Roboante e ieratica è la dimensione ultraterrena che si nasconde al di sotto delle meraviglie di Piazza Navona: tra le rovine dello Stadio di Domiziano, Ludovica Amati presenta la sua collezione autunno inverno 2014/2015 .
Un iter d’incensi e arcane melodie conduce verso concave nicchie di antica pietra dove riposano placidamente le esperte viaggiatrici che la Amati veste di lunghi e soavi abiti di organza. Preziosi cappotti dal taglio maschile si alternano a balze su gonne e camicie romantiche e impalpabili. Una collezione che unisce primordiale e futuro, una trasmigrazione di senso in cui la donna viaggiatrice si evolve in mater familias e sensuale attrice del mondo: senza timore, infatti, avvolge il suo corpo di trasparente tulle di seta .
“Portare la luce dove c’è il buio” questa e’ la Cura per risollevare le coscienze e la mission delle esploratrici di Ludovica Amati. Nel lungo pellegrinaggio introspettivo solo la melodia e i profumi riconciliano al sacro. Da Pasolini a Sant’Agostino, attraverso un percorso iconoclastico e olfattivo, si approda alla meta del lungo viaggio: nove fragranze di resine ed incensi, realizzate dal parfume creator Meo Fuscini, sublimano l’innovativa performance cabalistica della designer italiana.
Maria Francesca Milardi
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