diviene comunicazione, quasi una forma per punire il partner. A volte è l’impossibilità di comunicare che crea mesi, che presto diventano anni di non sesso nella coppia. Per esperienza se una coppia si rivolge ad uno specialista per una crisi, se non si risolvono e modificano le modalità relazionali difficilmente si ritorna ad una sessualità. Generalizzando (cosa come sempre ripeto difficile per spiegare i fatti umani) il sesso fa da paciere solo x le coppie giovani o per le coppie in cui uno dei due membri dipende dall’altro, accontentandolo. Le coppie datate e dove si ha una buona psichicità dei partner nn ci pensano nemmeno alla sessualità se nn funziona la relazione. Sono coppie capaci di dire basta prima di farsi del male, ma sono di numero limitato.

Dott. Daniela De Vito  Ritengo che il sesso sia un completamento di una relazione ristabilita, ricucita. Dopo un litigio è inevitabile il desiderio di stare lontani, si è arrabbiati e ci sono coppie che hanno bisogno di chiarire i motivi del litigio, o di ” far pace” e solo dopo fanno sesso! Per altre coppie il sesso è il modo per fare pace! In una circolarità pensare ad un prima e un dopo non sempre ha un senso! Il sesso aumentando l’intimità, la tenerezza, la vicinanza e aumentando la produzione di ormoni del piacere e antidepressivi, contribuiscono ad una sensazione di grande benessere che non di rado trascina in una risoluzione “quasi” inconsapevole del conflitto

Prof. Chiara Simonelli: E’ la prima volta nella storia dell’umanità in cui usiamo il sesso come collante della coppia. Prima il sesso avveniva o in un matrimonio combinato o in rapporti, anche d’amore, all’esterno della coppia. Oggi invece il sesso è parte integrante dello stare insieme e spesso è una maniera importante per dimostrarci che le fondamenta della coppia sono solide nonostante il dissenso su qualcosa. E’ la dimostrazione dell’amore. Che vale più per i maschi che per le femmine. Perchè le donne, sempre di più preferisconono prima fare la pace, appianare il problema, e poi sigillare la pace con il sesso. Preferiscono che sia chiaro che il litigio non era uno scherzo e il problema deve essere chiarito e risolto davvero, prima di infilarsi nel letto.

Domanda 9. Le domande precedenti valgono sia per le coppie eterosessuali che omosessuali?

Dott. Pasquale Tarantini: Direi di si. Le dinamiche delle coppie omosessuali sono simili a quelle delle coppie etero. È purtroppo ancora presente il giudizio di contesto: persone omofobe o parenti nn accettanti che possono appesantire la relazione. Altro problema per le coppie omosessuali in crisi può essere la bisessualità di alcuni partner, ma solo per la percentuale più alta di possibilità alternative.

Dott. Daniela De Vito: Non ho mai pensato che vi fossero differenze sostanziali tra le coppie eterosessuali e le coppie omosessuali. Per quanto riguarda le esperienze precedenti possiamo pensare che a volte gli omosessuali hanno anche avuto delle esperienze eterosessuali e viceversa: in qualche modo questo forze può essere considerato una maggiore esperienza ( nel senso di aver esperito più cose) per quanto riguarda l’esperienza sessuale. Pazienti lesbiche raccontano di una sessualità molto più dolce rispetto a quella che esse immaginano con un uomo. È vero che dopo la visione del film “La vita di Adele” ho pensato che non necessariamente quell’affermazione di alcune pazienti lesbiche fosse vera. Quindi sono portata a pensare che vi siano sempre molte possibilità che questi siano valide sia per una sessualità etero che per una sessualità omo; sostanzialmente non vi sono differenze.

Prof. Chiara Simonelli: Ci sono un po’ di sfumature, sebbene col tempo anche qui le cose stiano cambiando. Perché di nuovo c’entrano le differenze di genere, che dipendono dagli stereotipi sociali: le coppie lesbiche sono fatte di due donne, e quello che abbiamo detto per le donne va moltiplicato per due. Lo stesso vale per i maschi, congruentemente con l’identità maschile. Ma col tempo queste generalizzazioni svaniranno, come svaniranno quelle per le coppie eterosessuali.

