Magazine Salute e Benessere

Anno internazionale della quinoa

Creato il 12 giugno 2013 da Rossellagrenci

Il 2013 è stato proclamato dall’ONU anno internazionale della Quinoa.

La quinoa, insieme alle altre due sottospecie (kiwicha o amaranto e kañihua o cañahua), è un prodotto coltivato da circa 5mila anni sulle Ande, ed era alla base della dieta alimentare nel mondo incaico e delle diverse culture regionali andine (insieme alla patata e al mais), utilizzata anche in forma rituale e medicinale.

Cibo sacro degli Incas, la quinoa era strettamente legata alla loro religione e alla loro cultura, che le attribuivano proprietà sovrannaturali. Il fatto di essere una Chenopodiacea, pianta resistente, ha probabilmente salvato le sorti della quinoa, destinata a sparire come tante altre varietà utilizzate dagli Incas e il cui uso fu soppresso dai conquistadores che volevano eliminare gli alimenti utilizzati nelle ritualità religiose autoctone. All’arrivo degli spagnoli, nel 1532, la quinoa era l’unico farinaceo usato come cibo. Successivamente è stata emarginata e rimpiazzata da altre culture.

La quinoa presenta differenti ecotipi che permettono un ampio margine di adattamento alle diverse altitudini.

Perù e Bolivia sono i primi due produttori al mondo e attualmente sono stati registrati circa 3mila ecotipi (specie e varietà). La produzione di quinoa è legata principalmente all’agricoltura famigliare (specie in Perù e meno in Bolivia, dove la coltivazione per esportazione è più marcata), in piccoli appezzamenti, con piccole produzioni in maggioranza biologica, ad altissimo grado di biodiversità. Ci sono casi di famiglie che da sole producono fino a 50 specie di quinoa, in piccole quantità; questi produttori indigeni, usando tecnologie e sistemi produttivi ancestrali, riescono a conservare, con enormi difficoltà, il grandissimo patrimonio genetico di questo grano.

Ma quali sono i pericoli per la Quinoa?

1- Le catene alimentari ne richiedono solo alcuni tipi (ad esempio quella bianca), perdendo così la biodiversità.

2- Il rischio di fare una politica che vada a scapito dell’autoalimentazione dei popoli andini.
La situazione è in realtà m

olto complessa, e sicuramente l’attuale successo e “moda” della quinoa sta avendo l’innegabile merito della sua rivalorizzazione, anche da parte di comunità locali originariamente produttrici e consumatrici, che influenzati da un’egemonia culturale e da modelli di consumo dominanti, avevano condotto un progressivo e inesorabile abbandono del suo consumo, tacciato come cibo di “indios”, insieme alle altre forme di vita e cultura comnsiderate arcaiche a antimoderne.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog