Man mano che ci si avvicina al porto di Naxos, la più grande delle isole greche Cicladi, lo sguardo viene catturato da un grande portale di marmo che domina la collinetta della piccola isola di Dioniso, proprio di fianco alla stazione marittima. Per chi soffre il mal di mare - eh sì, quando soffia il meltemi il traghetto è alquanto ballerino - è la fine di un incubo, la certezza che la terra ferma è vicina. Per chi, invece, non ha di questi problemi è il segnale evidente che la vacanza sta per iniziare.
Il portale, o meglio la Portara, come viene chiamata comunemente, è ciò che rimane di un antico tempio costruito nel sesto secolo avanti Cristo, ancora prima del Partenone. Un monumento che unisce storia e leggenda. Qui, stando alla mitologia, Teseo di ritorno da Creta abbandonò senza alcuna riconoscenza Arianna che l'aveva liberato dal labirinto. La fanciulla in lacrime fu soccorsa dal dio Dioniso che se ne innamorò e la sposò.
Venendo alle cose più terrene, il fascino della Portara raggiunge il culmine al tramonto quando le colonne del tempio fanno da cornice a un tramonto rosso fuoco, a una palla infuocata che scende piano piano verso il mare. Dopodiché è bello immergersi nell'ordinata vivacità della Chora, il capoluogo dell'isola con i suoi ristorantini, dove non è raro vedere appesi a un filo polpi pronti a essere buttati sulla brace, i pub che si affacciano sul mare e i tanti negozi che, talvolta, assomigliano a degli atelier. Tra le strette stradine, alcune senza uscita e costellate di scalette, capita spesso di vedere negozianti intenti a creare piccoli oggetti di bigiotteria di squisita fattura.
Per cogliere il lato più genuino di Naxos e per conoscere la vera essenza dell'isola è necessario spingersi nell'entroterra e nei paesini ai piedi delle montagne dove gli abitanti conservano i legami con il passato, le tradizioni e la cultura dei loro avi attraverso usi, costumi e i gesti di vita quotidiana.
Il consiglio è di affittare un'auto e, cartina alla mano, programmare una o più escursioni giornaliere. Più ci si allontana dal mare le strade diventano a tornanti e inizia l'ascensione verso i punti più alti dell'isola. Dal villaggio di Filoti si può provare l'ebbrezza di salire a piedi verso il monte Zas alto oltre 1000 metri dove, dicono gli abitanti, in inverno può anche nevicare.
Filoti è rimasto impresso nella mia memoria per la flemma dei suoi abitanti. In una delle piccole taverne dove mi ero fermata con la mia famiglia e tre amici con l'intenzione di ripartire al più presto verso la tappa successiva del minitour giornaliero sono rimasta seduta, in realtà, quasi tre ore. Le pietanze venivano servite col contagocce e mai contemporaneamente. Evidentemente in cucina preparavano un piatto alla volta. Quando il commensale che era stato servito per primo aveva quasi digerito il suo cibo l'ultimo stava per svenire dalla fame.
Aneddoto a parte - ma con il consiglio di portarsi la colazione al sacco - suggerirei di dare un'occhiata a due ricordi della civiltà antica custoditi tra le campagne. Il primo sorge vicino al villaggio di Ano Sangri ed è il tempio di marmo bianco dedicato a Demetra. Per raggiungerlo bisogna attraversare campi e stradine sterrate. Non è un sito a pagamento, si entra in tutta tranquillità e si può ammirarlo quanto si vuole. Nelle vicinanze alcuni contadini propongono ai visitatori i frutti della loro terra e si respira un'atmosfera davvero agreste.
Il secondo ricordo sono i kouroi, enormi statue cicladiche costruite con il marmo tipico di Naxos, lo smeriglio, che per secoli ha reso ricca l'isola. Io ho visto solo quello conservato a Flerio, nella campagna vicino al villaggio di Melanes, posto al centro dell'isola, ma ve ne è un altro ad Apolonas, nella parte nord ovest. Agli amanti dei liquori tipici consiglio invece una puntatina nel grazioso paese di Chalki, dove si può assaggiare in una tipica distilleria il liquore di cedro preparato secondo un'antica ricetta.
Dulcis in fundo il mare, spesso il vero motivo per cui si sceglie Naxos come meta delle proprie vacanze. L'acqua è limpida e cristallina ma piuttosto fredda anche in piena estate. Io ho soggiornato nei pressi della lunga spiaggia di Agios Prokopios, considerata una delle più belle della Grecia, dove persino a Ferragosto regnava la pace più assoluta. Da vedere anche le spiagge di Plaka, Mikri Vigla - con un tratto frequentato dagli windsurfisti - Aliki, Kastraki e Glyfada. Preparatevi però ad una temperatura dell'acqua tutt'altro che tiepida e non dimenticate di posare un asciugamano sulla riva.
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