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Analisi voto Siciliano.

Creato il 30 ottobre 2012 da Malpaese @IlMalpaese

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Quello che avevo scritto qualche giorno fa su questo blog  è accaduto: la Sicilia suona le campane a morto ad una classe politica incapace e impresentabile. Ebbene, cari amici e care amiche, c’è la realtà e poi c’è lo specchio. Una dice che ha vinto Crocetta l’altra racconta che ha perso la vecchia politica. Poi, ovviamente, uno se la potrà raccontare come meglio crede, ma nel gioco supremo degli specchi concavi e convessi ci sono due vincitori : l’indignazione e lo scatto d’orgoglio del popolo Siciliano il quale, nonostante sia segnato da anni di clientelismo, riesce a mandare a casa tanti vecchi “dinosauri della politica”. Imbarazzanti sono i commenti che ho sentito su queste elezioni. Bersani parla anche di risultato storico. Forse non si è accorto che la sua credibilità, come quella degli altri partiti, è scesa ai minimi storici. Il 53 % degli elettori siciliani ha preferito rimanere a casa piuttosto che andare a votare. Una vittoria non solo zoppa, ma che crea numerose spine nel fianco a Bersani. La prima tra tutte : il PD crolla al 13% , cinque punti in meno rispetto al 2008. Si dirà che bisogna sommare anche la lista di Crocetta Presidente , ma anche nel 2008 ce n’era una del candidato, e il Pd prese più voti.  La seconda spina è il flop di SEL , che come l’IDV non riesce a superare lo sbarramento. Un grosso problema per l’amico Bersani che ritiene l’alleanza con Vendola cruciale. Non tanto per i voti,  ma perché gli permette di coprire il fianco sinistro del partito, che mal digerisce l’alleanza con Casini. E qui arriviamo all’altra spina nel fianco del povero Bersani. Senza Sel, l’alleanza PD-UDC  sposta l’asse delle alleanza verso il centro, col grosso rischio di dare la golden share a Casini nell’imporre la scelta su chi andrà al Governo nel 2013. Proprio per questo ieri i filo-montiani del PD festeggiavano:  Fioroni era al settimo cielo. Resta fuori dall’ARS anche FLI. Nonostante l’aiuto di Lombardo, la lista ,guidata dal vice-coordinatore Fabio Granata, non supera la soglia del 5 %. Granata già immaginava una maggioranza che comprendeva PD-UDC –MPA e FLI, ma sfortunatamente per lui non ci sarà nessuna riedizione della giunta Milazzo , quella che oltre 50 anni fa , sotto gli auspici di Togliatti, permise al MSI di governare con l’appoggio di PCI e PSI.  Cade anche l’ultima idiozia , sventolata dai vari leader nazionali. Il movimento 5 stelle non è antipolitica, ma politica vera e propria. Senza i ragazzi e le ragazze del 5 stelle, in Sicilia, non avrebbe votato poco meno della metà dei siciliani ( ma poco più di un terzo).  Crocetta addirittura parla di risultato rivoluzionario. La vera rivoluzione sarà governare con 39 seggi, ben lontani dai 46 che garantiscono una sorta di stabilità. E’ vero , Crocetta ha vinto, ed ha vinto con il 31% :   la stessa percentuale che portò quattro anni fa la Finocchiaro a perdere rovinosamente contro Lombardo il quale si pappò la Sicilia con il 65% dei voti. Adesso, tutti si domandano ingenuamente : con chi si alleerà Crocetta ? Grande sud ha solo 5 consiglieri regionali ( che in Sicilia si chiamano “onorevoli”) e il 5 stelle non si allea con nessuno.  E allora con chi ? Lo abbiamo detto e ridetto mille volte che solo gli stolti non capiscono, o non vogliono capire. Ricapitolando, Crocetta arriva a 39 voti, gliene servono altri 7, dove prenderli ? E qui entra in gioco Raffaele Lombardo, il quale , sebbene il suo partito è crollato dal 13,8 % al 9,7 %, è riuscito a far entrare all’ARS ben 10 onorevoli. Qualcuno dirà: fantapolitica ? Assolutamente no. Per due motivi molto semplici : La giunta uscente era composta da PD-UDC e Mpa. Cambiano i pesi , questo è vero, ma come ci hanno insegnato a scuola, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Questo il primo motivo. Il secondo, lo si sa già , ma meglio rispolverare la memoria una volta per tutte. Se ricorderete bene ,era il 10 agosto quando Gianfranco Miccichè, scoprì che il 28 ottobre la Sicilia sarebbe andata ad elezioni e decise di candidarsi. Passarono 10 giorni , cambiò idea e candidò Nello Musumeci. Dopo di chè decise di abbandonare Musumeci e si ricandidò alla presidenza della regione Siciliana.  La rottura con Musumeci  è avvenuta solo dopo lunghe telefonate fra Micciché, Casini e Fini e dopo un incontro fra Lombardo e il presidente della Camera. Il famoso crocchè lo si sapeva fin da Agosto. Adesso è realtà anche per chi non ci vuole credere. D’altronde basta vedere chi erano i candidati di Crocetta , qualche nome ? Leanza (ex assessore di Lombardo), Anthony Barbagallo, ex sindaco Mpa di Pedara,  Beppe Spampinato, ex assessore regionale alla Famiglia, Raia ( sostenitrice dell’accordo con Lombardo) e poi vabbè… tutti quelli che fino a ieri hanno sostenuto Lombardo, come Lumia , Crisafulli, Cracolici, li conosciamo già. Adesso avrete ben capito che se “u pisci feti da testa”, la testa è a Roma.  Quello che è successo in Sicilia è solo l’antipasto della grande abbuffata che ci sarà a Roma. Il 5 stelle costringe i partiti, se vogliono governare, ad ammucchiate innaturali. Nella capitale , come a Palermo, i partiti dovranno mettersi tutti insieme, mandando all’opposizione non solo il 5 stelle, ma anche la maggioranza degli italiani che li hanno rivolto le spalle da tempo. 

Francesco Migliore



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