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Altre prove di conciliazione

Da Lanterna

L'anno scorso, a proposito della festa dei nonni (che ai miei tempi non c'era e mi pare cada in ottobre), lessi un dato abbastanza impressionante: nell'avanzatissima Lombardia, dove gli asili nido (privati) fioriscono e dove bene o male le strutture funzionano discretamente, una percentuale impressionante di nonni (mi sembra di ricordare il 67%) accudiva abitualmente i bambini al posto di tate e nidi.
Infatti, da una ricerca in rete, risulta che in Lombardia i nonni farebbero risparmiare circa 9 miliardi di euro alle famiglie (dato ricavato da un'elaborazione della Camera di Commercio di dati Istat 2008), visto tra l'altro che la richiesta di assistenza risulta in aumento.
Mettendo per un attimo da parte il dibattito nonni-babysitter-nido, mi chiedo come mai, quando si parla di conciliazione, questo dato venga sottovalutato o svalutato.
Mi spiego: spesso si parla del modello italiano come di un modello non sostenibile da un Paese civile, perché spesso la famiglia si fa carico di doveri che dovrebbero essere quelli dello Stato. Un anziano in pensione dovrebbe potersi godere la pensione, senza l'assillo di DOVER aiutare i figli economicamente e/o logisticamente. E quindi spesso, nei discorsi di conciliazione, si parla di madri o al massimo di nuclei familiari. Invece io mi chiedo perché non si parli anche di nonni.
Quando qualcuno parla di nonni alle "mamme consapevoli", quelle di cui faccio parte anch'io, spesso la risposta è o un secco rifiuto ("i miei figli voglio crescerli io con i miei metodi, e non con quelli obsoleti dei nonni") oppure un po' di derisione ("dici tanto alle varie Fate del Bosco ma poi ricadi lì anche tu").
Ebbene, sono io la prima a temere la situazione che si creerebbe se mia madre fosse responsabile dell'educazione dei miei figli (e soprattutto di Amelia) per 9-10 ore al giorno. Tuttavia, penso che mia madre sarebbe comunque preferibile alla tata Petronilla ignorante come una capra. Oppure penso che il fatto che mia madre mi facesse risparmiare 500 euro al mese mi avrebbe di prendere un part time dal 2008 anziché farmi sospirare (e speriamo in bene) fino al 2011.
Chi invece crede nella Natura maestra di vita mi dirà: ma i bambini sono fatti per stare con la mamma. E io risponderò: ma quando la mamma primitiva li aveva svezzati, con chi credete che stessero i bambini quando le mamme uscivano a raccogliere frutta e verdura? Qualcuno avrà pur fatto la guardia alle provviste, no? Al villaggio (o nella caverna) probabilmente rimanevano vecchi e bambini, fin dalla notte dei tempi. Ecco perché i nostri bambini sono così contenti di stare con i nonni: per loro probabilmente è la cosa più naturale del mondo.
Ed ecco perché mi chiedo come aiutare questo processo naturale, per chi desidera perpetuarlo ai giorni nostri. Alcuni nonni sono in pensione, e spesso il meccanismo si instaura da sé, se c'è la salute e la voglia. Ma molti di noi hanno genitori che lavorano ancora e che lavoreranno per un po' d'altri anni, complice anche l'allungamento dell'età pensionabile.
Non sarebbe possibile, per queste persone, studiare una forma di prepensionamento facilitato per permettere loro di curare i nipoti? Anche part time (ma in modo che non incida sull'entità della pensione), in modo che possano sopperire alle carenze delle strutture pubbliche (si può fare un nido comunale che chiude alle 13.30?), se loro o i genitori non se la sentono di gestire un affido totale. Anche un'aspettativa retribuita temporanea, se sono ancora troppo lontani dalla pensione e c'è la possibilità di mandare i nipoti alla materna.
Credo che costerebbe meno che creare nuovi asili nido e potrebbe aiutare le madri che lavorano a sentirsi meno dilaniate nel tornare al lavoro.

 

foto: Themiki


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