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Aumentano i ginecologi obiettori? La realtà vince sull’ideologia

Creato il 29 settembre 2013 da Uccronline

A Child Is BornÈ curioso come ultimamente gli obiettori di coscienza si ritrovino ostacolati da chi é di convinzione contraria alla loro. Il presupposto su cui molti abortisti, come Marilisa D`Amico, fanno leva riguarda il fatto che il 90% dei medici in Italia sono obiettori di coscienza e ciò non permetterebbe una libera e totale applicazione della legge 146.

Secondo la D’Amico la soluzione sta ” nella corretta e severa applicazione dello stesso [ decreto 146] “ e quindi: “L’Europa [...]è chiamata a pronunciarsi su questa questione e ancora una volta ci costringe a tenere conto della ormai imprescindibile dimensione multilivello della tutela e garanzia dei diritti. Diritti che hanno anche i propri rovesci, ma che non possono essere svuotati di significato per motivi ideologici”.  Innanzitutto occorre mettere in chiaro il fatto che tali motivi non possono essere dichiarati ideologici, in quanto le “credenze” su cui si basano fanno fondamento ad una visione oggettiva della vita umana e non soggettiva, né tantomeno “comodi” in quanto per un farmacista vendere o non vendere una pillola in più non comporta meno fatica, né maggior guadagno (anzi…). Inoltre é da sottolineare che questo “indispettimento” mette in evidenza una negazione della realtà nella sua totalità.

L’esistenza della maggioranza di medici obiettori è un dato che non va negato né ridotto a problema soggettivo, ma considerato come realtà oggettivamente degna di imparzialità. Sì, lo so, molti potrebbero negare l’affermazione sopra fatta chiamando in causa i diritti della donna, perciò credo che sia giunto il momento di rivolgersi ad un giudice imparziale: la realtà.

a) Prendiamo per buona l’indagine fatta da un gruppo di politici del PD in Lombardia che dichiara che su 63 ospedali con reparto di ginecologia e ostetricia, 11 contengono il 100% dei medici obiettori.
b) A Milano abbiamo un tasso 67,8% di obiettori medici e una percentuale di 85,7% di ginecologi obiettori. Confidando perciò in una maggiore competenza del medico che dopo la laurea in medicina e chirurgia si specializza in ginecologia oncologica (purtroppo non abbiamo ancora una percentuale pubblicata per gli ostetrici) rispetto agli altri medici, possiamo iniziare a dedurre che più che di convinzioni ideologiche/religiose qui si potrebbe parlare di convinzioni scientifiche della personalità del feto e dell’embrione umano.

Come è stato fatto notare, perché non valutare le vere ragioni per cui esistono così tanti medici obiettori di coscienza, sopratutto nella Regione in cui la sanità e le competenze sanitarie sono un’eccellenza italiana? Il numero tanto alto di ginecologi contrari all’aborto è una vittoria della realtà sull’ideologia, è la vittoria della vita sulla morte e sulla discriminazione, è la vittoria della scienza sulla speculazione filosofica contro l’embrione.

Lorenzo Bartolacci


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