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All’inferno per due spicci

Creato il 13 novembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

All’inferno per due spicci

 

C’è la crisi. Bisogna fare sacrifici. E’ questo lo slogan che i politici hanno fatto proprio per giustificare i continui aumenti di tasse.

Chi deve subire questa crisi sono i comuni cittadini e le forze dell’ordine.

Oggi parliamo dei pompieri che, per 1200 € al mese sono costretti a rischiare la vita a causa dei tagli fatti dal governo. Carenze  di personale, sedi che andrebbero ristrutturate, mezzi superati e relativamente pochi (in media 2 per sede) e spesso senza carburante.

Questo corpo ha dovuto subire tagli di ben  30 miloni di euro.

Denuncia il segretario generale Confsal Franco Giancarlo:

I Comandi Provinciali sono da tempo in rosso col rischio del pignoramento da parte dei creditori delle sedi e il blocco dei mezzi necessari al soccorso. Non possiamo più evitare istanze di decreti ingiuntivi. Siamo morosi per le spese della manutezione mezzi, pulizie caserme, utenze Enel, bollette telefoniche, tasse rifiuti urbani, riscaldamenti, acqua, affitti caserme, distribuzione buoni pasto e rifornimento carburante. I comandanti per poter garantire le missioni istituzionali sono costretti a acquistare carburante senza avere soldi, senza pagarlo, solo per evitare il blocco delle attività di soccorso. 

L’ingegner Alfio Pini, capo del Corpo, ha protestato per i tagli alle risorse  e per investimenti. Questo mette nella difficile posizione i Comandanti che devono indebitarsi per assicurare l’efficacia dei soccorsi.

Questi tagli hanno colpito e colpiranno anche i cittadini che in caso di bisogno, dovranno pagare di tasca propria il servizio. Ad esempio un cittadino romano che si ritroverà fuori di casa sarà costretto a pagare 158 euro solo per vedere la propria porta riaperta.

Il segretario generale della Fp Cgil di Roma e Lazio Lorenzo Mazzoli:

Secondo gli standard internazionali ci dovrebbe essere un vigile del fuoco ogni mille abitanti: a Roma ce n’è uno ogni 20.000. Nel Lazio mancano 400 vigili del fuoco. Non sono stati ancora pagati gli straordinari per gli interventi a l’Aquila, Messina e per l’emergenza umanitaria ad Haiti e per la bonifica dell’Aniene.

Dopo i recenti disastri di Roma e Genova  la scelta di tagliare i fondi ad un settore così critico per la sicurezza dei cittadini non sembra essere stata poi così indovinata.

 

Fonte: RE


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