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Almeno con loro sorridevi…..
UN BROCCO PUO’ DIVENTARE UN CAVALLO VINCENTE, A DISPETTO DEI SOLITI DISCORSI? IN QUESTE ULTIME STAGIONI SONO TORNATI IN SELLA CICLISTI SQUALIFICATI CHE ERANO DEI BIG NEL GRUPPO. RITORNI QUASI TUTTI MOLTO DELUDENTI.
Le uniche bestie che la storia ricordi possedere poteri soprannaturali, quasi extraterrestri, erano Godzilla e Dinamite il cavallo di Tex. Quest’ultimo, un misto tra Pegaso e Varenne al cui confronto Furia faceva piangere.
Da tanti anni Dinamite è sparito nel limbo, forse tornato nella galassia natìa. Lo abbiamo visto compiere salti spaventosi, correre con due uomini in groppa (circa 150 chilogrammi, please!) riuscendo a tener testa a indiani inferociti che li inseguivano con cavalli freschi, ammazzare a colpi di zoccolo un serpente a sonagli, per poi scavare “a zoccolate” una buca di un metro di profondità per far uscire Tex, sotterrato dai cattivi fino al collo, anche se, da fonti non ufficiali, sembra che il ranger stesse solo facendo un bagno di sabbia in pieno deserto dell’Arizona, causa reumatismi giovanili.
Ma di doping nei Tex non si era mai parlato, nonostante alcune preoccupanti circostanze siano sotto gli occhi di tutti; Kit Carson ha 60 anni da circa 30 anni, Tex riesce ancora a correre i 200 metri in 20”4 netti con stivali ai piedi senza perdere il cappello, e i suoi Navajos al confronto degli altri indiani sono dei palestrati con spalle da cestisti NBA.
Uscendo adesso dal deserto dell’Arizona e andando in gruppo, domandiamoci; la favola che i brocchi non diventano purosangue, è solo una balla distribuita ad arte per allontanare sospetti, mettere le mani avanti per coprire chi si sa essere un falso; un tentativo di omertà furba ed intelligente, nella speranza che l’appassionato soffochi in sé l’istinto di andare a cercare il sospetto?
In questa stagione abbiamo potuto vedere quanto forse Danilo Di Luca valesse veramente. Un ciclista forte, ma certamente molto al di sotto dell’allora declamato campione abruzzese. Vincitore di un classiche, di un Giro, vicino a vincerlo già nel 2005, molto vicino a rivincerlo nel 2009.
Ricordate Michael Rasmussen? (Cassani di certo!) Anche lui è tornato in gruppo l’anno scorso con l’italiana Miche/Guerciotti, vincendo una corsa di 3° livello non so dove, ma nella maggior parte dei casi è sempre a mangiar polvere dai rivali avanti a lui. Maglia gialla al Tour nel 2007, è tornato senza diventare mai nemmeno cugino di 2° grado del Rasmussen giallo.
Della serie non c’è due senza tre, il GS Miche/Guerciotti dopo Rasmussen (ora non più con loro) ha dato patria a Davide Rebellin e soprattutto a Stefan Schumacher. Lo ricordate? Era tra i più forti ciclisti del mondo nelle classiche, co-capitano con Zael nella Nazionale tedesca ai Mondiali, rivale di Bettini a cui soffiò il posto alla Quik-Step, con malumori dell’italiano che si ritirò per il giramento di scatole, vedendo che il suo GS gli preferì il più giovane tedesco (che poi nemmeno poterono goderselo perché arrivò la squalifica del teutonico).
Questi ciclisti, così tanto meno forti di qualche stagione addietro, quanta roba avevano in corpo fino a pochi anni addietro? Qui c’è gente che prima vinceva cose ai più alti livelli, mentre ora mangia polvere dalle ruote di ciclisti di medio livello. Polvere che un tempo erano loro a far mangiare. Polvere di stelle. Spente.
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