Domanda 10. I figli sono un problema per la coppia?

Dott. Pasquale Tarantini: I figli sono la parte più bella di una relazione d’amore. Il significato che un figlio da alla coppia e a ciascuno dei partner è altissimo. Bisogna, tuttavia, conoscere (essere consapevoli) le tappe impegnative della crescita di un figlio, come bisognerebbe conoscere i fondamenti psicologici dell’educare un figlio. Le coppie risultano comunque perturbate dall’arrivo di un figlio e la cosa diventa più impegnativa se i figli sono due (uno più uno fa dieci a livello di impegno) e direi provocatoriamente impossibile se i figli sono tre, quattro etc. Infatti l’organizzazione sociale oggi nn permette alla coppia di avere la giusta energia e il supporto per la crescita serena dei figli. Molte coppie si trovano costrette ad affidare stabilmente i figli ai nonni ignorando le necessità dei figli e talvolta le difficoltà dei nonni. In caso di crisi, poi, i figli sono in mezzo ad un campo minato e i livelli di sofferenza sono altissimi. Mi fermo qui sul discorso figli perché è complesso. Concludo dicendo che in generale la sessualità di coppia può risentirne soprattutto quando i partner si allontanano empaticamente, smettono di comunicare o approfittano della nascita per creare alibi e nn vedere una crisi pre-esistente.

Daniela De Vito: Non credo che figli siano un problema per la sessualità di coppia. È la coppia che altresì si nasconde dietro i figli per non vivere una sessualità che è diversa specie dopo la nascita dei figli, durante l’accudimento dei figli, quando i figli diventano adolescenti. Spesso i figli fanno emergere dei conflitti che erano stati sapientemente sepolti. In questo caso i figli vengono usati contro il partner, e la presenza che diviene ingombrante/rassicurante, rappresenta così un alibi perfetto per chi nella coppia non vuole vivere la sessualità. Questo subdolo pretesto ( i figli ) è un segnale spesso ignorato di un profondo malessere di coppia oltre che sessuale.

Prof. Chiara  Simonelli: Avere figli cambia tutto. Uno studio recente ha evidenziato quello che pare brutto da dire ma è drammaticamente reale: le coppie senza figli sono mediamente più felici di quelle con figli. Perché è vero che un figlio ti cambia in meglio, personalmente, ma sottrae attenzione ed energia alla coppia. E siccome i figli gravano ancora sulle spalle delle madri -nn è solo un fatto italiano- e in più la società tende a colpevolizzare le madri che nn si dedicano anima e corpo ai propri bambini, finisce che i problemi di desiderio sessuale sono soprattutto femminili. È quasi un tabù, sembra che a parlarne si faccia peccato, ma è così. L’antropologa statunitense Helen Fischer, per esempio, ha osservato che negli Stati Uniti le coppie divorziano in media tre anni dopo la nascita del figlio. Segno che c’è un deficit di accudimento, nella coppia, da subito. A dire il vero, prima della scienza ci aveva pensato Arthur Schopenhauer, nel suo “Metafisica dell’amore sessuale. L’amore inganno della natura”, in cui racconta il colpo di fulmine come processo al servizio della specie. E la morte del desiderio appena la specie è servita.

Vale Sono super d’accordo con quest’analisi!

Domanda 11. Esistono coppie eterne?

Biagio ??? (credo che non avesse capito come intendere eterne)

Dott. Pasquale Tarantini: Sicuramente sì. Ce ne sono tantissime e hanno tante cicatrici come gli alberi più longevi hanno cerchi e nodi. Il segreto? Forse credere nella coppia, credere che l’altro sia la parte più importante di te, in un viaggio, quello della vita che per imprevedibilità rende tutto molto provvisorio: in questa vita l’unica certezza è la livella (la morte) e la coppia alchemicamente funzionante ne diventa uno dei possibili percorsi antiangoscia. Chiedo spesso ai pazienti over 60 in terapia: “se potessi fare rewind nella tua vita, ritrovarti nella giovinezza, risceglieresti l’uomo o la donna con cui hai vissuto questi anni?” E la risposta affermativa rende eterne queste coppie. E ce ne sono.

