Gli ufologi degli anni sessanta si sono divertiti a cercare di capire se ci fosse qualche relazione tra i vari aspetti dell’ufologia. Furono messi allora in relazione la luce degli Ufo con la velocità, la forma degli Ufo con le turbe psichiche dei testimoni che li osservavano, l’età ed il sesso dei testimoni con il numero di avvistamenti fatti, il grado culturale dei testimoni con il numero di avvistamenti e con i luoghi più frequentati dal fenomeno. Chiunque poteva immaginarsi una correlazione fra due parametri ed andare a verificarla su base statistica; lo faceva, poi esponeva i suoi dati al primo convegno di ufologia che gli capitava. Dietro tutto ciò c’era la voglia dell’ufologo di turno di apparire serio e quindi credibile.
La maggior parte degli ufologi degli anni ’70 ed ’80, invece, passava il suo tempo migliore a denigrare il lavoro degli altri ed a promuovere il proprio. Le cose non sono cambiate tanto. In casa nostra avevamo gli ufologi possibilisti e gli ufologi i quali, siccome dovevano dire qualcosa di diverso, dicevano che gli Ufo non esistevano. Questo grido, in Italia, si alzava soprattutto da un gruppo di “pensatori” della città di Torino. A tutt’oggi, infatti, nessun avvistamento ufologico verificatosi in qualche parte nel mondo è stato considerato valido o credibile da queste persone. C’è da chiedersi perché insistano tanto nell’affrontare un problema in cui non credono, anche se ognuno si diverte come può.
Ammettere l’esistenza di qualcosa sarebbe, infatti, stato come tradire il loro punto di partenza: essere diversi. In fondo tutto nasceva dall’esigenza di essere credibili davanti al mondo scientifico. Gli ufologi non erano credibili e l’unico metodo per essere credibili stava nel ridimensionare il fenomeno ufologico nella sua complessità. Ridimensiona oggi e ridimensiona domani ci siamo trovati di fronte ad un gruppo di persone che, invece di fare ricerca sul campo, fa demagogia dietro la scrivania.
Tant’è vero che, negli ambienti che frequenta il sottoscritto, questo gruppo di pensatori è stato affettuosamente ribattezzato “Centro Studi Palloni Sonda“; si dà, infatti, per scontato che, se qualcosa di strano vola nei cieli del nostro pianeta, esso debba irrevocabilmente essere ricondotto a qualcosa di esistente, e cioè quasi sempre ad un pallone sonda.Gli avvistamenti riconducibili ad Ufo che si effettuano in un anno sul pianeta Terra sono migliaia, il che vuol dire che ce ne sono molti di più che non vengono scorti e riportati. Ma quanti soldi ci costerebbero tutti questi palloni sonda che costruiremmo e lanceremmo nei cieli del pianeta e, soprattutto, a cosa servirebbero?
Ci sono anche dei palloni sonda sottomarini, i quali, alla metà degli anni settanta, uscivano dalle acque della costa adriatica, davanti agli occhi stupefatti di pescatori, testimoni occasionali, finanzieri, pesci azzurri, eccetera. Pare che i veloci scafi dei contrabbandieri albanesi debbano fare lo slalom tra i diversi palloni sonda che si materializzano in quella zona da sempre, per raggiungere le amate coste italiane. Dovete infatti sapere che gli studiosi di palloni sonda, i famosi “pallonai-sondari“, sostengono che tali strani strumenti siano in grado di avere prestazioni aerodinamiche mai viste: comparire sui radar dell’aeronautica civile e/o militare di mezz’Europa e, con accelerazioni di tremila chilometri al secondo quadrato, coprire archi di cielo mai visti.
Quello che mi sono sempre chiesto è perché non andiamo su Marte, con questi mezzi dalle impressionanti prestazioni e forme, invece di permettere loro di oscurarci la vista del Sole, dato il loro numero veramente incredibile.
Sì! parliamo di forme diverse, perché non dovete credere che i palloni sonda siano pressoché sferici. Sono addirittura tondi come dei piatti da minestra ed, ultimamente, triangolari. Vanno contro vento, cambiano forma davanti ai testimoni e sono in grado, passando velocemente vicino ad alcuni aerei in volo, persino di scuoterli fortemente.
Questi palloni sonda stanno oggi prendendo la strana abitudine di volare sulle teste di decine di fedeli in contemplazione estatica di veggenti occasionali, i quali dicono di avere colloqui con la Beata Vergine Maria. Ma di ciò parleremo in altra sede.Alcuni di questi palloni sonda (caso Zamora – New Mexico USA) sono abitati da esseri umanoidi. Il capitano Zamora, ai bordi della strada, ne vide atterrare uno e, siccome quel pallone sonda in quel punto non ci poteva atterrare a causa del divieto di sosta… si sa che nel deserto del New Mexico ci sono molti divieti di sosta a causa della continua caduta di Ufo e di animali mutilati dal cielo (potrebbe essere pericoloso)… uscì subito dalla sua automobile, andando incontro ai due occupanti del pallone sonda, che stavano scappando per non essere multati, una volta visto il poliziotto.
