Il tempo passa per tutti, e come si sa, prima o poi i figli prendono il posto dei padri. A volte non accade, come nel caso di Michael Jordan, che i pargoli siano più forti, ma in questo caso forse siamo di fronte a “the next big thing“. Parlo di Austin Rivers, secondo genito di Doc, coach dei Boston Celtics e ex più che discreto giocatore Nba con 13 anni di militanza tra i pro. Doc ha un figlio più grande, Jeremiah, che ha giocato a Georgetown e che ora è a Indiana University. Certamente però Austin è di un’altra categoria. Considerato il miglior liceale d’America della classe 2011, play-guardia di 192 cm dal ball handling imperiale e dal discreto atletismo, al termine di questa stagione alla Winter Park High School (Florida), salirà verso nord, a Durham, sede di Duke. Rivers Jr ha infatti scelto di giocare per il miglior allenatore d’America, scartando altre corazzate come Kansas, la vicina Florida e North Carolina.
Austin Rivers è nato a Santa Monica, in California, nell’agosto 1992, quando papà Doc era un Clipper. All’High School va però a Winter Park in Florida, dove tutta la famiglia risiede, da quando papà allena i Magic. Anche se da diverse stagioni ormai è coach dei Boston Celtics, Doc Rivers non ha mai nascosto il desiderio di tornare a casa per stare vicino alla famiglia e ai figli. Anche se dall’anno prossimo, con Austin a Duke, la strada per andare a vederlo sarà certamente più breve. Austin entra nell’ultimo anno a Winter Park HS. Nell’ultima stagione ha condotto i suoi al titolo statale, tenendo 23.9 punti, 4.3 rimbalzi e 1.7 assist di media. Tre volte ha scollinato quota 40 punti: 45 contro St. Benedict (New Jersey), e 41 contro Pine Crest e Winter Springs, altre due scuole della Florida. In estate ha fatto parte della nazionale americana Under 18, che si è laureata campione delle Americhe. Tanto per gradire, ha stabilito un record per Team Usa segnando 35 punti contro il Canada.
Austin Rivers è un esterno favaoloso, più playmaker che guardia, ma dal canestro più che facile. Vederlo palleggiare e correre in transizione è spettacolare, schiaccia tranquillamente a difesa schierata, ha tiro. Il mid-range game è imperiale, forse deve dare continuità al tiro da tre punti; la meccanica non è consueta ma è solida e compatta, un po’ alla OJ Mayo. Bravissimo nell’eseguire il cosiddetto floater, il tiro a parabola che ha reso celebri giocatori come Tony Parker e JC Navarro. Può diventare un buon difensore, grazie alla rapidità e alle braccia lunghe. Al momento deve crescere come play in senso stretto, nelle letture e nel coinvolgimento dei compagni. Le circostanze attuali lo favoriscono a giocare principalmente per sè, ma a Duke affinerà l’arte del playmaking. Vederlo trattare palla è comunque fantastico, così come osservarlo finire nel traffico. E poi ha dimostrato fin da subito maturità e carisma: è tutto papà Doc.
Appena confermata la scelta di dare la parola a Duke per la stagione 2011-2012, Austin Rivers ha parlato ai microfoni di Espn:
“Ho parlato con la mia famiglia, abbiamo discusso a proposito di tutte le scuole. Loro volevano il meglio per me e ho scelto Duke perchè credo sia il posto migliore per crescere come giocatore e vincere. Quando sono andato al campus di Duke ho subito capito che fosse il miglior posto per me.”
A Durahm troverà Mike Krzyzewsky, allenatore simbolo del college basket e fresco di due medaglie d’oro con Team Usa tra Olimpiadi e Mondiali:
“Ho parlato con coach K, è stata una bella conversazione: sentivo che era felice, ed io lo ero di più per avere la possibilità di far parte un programma come il suo. Voglio diventare un vero playmaker ed essere il leader dei Blue Devils. Voglio portare l’università al titolo. Darò il massimo per farlo.”
Infine, la chiamata a papà Doc:
“Ho parlato per una trentina di minuti anche con papà Doc. Mi ha chiesto come mi sentivo, se le mie sensazioni erano positive, ed io ho sempre risposto di sì. Mi ha sostenuto e mi ha detto che saprò dare tanto a Duke quanto Duke darà a me.”
Se una descrizione non vi ha convinto, guardate e ammirate tutto il talento di Austin Rivers.