Vale  Pasquqle, richiedimelo quando avrò 60 anni. Per ora posso solo toccar ferro. E ritenermi non fortunata… Si piu’!

Dott. Daniela De Vito: Le coppie eterne esistono! Sono quelle coppie in cui vi è sempre dialogo profondo e intimo su tutto ciò che accade alla persona in ogni momento della vita quotidiana. Vi è la possibilità di far emergere i propri bisogni senza che questi siano avvertiti come una minaccia o una presa di distanza dall’altro. Dove c’è una reciprocità d’impegno, di affetto e collaborazione anche familiare e domestica. Dove c’è una vicinanza sentimentale chiamata empatia e anche della “simpatia”. Inoltre sostengo da sempre che la somiglianza, l’affinità nei gusti e negl’ interessi, che non significa fare sempre le stesse cose insieme, conduce sempre ad una maggiore vicinanza. Tutto ciò deve essere ispirato da rispetto, tenerezza e amore.

Giovanni  Grande pensiero. Sono convinto anche io

Licia  Bravo doc, sono d’accordo con lei su tutto ciò che ha detto.. Malgrado o “grazie” alla mia esperienza…

Prof. Chiara Simonelli: Si che esistono, quelle che si scambiano amore e desiderio per tutta la vita. Sono coppie ad altissima intelligenza emotiva, fatte di due individui che sanno valorizzare quel che c’è e nn si mettono di malumore tutte le volte che qualcosa va storto: sono persone sorridenti alla vita, espressive, creative, che hanno un atteggiamento aperto anche verso la sessualità e sanno godere del piacere dell’altro. E questo nn è un fatto scontato. Attenzione : nn sono coppie in cui nn si litiga, anzi. Nn bisogna avere paura del litigio, se è gestito correttamente, vale a dire senza vecchi rancori e colpi bassi. È chi nn litiga mai che ha qualcosa che nn va, qualche paura o qualche nn detto.

Domanda 12. Le coppie eterne fanno inevitabilmente i conti con il declino degli ormoni?

Dott. Pasquale Tarantini: Eterne o non eterne bisogna accettare gli anni che passano. Ci possono essere aiuti farmacologici sia per gli uomini che per le donne per mantenere un livello di sessualità adeguato. È importante mantenere a tutte le età una buona coscienza della sessualità e nn vivere di idealizzazioni e dispercezioni della realtà che stanno portando soprattutto gli uomini a doparsi già in adolescenza. L’uomo di una certa età dovrebbe costruire con la partner una nuova modalità condivisa e che tenga conto delle rispettive esigenze. Ancora una volta una buona relazione, dialogo, empatia, dolcezza nell’approccio e tenerezza fanno la differenza.

La prof. Chiara Simonelli. Sì, ma noi siamo esseri umani. Abbiamo il desiderio, nn l’estro: ce lo possiamo avere tutti i giorni dell’anno, e dipende da fattori molto più complessi di quelli legati semplicemente alla riproduzione. Semmai possiamo parlare dei farmaci: quelli per la donna regolano la fertilità, quelli per i maschi sono farmaci per la sessualità. Strano, no? Eppure si studia da tempo una pillola per il desiderio femminile che sul mercato nn arriva mai. Tra l’altro, più che alle donne piacerebbe agli uomini. Ma proprio perché siamo diversi dagli animali questa pillola nn dobbiamo immaginarcela come una cosa che ti trasforma in una furia; comunque ognuno di noi ha una soglia di passione per il sesso e oltre quella, pur con tutti gli ormoni del mondo, nn si va.

Ultima domanda dell’intervista percorso con le coppie: Perché ci si rivolge allo specialista?

