Che bello Alex. Quanto è affascinante con quell’aria ribelle. Soprattutto come parla bene Alex. Mai scontato, sempre originale con quei termini un pò retrò. Amante del bello, dell’arte, del gusto e dei piaceri. L’uomo perfetto se non fosse eccessivamente violento.
Il sistema l’ha distrutto. E allora mi fa quasi pena quando al ritorno a casa, gli snaturati dei suoi genitori, l’hanno sostituito con un surrogato di essere umano; come si fa con il peggiore dei cani. Forse neanche. Amo il “gulliver” di Alex. Potrà essere pure lesionato ma è diretto.
Il latte non è lì a caso: ti cresce, ti nutre ma è anche l’unica bevanda in cui puoi nascondere qualsiasi intruglio. Il bianco, il candore è così puro da poter diventare marcio.
Arancia Meccanica allora insegna: chi vive ribellandosi muore prostrandosi. Chi viene snaturato finirà per morire per un conflitto interiore. Perchè? la nostra parte naturale è eterna. Nella stessa Bibbia che Alex legge senza passione c’è scritto: “Non puoi far diventare tondo ciò che è nato quadrato!”. Sante parole, è il caso di dirlo.
Ma soprattutto ride bene chi ride ultimo. Perchè come il povero vecchio sulla sedia a rotelle tutti avremmo la nostra vendetta personale. Tutti offriremo il piatto freddo al nostro peggior nemico; senza neanche fare una mossa. Sarà il nemico stesso a venirci incontro verso il banchetto della vendetta.
E durante il pasto vorrei proprio ascoltare la nona di Ludovico Van. Perchè mi piace. Perchè adoro Alex e Arancia Meccanica; che qualcosa insegna.