Appello Ruby La parola d’ordine era Nipote di Mubarak
Illo tempore Andreotti “non risultò abbastanza colpevole”, ma ora Berlusconi per la corte d’Appello di Milano è del tutto innocente. Grandi passi avanti per una certa magistratura. Silvio è stato prosciolto da entrambi i capi di accusa: concussione per costrizione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Una sentenza che cade a “fagiuolo”, quasi un miracolo a detta di uno stupefatto Coppi, in vista delle grandi riforme istituzionali che porteranno il paese alla “monocrazia della maggioranza”.
Appena giunta la lieta notizia i media si sono dati alla pazza gioia, e così mentre il resto del paese cadeva in uno sconforto assoluto per l’evidente resa del potere giudiziario nei confronti della “Cosa che ci governa”, si moltiplicavano in giro le dimostrazioni di giubilo: la Santanché in pieno stile Genny a Carogn sventolava striscioni pro–Silvio in quel di Cesano Boscone, un Fede – miracolosamente redivivo – inviava messaggi di congratulazioni e Ruby, subito intervistata dalla claque di turno in bella posta accanto a lei, si diceva finalmente sollevata.
Sembra quasi che la bulimica riproposizione di questa sciagurata sentenza d’ appello venga utilizzata per “annichilire” la precedente condanna definitiva di Berlusconi per corruzione, pare ambisca mediaticamente a farla cadere nella dimenticanza assoluta: per i telegiornali e gli “approfondimenti”, Berlusconi non è più un decaduto condannato, no!, è un uomo libero!
Lo stesso Silvio scrive di suo pugno un’accorata missiva nella quale ringrazia commosso parenti, amici, colleghi, olgettine, ascendenti e discendenti sino al quarto grado, nonché quella parte “sana” di magistratura che gli ha reso giustizia.
Lo stupore è tanto, la sentenza era inaspettata, e non solo per i comunisti giustizialisti mangiabambini bolliti, o per i generici detrattori di Silvio, ma addirittura per lo stesso avvocato di Berlusconi, il professor Coppi, il quale ha dichiarato che la sentenza “è andata ben oltre ogni più rosea aspettativa”.
Il principe del foro non è riuscito a nascondere una certa incredulità, sperava in qualcosina in meno forse ma non certo un’assoluzione piena. Questa dichiarazione fa sorgere legittimi interrogativi sulla validità della linea difensiva rispetto ai capi d’accusa, ma non roviniamo tutto! Non è il momento di pensare a queste cose, adesso bisogna festeggiare. Casomai una bella orgetta “all inclusive”, comprendente rutto libero e cateteri volanti in costume da Boccassini, intasando casomai il centralino della questura di Milano con telefonate strane.
Silvio è innocente, e anche se l’accusa medita il ricorso questa sentenza è oramai divenuta per tutti gli organi di informazione “cassazione”. Ben undici volte il cavaliere ha scalato i gradi di giudizio, ed ogni volta i suoi avvocati invocavano per lui la presunzione di innocenza – permettendogli così di far scempio del paese -, ma ora è diverso, questa sentenza lo monda da tutti i peccati: presenti, passati e futuri! Ovviamente le cose non stanno così ma quel che conta è che a tutti “appaia così”. Deve sembrare che l’immagine di Berlusconi sia riabilitata del tutto, che sia pulito come le chiappe di un bambino appena imbiancato dal borotalco.
Berlusconi è prosciolto dal reato di concussione perché il fatto non sussiste: ciò significa che “solo in teoria” ognuno di noi può liberamente chiamare in una questura e sparare qualsiasi minchiata per liberare qualcuno e poi mandare la Minetti a prenderlo.
Ovviamente questo è possibile solo per Silvio, infatti non consiglierei a nessun lettore di provarci, perché se un cittadino comune telefonasse in una questura per dichiarare che una qualsiasi prostituta minorenne marocchina trattenuta è in realtà la nipote di Murabak, come minimo lo triangolerebbero per intercettare la chiamata, lo terrebbero al telefono per coglierlo in fragranza di reato per poi mandarlo in galera per direttissima tomo tomo cacchio cacchio!
L’uso del buon senso è valido solo per noi comuni mortali, perché all’epoca Silvio Berlusconi era Presidente del Consiglio ed in buona fede: infatti lui era convintissimo che una marocchina sconosciuta fosse in realtà la nipote dell’allora presidente egiziano, ne era talmente sicuro da tentare di far votare tutto il parlamento a favore della tesi “nipote egiziomarocchina di Mubarak” per evitargli l’incriminazione.
Sul reato di prostituzione minorile non si è potuto scandagliare oltre, tutte le testimonianze erano a favore di Silvio e non poteva essere altrimenti: tutte le persone chiamate a deporre hanno dichiarato (non senza contraddizioni) che tra il cavaliere e l’allora diciassettenne Ruby non ci sono stati rapporti intimi.
E’ il processo Ruby Bis? Ora – troppo presi dai festeggiamenti – tutti sembrano dimenticare che c’è un altro procedimento a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti , condannati in primo grado per favoreggiamento della prostituzione minorile (sette anni per i primi due e cinque per la Minetti), nel quale lo stesso Berlusconi ha ricevuto gli atti per aver violato le indagini difensive. Ma con ogni probabilità in appello anche loro verranno assolti; sarebbe illogico condannare i manutengoli mentre il mammasantissima è stato assolto per lo stesso reato. Ma in questo paese tutto può accedere, c’è da aspettarsi di tutto … purtroppo!
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