Vale  Per salvare una relazione quando da soli non si è capaci di vedere e correggere i propri errori…

Paola  Pensano siano diversi i motivi … Difficoltà, disperazione voglia di capire e migliorare se stessi e le relazioni che si vivono

Dott. Pasquale Tarantini:  Risponderò per coloro che si rivolgono agli psicosessulogi. La risposta della collega Dott. Chiara Simonelli potrebbe riguardare la sessuologia clinica. Qualsiasi sia il motivo della crisi, per la coppia è importante prevenire ed arrivare in terapia di coppia prima possibile. Le richieste di aiuto, fatte da uno solo dei partner sono già un’informazione. Posso dire che a volte si aspetta a chiamare per paura di rovinare tutto, ma nei fatti psichici nn esiste che la rimozione di un problema ovvero il suo ignorarlo sia la soluzione dello stesso. Il problema tenderà ad ingigantirsi. Si arriva tardi quando: la sessualità è un fatto del passato, si è perso completamente il dialogo, l’altro nn trasmette più niente di positivo, si evitano i confronti e i litigi perché nn ne varrebbero la pena, ci si sente o si va a letto con altri. Quando si arriva tardi la terapia diventa più difficile: i modelli di comportamento che hanno portato alla crisi si sono cristallizzati e inoltre un lungo tempo di stress può provare i partner nei quali si percepisce sfiducia. Per quanto riguarda i sintomi individuali è facilmente comprensibile che se c’è depressione in uno dei due partner spesso c’è crisi, mentre pochi sanno che gli ansiosi spesso nascondono a se stessi, una parte importante che preme a cercare fuori dalla coppia.

Dott. Daniela De Vito: Desidero sottolineare che da psicoterapeuta considero la consulenza psicologica di coppia una modalità preventiva di eventuali disagi relazionali, di blocchi che si verificano in momenti critici del ciclo vitale. Ma ciò non succede perché si ha paura di “avere una coppia malata”. Generalmente ci si rivolge quando forse il disagio, il problema si è radicato o cronicizzato…Ciò rende il percorso più complesso e lungo. La mancanza di dialogo, di empatia ma anche l’incapacità di cogliere i bisogni dell’altro, spesso è sintomo di un problema che deve condurre a richiedere l’intervento di uno psicoterapeuta. È importante rivolgersi allo specialista quando si vive una scontentezza (sia individuale che di coppia) , quando si ha una difficoltà relazionale, sessuale, di gestione quotidiana ma anche in caso di malattia di uno dei due e specialmente quando il rapporto con i figli è critico o difficile. Quello che spesso non si coglie è che le difficoltà familiari o con i figli o dei figli, sono influenzati dalla relazione che ha la coppia. La cultura psicologica in Italia è ancora vista con sospetto, sarebbe auspicabile che si considerasse la consulenza psicologica di coppia come il controllo dentistico o ginecologico insomma un doveroso check-up per una vita serena e nel benessere.

La prof Chiara Simonelli risponde così: Tendiamo a distinguere i disturbi in primari, quelli che esistono da sempre nella storia di una persona, e secondari, che compaiono dopo un periodo in cui le cose andavano bene. Quando trattiamo questo secondo problema, più spesso tendiamo a considerarlo un problema di coppia: bisogna cambiare l’assetto in cui si è presentato il sintomo e stabilire una complicità attiva per superarlo. Quelli che vediamo di più sono problemi di erezione o di eiaculazione precoce. Mentre nelle donne incontriamo problemi di desiderio sessuale: è importante notare che oggi cominciano a manifestarsi come problemi, appunto, mentre un tempo era la donna con desideri sessuali vivaci a sentirsi sbagliata. D’altra parte continuiamo a vedere anche il vaginismo, ossia lo spasmo doloroso dei muscoli della vagina che impedisce il sesso penetrativo e mina anche la possibilità di una maternità. Sono tutti problemi profondamente legati all’autostima. Anche l’eiaculazione ritardata, che qualcuno tra gli uomini potrebbe pensare un gran pregio: in realtà crea problemi di autostima nel partner, perché gli sottrae la fase dell’abbandono. Oppure l’incubo dell’orgasmo vaginale, che in molte donne fisiologicamente nn esiste, ma per qualcuna può diventare un’ossessione, una cosa da ricercare a tutti i costi. Insomma costruire una coppia, e una coppia con del buon senso è una delle imprese umane più difficili che ci siano. Abbiamo il mito dell’amore che risolve tutto, spontaneamente e bene. Invece no: anche in amore ci si deve applicare.

Ringrazio tutti per la partecipazione. Buon autunno.


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