y.caradec / Foter / CC BY-SA
Dopo 102 settimane di assenza dal 1° posto nella classifica ATP, Rafa Nadal torna ad essere il numero 1 del tennis mondiale.
Tutto ciò avviene dopo un periodo molto travagliato, dal punto di vista fisico, per il campione maiorchino.
Infatti, il 19 Luglio 2012 annuncia il suo ritiro dalle Olimpiadi di Londra e successivamente da tutti i tornei che si disputeranno fino a fine stagione.
Il motivo è la rottura parziale del tendine rotuleo e anche una forte infiammazione del ginocchio sinistro. Di conseguenza, termina la stagione al 4° posto, cedendo il trono al serbo Djokovic.
All’inizio del 2013, era previsto il suo rientro al Torneo di Abu Dhabi, ma un virus intestinale interrompe la sua preparazione, tenendolo ancora lontano dai tornei e facendogli perdere ancora una posizione nella classifica ATP.
Il suo ritorno ufficiale avviene in Cile a Viña del Mar e prosegue a Sao Paulo in Brasile e ad Acapulco in Messico e, finalmente, ad Indian Wells vince il suo 22° Master 1000, battendo Del Potro 4-6, 6-3, 6-4.
Nei tornei europei, Rafa comincia a raccoglie i frutti dei sacrifici a cui ha dovuto sottoporsi per ritornare a essere competitivo: arriva in finale a Montecarlo, battuto ancora una volta da Djokovic, vince il Torneo di Barcellona, sconfiggendo in finale Almagro, il Torneo di Madrid, battendo in finale Wawrinka, il Torneo di Roma, sconfiggendo in finale Federer e il Roland Garros, battendo Djokovic, in un incontro durato più di 4 ore.
L’unico passaggio a vuoto avviene a Wimbledon, dove viene eliminato al 1° turno.
Ma nei tornei americani torna ad essere un rullo compressore, vincendo i Tornei di Montreal (25° Master in carriera), Cincinnati e gli U.S. OPEN, sconfiggendo per l’ennesima volta Djokovic.
Infine, nel torneo ATP 500 di Pechino, arrivando in finale, acquisisce la certezza matematica del sorpasso, anche se la sfida, disputata alle 16 ora locale, vede la vittoria di Novak Djokovic: il serbo coglie l’occasione per riaffermare la sua forza e la determinazione a contendere fino alla fine della stagione la 1° posizione a Nadal, battendolo con un perentorio 6-3, 6-4 e imponendo il suo ritmo e una profondità di colpi ai quali lo spagnolo non è riuscito a porre argine.