Auguri, Donna!

È’ l’8 Marzo, sono le 8.19, sono già sveglio, ho già fatto colazione, ho controllato la posta, letto le prime pagine di qualche sito tra cui gazzetta.it (si, lo leggo ancora e allora?), fatto gli auguri a mia madre, mia sorella, e ovviamente a Lei. (le ho mandato un sms, uno di quelli scritti di getto, senza manco rileggerli, in reatà l’ho riletto una volta, e suonava benissimo).

Non vi scriverò di certo l’sms che le ho inviato, eh, certe cose rimangono in casa. Ma condividerò la felicità\ispirazione per questa giornata. A me da Uomo, l’8 Marzo piace, sarò un eterno romantico, ma mi è sempre piaciuto. Già l’idea che la donna abbia una festa tutta per sé, si vabè la festa della mamma non conta, prima di essere mamma sei Donna.

E comunque, tornando a noi, dicevo che mi piace questo 8 Marzo, ricordo che la mattina quando ero un ragazzino che andava a scuola, passavo dal fioraio e vedevo tutte quelle mimose, quell’odore (a tratti pesante) ma con quel colorito giallo che era forte, intenso, e spendevo quelle 2000 lire (e si, perché io facevo le medie quando c’era ancora la lira) che erano per la merenda delle 10.30, comprando un mazzetto di mimosa per mia madre, e uno per mia sorella. Già a 13 anni cominciavo a sospettare del mio lato romantico, del mio essere galante e gentiluomo. (Me la canto e me la suono).

Dodici anni dopo i tempi non sono cambiati tanto, alla mia mamma e alla mia sorellina (19 anni quasi e io la chiamo e continuerò a chiamarla sorellina) si è aggiunta Lei, colei che è diventata l’essere più importante della mia vita. Colei che dà il via a tutto.

Ovviamente non dimentico le mie ‘autrici’, quelle 3 matte che mi stanno a sentire (e che io sto a sentire) quando sento l’esigenza di un consiglio, di un vaffa, di un orecchio pronto ad ascoltarmi, coloro che hanno contribuito a farmi “diventare” così preparato verso il sesso femminile. [risatina sarcastica].

Insomma, auguri a tutte voi, Donne che leggete il mio blog, che passate da qui per caso, o per sbaglio. Si è fatta una certa, direbbero a Roma. E io vado a docciarmi, che per me, non l’è mica festa, eh.