Magazine Società

Attilio Befera e il "sano timore" per l'agenzia delle entrate

Creato il 09 gennaio 2012 da Dagored
Attilio Befera
La nuova super star degli italiani, o almeno di quelli indignati in pianta stabile, ha espresso finalmente la sua visione sull'evasione fiscale e il modo per porre fine a questa cattiva usanza italiana: incutere un "sano timore" al possibile evasore.
Al telefono con il direttore di Libero Befera si è scatenato, rivelando per intero la sua linea anti evasione, un vero e proprio piano che consiste in un solo punto fondamentale: terrorizzare il contribuente italiano.
Soltanto con la paura del controllo, secondo Befera, il presunto evasore aumenterà spontaneamente il proprio versamento al fisco, anche senza che ci sia un effettivo controllo. Una teoria veramente interessante, ma che fa a pugni con i sistemi fiscali dei paesi civili, al quale evidentemente, almeno secondo il presidente dell'agenzia delle entrate e di equitalia, l'Italia non appartiene.
Un sistema delle riscossioni veramente singolare e che assomiglia molto al metodo usato nelle monarchie medioevali dagli esattori come il famoso Sceriffo di Nottingham, che prelevava ai malcapitati quello che poteva, senza nessun riscontro dell'effettivo reddito del malcapitato.
Eppure la legge, addirittura il dettato costituzionale parla chiaro: i cittadini devono contribuire secondo i propri redditi e non secondo quanto la paura dello Stato gli fa versare.
Attilio Befera
Perché è chiaro che ormai ogni principio etico va a farsi benedire e lo Stato si conferma sempre più non il mezzo attraverso il quale il cittadino realizza le sue aspirazione, ma un centro di potere ostile e oppressivo dal quale guardarsi e difendersi (facile pensare alla nascita di uno o più Robin Hood).
Singolare poi il pensiero di Befera sui metodi usati da equitalia e sui suoi errori, per i quali invita a non generalizzare.
Ma chi generalizza se è noto a tutti che gli "errori" (dovuti ad incompetenza, superficialità e spesso vera e propria cattiveria degli addetti) sono talmente numerosi che i ricorsi sommergono i tribunali? Con l'aggravante che l'ente, come sempre avviene in Italia, è solito accanirsi contro i cittadini comuni, graziando i grandi e ricchi, che poi sono i veri evasori (che poi è tutto da vedere quali risultati effettivi abbia dato il famoso "blitz" di Cortina, per il quale non è stata data nessuna cifra ufficiale, ma da quello che befera ha detto si capisce pure che non importa l'efficacia del controllo, ma la sua funzione simbolica.
Attilio Befera
Le cifre ufficiali danno torto a Befera, lo Sceriffo del Cadorengham, perché mostrano chiaramente che il suo modo di concepire la riscossione delle tasse non solo non riesce a coplire i veri grandi evasori (basti solo pensare al miliardo e mezzo di euro portato all'estero da Gianni Agnelli, il famoso avvocato, per il quale lo Stato non ha nemmeno chiesto informazioni), ma danneggia anche cittadini onesti che si ritrovano senza colpa in veri e propri gironi infernali grazie agli "errori" di equitalia. Errori per i quali non saranno chiamati a pagare né Befera né i suoi uomini, perché i danni li dovrà ristorare lo Stato, ovvero ancora e soltanto i comuni cittadini.
La costruzione di un sistema fiscale più semplice, facile da comprendere, con un numero minore di adempimenti e, per forza di cose, più facile da controllare, sembra nemmeno non far capolino nella mente del presidente dell' agenzia delle entrate e di equitalia, troppo preso a usare il potere che gli hanno conferito, come i famosi caporali di Totò, che conosceva benee il mondo, perché aveva fatto sei anni di militare a Cuneo.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :