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Ancora con questa mistificazione del “servizio pubblico”

Creato il 27 ottobre 2013 da Laotze @FrancoTorre1953

Una delle più ricorrenti mistificazioni (alterazioni a proprio vantaggio della verità) alle quali si ricorre in Italia è quella di far passare un’azienda di proprietà dello Stato per un’azienda che sia garanzia, per il semplice fatto di essere pubblica, di un servizio pubblico, che abbia cioè come suo obiettivo primario quello di soddisfare bisogni della collettività.

Quello che si vuol far credere, abusando della credulità di gran parte dei cittadini italiani, è che essere di proprietà pubblica significhi essere al servizio dei cittadini.

Come dovrebbe invece essere evidente (anche se una buona parte degli italiani preferisce sentire menzogne che lusingano anziché verità che fanno male ad ascoltarle), in realtà le cose sono diverse:  in Italia essere “pubblico” non significa affatto essere al servizio del pubblico.

La Rai, per fare un esempio tratto dall’attualità, è un’azienda che di “pubblico” ha solo la forma giuridica; di fatto si tratta di un’azienda in mano a dei privati, essendo, da sempre, alle dirette dipendenze dei partiti politici (come hanno recentemente ricordato, in un significativo disinteresse generale, le parole pronunciate dal suo direttore generale a proposito dell’impossibilità della sua (?) azienda di mettere sotto contratto Maurizio Crozza).

E i partiti politici altro non sono che associazioni di privati cittadini, tra i cui obiettivi primari non c’è di certo quello di soddisfare i bisogni della collettività.

Per non parlare poi di come la Rai dipenda dalla pubblicità, vale a dire da specifici interessi privati (a quelli sì che l’azienda radiotelevisiva “pubblica” di questo Paese presta attenzione!).

C’è però da dire che accanto ad aziende pubbliche che dipendono da interessi privati ce ne sono di private che si occupano di soddisfare bisogni, interessi della collettività.

Un esempio per tutte è il FAI (Fondo Ambiente Italiano), che da quasi quarant’anni salva, restaura, importanti tesori artistici e naturalistici di questo Paese, svolgendo egregiamente un importante servizio pubblico, al posto di tante, incapaci, inutili, istituzioni pubbliche.

A  conferma del fatto che a dire se un’azienda è pubblica o meno dovrebbe essere cosa fa e non la proprietà delle sue azioni.



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