Caro “annuario”, per il momento piazza una croce sui dati, sulle foto e sulle parole che in questi anni ho ingenuamente lasciato sui tuoi server con la mia firma.
Ho deciso di chiudere la mia personale finestra “Facebookiana” sul mondo (“più o meno” virtuale). Non so bene per quale motivo: negli ultimi tempi avevo però la strana sensazione di essere “spiato” da gente con cui non condivido niente nel mondo reale, e questo mi terrorizzava e mi terrorizza! Una persona preferisco conoscerla dal vivo, “parlarci” e “ascoltarla”, voglio che di sua spontanea volontà prenda un libricino e mi mostri le sue foto (piccola nostalgia di un passato meno digitale!), voglio che non si serva di un “click” per chiedermi di fare amicizia.
E poi per salutare ogni mattina il mondo e parlare coi miei amici non voglio limitarmi ad aprire una finestra di browser. E non voglio che i miei amici si limitino a leggere i miei status, guardare le mie (poche) foto e pensare che io stia bene attraverso queste finzioni senza mai chiedermi direttamente “come stai?”. Troppa menzogna, e mi spiace che molti basano la propria vita sociale su questa “menzogna”.
Menzogne o no, facebook ha sicuramente un grande merito: se prima un uomo sapeva soltanto quante pecore possedeva, adesso col social network, l’uomo può permettersi di sapere anche quanti amici ha! Il tutto alla faccia di Socrate!