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ALTAROMA 2015 | Quattromani FW 15-16

Creato il 17 febbraio 2015 da Dmoda

Torna sulla passerella di AltaRoma Quattromani, già finalista della nona edizione di Who is on next?, la culla dello scouting di moda firmato AltaRomaVogue Italia. Torna e non se ne va a mani vuote il duo di designer sardi: Massimo Noli e Nicola Frau ricevono infatti una speciale menzione per il ready to wear.

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Da sempre legato indissolubilmente alla propria terra, Quattromani per la collezione Autunno Inverno 2015/2016 racconta la storia delle Janas, le piccole fate tessitrici della leggenda sarda. Uscita dopo uscita va in scena il mito e la sacralità epica dell’entroterra dell’isola: la maglieria è la prima protagonista, declinata su shirt, body slim e pantaloni svasati, incrostata con inserti eco-fur e finiture lurex a righe bicolor. I tagli sono lineari e le forme asciutte e dritte: un revival seventies che combina la ricchezza materica ad un approccio tutto sperimentale.

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La morbidezza si insinua nei capispalla e avvolge il poncho in lana merinos ma non stride con la lavorazione spigata delle giacche e delle gonne pantalone. I cappotti e i bomber sono tecnici: tessuti stretch abbracciano texture tradizionali, come la gabardine, il cotone e la lana. La femminilità la fa da padrone nei minidress, nelle culotte e nelle mini gonne in cavallino e rete. Le stampe sono realizzate dalla visual artist Le Fille Bertha: piccole Janas si posano sulle camicie e sui maxi dress, come un portafortuna. La palette cromatica vira dal bianco della lana al rosa, lilla e cammello, non mancando di sprazzi purpurei. Ombrati i blu e i neri.

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Una collezione che si completa di accessori fondamentali: non decoro, non vezzo, ma vero e proprio elemento funzionale alla vita del capo e alla sua silhouette, che da sempre per Noli e Frau è bidimensionale e prende vita e forma nel momento in cui si indossa l’abito.

Ancora una volta Quattromani racconta una storia, aggregando significati e definizioni inedite di stile, non mancando di volgere lo sguardo alla tradizione che li ha resi estremamente contemporanei.

Andrea Pesaola

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