Secondo un recente rapporto, i cattolici in Scozia sono vittime di crimini d’odio religioso più di qualsiasi altro gruppo nel paese. Un esempio di questo è chiaramente osservabile in Spagna, dove gruppi laicisti della facoltà di Economia dell’Università di Barcellona hanno paragonato i cattolici ai nazisti.
La vicenda nasce nel 2010 quando una piccola cappella all’interno dell’ateneo è stata vandalizzata dall’organizzazione studentesca di studenti atei, i cui membri hanno fatto irruzione durante la celebrazione della messa, bestemmiando, lanciando insulti verso il mondo cattolico, denudandosi e avendo rapporti omosessuali sull’altare Prima di questa data si erano “limitati” ad impedire l’ingresso nella Cappella. Il rettore, i docenti e numerosi gruppi studenteschi hanno condannato prontamente queste azioni, la cappella ha dovuto comunque trasferirsi in un altro spazio e gli studenti cattolici hanno subito una seconda campagna di delegittimazione, nonostante un sondaggio che indicava l’80% di favorevoli alla presenza della cappella nell’ateneo.
In questi giorni è partito il terzo attacco laicista: sulle pareti della facoltà sono apparse delle scritte di intimidazione verso gli studenti che liberamente esercitano il loro diritto costituzionale alla libertà di religione. I graffiti, di notevoli dimensioni, accusano i cattolici di essere nazisti, invitandoli ad andarsene dall’università.
Si capiscono sempre di più le accuse del non credente Michael Ruse rivolte al moderno laicismo, il quale è imbevuto di «un isterico ripudio della religione». Secondo le recenti riflessioni di Chris Stedman, responsabile del Journal of Inter-Religious Dialogue, «l’ateismo reazionario che si fissa sul fare proclami antireligiosi, che individua le vite religiose degli altri come il suo nemico numero 1, è tossico, mal diretto, e dispendioso».