Il terzo presunto componente di una banda di albanesi che compiva rapine in abitazioni in provincia di Roma, a volte usando la violenza contro le vittime, è stato arrestato dalla squadra mobile della capitale.
I suoi due complici erano stati catturati lo scorso giugno.
Alla banda vengono attribuiti almeno sei colpi. È quanto si legge in un comunicato della questura.
L'uomo, U.K., 22 anni, assieme ai suoi connazionali il 18 giugno scorso aveva atteso due coniugi di ritorno a casa nel garage condominiale della loro abitazione, sorprendendoli alle spalle e minacciandoli con un coltello.
I banditi avevano costretto le vittime a consegnare le chiavi dell'appartamento, poi avevano malmenato l'uomo e si erano portati via gioielli e due Rolex. Un modus operandi che si era ripetuto altre volte. I primi due rapinatori erano stati arrestati dalla squadra mobile dopo una serie di pedinamenti che avevano condotto gli agenti a seguire i rapinatori anche in trasferta.
Fondamentali le indagini tecniche che hanno permesso di ricostruire spostamenti, basi logistiche e abitudini operative della banda. Almeno sei i colpi accertati, messi a segno da gennaio a metà giugno dello scorso anno.
In alcuni casi il copione delle rapine sfociava in violenze per convincere le vittime a collaborare. In prevalenza le rapine erano state messe a segno in provincia di Roma, anche a una certa distanza dalla capitale, dove poi gli arrestati facevano ritorno alle prime ore del mattino.
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