Si voterà il 29 e il 30 maggio (con eventuale ballottaggio il 12 e il 13 giugno) a Bagheria per l’elezione del sindaco e il rinnovamento del Consiglio Comunale.
Il voto avverrà secondo la vecchia legge elettorale che prevede che la preferenza data alla lista, nel caso in cui non venga specificato il voto per un diverso candidato a sindaco, vada automaticamente al candidato sindaco collegato alla lista.
Intanto la campagna elettorale già è infiammata dalle polemiche.
Il sindaco uscente, Biagio Sciortino, si è visto negare l’appoggio dal Partito Democratico che ha scelto come candidato la professoressa Vittoria Casa, e per contro, l’attuale primo cittadino bagherese, sostenuto dall’Api e da alcune liste civiche, ha lanciato un proprio sito internet dove intende dare dura battaglia per sostenere la propria rielezione.
Ma al di là delle polemiche, che in sede elettorale non mancano mai, viene alla luce la disastrosa situazione nelle quali versa Bagheria, il più grosso centro in provincia di Palermo, forte di un bacino di circa 60mila abitanti e facente ormai parte a pieno diritto dell’hinterland più popoloso alle spalle del capoluogo siculo.
Una cittadina preda ormai del caos che non riesce più a soddisfare le più elementari esigenze degli abitanti.
I rifiuti abbondano in una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto nei pressi dell’ex clinica Villa Maria Cristina, e gli utenti devono ringraziare qualche santo di buon cuore se le strade non sono ricoperte ogni giorno di spazzatura, cosa che comunque avviene con discreta solerzia.
Le condizioni dell’asfalto stradale cittadino sono penose, fra buche e dissestamenti, mettendo a dura prova le sospensioni delle automobili e la pazienza degli automobilisti, mentre sono risibili i semafori installati (primo fra tutti quello dell’incrocio fra via città di Palermo e via Dante) che continuano a non funzionare, ma imperterriti lampeggiano il giallo.
Eppure il capolavoro del sindaco Sciortino e la sua amministrazione è stato quello di chiudere al traffico il Corso Umberto, la via principale e di maggior afflusso dei bagheresi, dove si concentra la più alta densità di commercianti, che da due anni a questa parte, lamentano una grave perdita di clienti, poco propensi a lasciare l’auto (d’altronde non ci sono i parcheggi) per passeggiare lungo il corso.
Con queste premesse più che una battaglia elettorale sembra una partita a perdere da parte del sindaco uscente, e chi vorrà subentrare dovrà fare tante di quelle promesse di cambiamento che gli elettori faticheranno a sorbirsi.
Ed è quasi certo che saranno gli elettori e i cittadini di Bagheria i primi a perdere, sempre che in questo mare di desolazione non affiori un improbabile deus ex machina che faccia piazza pulita.