Anziani troppo davanti alla TV e ancora lontani dalle nuove tecnologie

Si è tenuta a Genova la Manifestazione a cadenza biennale dell'Auser Nazionale che ha visto la partecipazione di Angelo Vertemati Presidente Auser Provinciale di lecco. Il tema affrontato è stato di estrema attualità.
Parte da Genova, dalla VI edizione de "La Città che apprende", la nuova sfida culturale dell'Auser: una grande campagna di iniziative, corsi, attività, per aiutare gli anziani a superare
l'analfabetismo digitale.
Mentre la televisione  rappresenta il principale canale di informazione per l'84% dei cittadini italiani  ed uno spazio importante per la formazione  dell'opinione pubblica, come sottolinea l'ultima indagine Demos-Coop dedicata all'informazione, i numeri cambiano per quanto concerne le nuove tecnologie, internet e computer soprattutto per ciò che riguarda la terza età. L'ultima  indagine Auser sulla condizione sociale degli anziani 2012 su elaborazione di dati Istat, ha evidenziato che tra il 2001 e il 2010 sono aumentati gli anziani che utilizzano il computer, con un incremento di circa 10 punti percentuali per la fascia 65-74, ma di soli 2 punti per gli over 75 contro un più 14% della popolazione totale. Se nel 2002 gli anziani fra i 65 e i  74 anni che utilizzano il computer erano il 3,7%, si è giunti al 2010 con il 13,7%.
"L'incontro di Genova del 26 e 27 settembre - racconta Angelo Vertemati, Presidente dell'Auser Provinciale di Lecco - ha rappresentato un'occasione di assoluta formazione per noi che sul territorio della provincia di Lecco operiamo quotidianamente con una fascia della popolazione che si avvicina con difficoltà all'evoluzioni e ai cambiamenti nel campo della comunicazione. Credo - continua il presidente - che, come emerso nel convegno, l'utilizzo delle nuove  tecnologie da parte degli anziani sia sostanziale per favorire l'inclusione sociale, garantire una maggiore capacità di informarsi e migliori condizioni di vita, informarsi attraverso un solo un mezzo, la tv, rischia di indebolire  la propria esperienza di vita e di limitare la possibilità di partecipare ai processi democratici".
Lecco Provincia