Le società quotate sono tenute ad osservare una serie di obblighi informativi in tutte le Borse del mondo. L’informativa societaria obbligatoria è periodica e consiste nel rendere pubblici il bilancio di esercizio annuale e i report trimestrali sull’andamento della gestione. Le informazioni contenute nei bilanci e, a volte, quelle dei report trimestrali, sono audited, cioè controllate da apposite società di revisione che verificano e rilasciano un’apposita lettera di certificazione che viene allegata al bilancio. I revisori (auditor) sono spesso chiamati in causa negli episodi di dissesti societari in Italia e all’estero (dispongono di coperture assicurative).
A seguito dei numerosi scandali societari del periodo 2001-2003, le autorità hanno intensificato i controlli sulle società di revisione, alcune delle quali si sono rese colpevoli di dolose negligenze nella loro attività, e nei casi più gravi, sono state anche cancellate. E’ accaduto
alla Arthur Andersen, un tempo leader mondiale del settore, travolta dal crack Enron, e all’italiana Italaudit (del network Grant & Thornton), costretta alla liquidazione in conseguenza del default Parmalat. I risparmiatori, confidando nella certificazione dei revisori, furono indotti all’acquisto dei titoli. Se la società di revisione avesse svolto l’attività correttamente e senza omissioni, i titoli non sarebbero mai stati ammessi al mercato borsistico, né sarebbe stata data loro una valutazione positiva da parte degli analisti finanziari.
Per questo motivo i revisori sono diventati più attenti nel dare i giudizi. Sono infatti aumentate le certificazioni negate (con giudizio negativo o per impossibilità ad esprimere un giudizio). E’ da precisare comunque che, della verità e della correttezza dei bilanci e della qualità della gestione, rispondono esclusivamente il consiglio di amministrazione della società e, dove previsto, il collegio sindacale.
L’informativa delle società quotate è molto importante e gli annunci dei risultati di periodo sono particolarmente attesi dagli analisti, dagli investitori istituzionali e dai risparmiatori.
Oltre agli obblighi periodici, le società devono informare continuamente il mercato di tutti gli eventi riguardanti la vita della società stessa. Tutte queste notizie (periodiche e continue) possono chiaramente influenzare la quotazione dei titoli. In questo caso, cioè se le quotazioni hanno un andamento anomalo a causa di voci e indiscrezioni che si diffondono sul mercato, le società sono tenute a fornire pubblicamente chiarimenti in modo urgente, anche durante l’orario di negoziazione di Borsa.
L’informativa e la trasparenza delle società quotate sono fondamentali per il buon funzionamento del mercato. Le società che piacciono di più agli investitori, e che sono premiate in termini di performance borsistiche, sono quelle che danno frequenti notizie e, soprattutto, che le informazioni sull’andamento e sui programmi siano attendibili. Ci sono stati casi in cui i manager di società quotate hanno annunciato di voler intraprendere una certa strategia (per esempio, quella di restare indipendenti), e poi smentirsi e annunciare una decisione opposta (per esempio, una fusione con un concorrente con condizioni insoddisfacenti per i piccoli azionisti). In questi casi il rapporto degli investitori con la società si deteriora, con conseguente effetto negativo sulle quotazioni di Borsa.