Ma Zamora che, per gli esperti pallonai-sondari, era miope, perse gli occhiali e, invece di vedere due esseri umani, scorse due esseri di piccola statura che, salutandolo con le loro quattro strane dita, scapparono facendosi beffe di lui.
Ma nooooo… non avevano un dito stranamente più lungo degli altri: come faceva Zamora senza occhiali a vedere tutto ciò? Si trattava, invece, di un gesto che gli Americani hanno sovente l’abitudine di fare verso i tutori dell’ordine, chiudendo la mano destra con il palmo verso l’alto a pugno e tirando su il dito medio in verticale, poi accompagnando questo gesto con un movimento ondulatorio dell’avambraccio verso l’alto. E lo strano segno che Zamora dice di aver visto sul pallone sonda? Niente paura: quello, nonostante gli occhiali, lo ha visto benissimo… Si tratta della marca di una… casa costruttrice di palloni sonda, americana naturalmente.
Visto? C’è sempre una spiegazione ragionevole per tutto.
Credo che a questo punto scriverò un altro libro, che si intitolerà: “Rapiti da un pallone sonda!”. Anche il fenomeno dei rapimenti alieni (abduction), infatti, può essere facilmente spiegato in termini molto più razionali che non andando sempre a cercare l’extraterrestre dietro l’angolo.
Per fare un esempio: una signora americana, sotto ipnosi, svela al ricercatore americano Derrel Sims che è stata rapita dagli alieni piccoli, quelli grigi con poche dita, altrimenti se le ficcano sempre nel naso, e denuncia un certo dolorino all’alluce di un piede. Una rapida occhiata e si scopre, per mezzo dei raggi X, che la signora è portatrice sana di uno strano aggeggio… un impianto alieno?… sembra proprio di sì, poiché le analisi fatte dal gruppo di Sims sembrano dimostrare che la percentuale isotopica degli elementi di cui è costituito lo strano oggettino è differente da quella terrestre. L’oggetto appare costituito di una membrana bio-organica, con dentro qualcos’altro.
Ma nooooo… ridicono gli ufologi pallonai-sondari, scopiazzando un loro collega americano. La signora, scendendo dal proprio letto una mattina, avrebbe calpestato accidentalmente una meteorite, che le si sarebbe incistata nell’alluce del piede. Aaah… ecco spiegata la provenienza extraterrestre, identificata dalle analisi chimiche dello strano sassolino.
Due persone sono state rapite da un Ufo sotto gli occhi di un’intera scolaresca, nel paesino di Chiu-Chiu, in Cile, intorno alle 10 di sera del 19 ottobre scorso. Un oggetto luminoso bianco, con luci lampeggianti, si è fermato sopra il cortile della scuola, dove una ventina di bambini giocavano nell’attesa che finisse una riunione dei loro genitori. Da un’apertura nella parte inferiore dell’oggetto è sceso un fascio di luce accecante, il quale ha colpito la custode della scuola ed una bimba di 8 anni, che sono scomparse nel nulla.Richiamati dai bambini e da un violento schianto, come di vetri rotti, una trentina di adulti sono usciti dalla scuola ed hanno potuto osservare l’oggetto sospeso a circa 6 metri da terra, prima che schizzasse via in direzione sud, scomparendo all’altezza del cimitero. La donna e la bambina scomparse sono state ritrovate tremanti a poca distanza. Secondo i bambini, le due erano scomparse solo per pochi secondi. La custode ha raccontato di essersi sentita risucchiata e paralizzata dal raggio luminoso, di aver sentito delle voci e poi di avere perso i sensi.
Ci risulta che i pallonai-sondari siano già al lavoro per rintracciare la marca del nuovissimo pallone sonda adoperato in quest’ultimo caso.
Oggi i pallonai-sondari si fanno aiutare dagli psichiatri. Nooo: non perché siano da ricovero, ma semplicemente perché i ricercatori fissati con gli alieni avrebbero prodotto un test, ideato dall’americano Hopkins (il test di HIRT), che si applica alla psiche dei bambini che sostengono strane cose. Infatti i fanatici dei rapimenti sostengono che, se sei stato rapito dagli alieni, questi hanno beccato anche il tuo pargoletto e faranno così anche con tuo nipote. Così Hopkins va in giro per l’America a chiedere ai figli degli addotti con età tra i tre ed i cinque anni di riconoscere alcune amabili figurine che descrivono i loro eroi, gli eroi della loro fantasia, quindi. Ed ecco comparire Babbo Natale, Batman, la Befana, il Poliziotto ed il simpatico faccione del Grigio che: “…gioca con me di notte… mamma, quando tu dormi…!” Dice il bambino.
Hopkins, di fronte a tali rivelazioni, crede di essere ancora una volta davanti ad una abduction pedofila, invece lo psichiatra amico dei pallonai dice che il bambino ha scambiato quella figura con quella di Topolino, sì, l’eroe dei fumetti… Anche lui, infatti, non so se ci avete mai fatto caso, ha tre dita ed il pollice opponibile ed è di pelle nera. Oggi come oggi, grazie a questi indefessi pensatori, sappiamo che Topolino, quando di notte entra nelle camerette dei nostri piccoli, passando attraverso la finestra chiusa od ancor peggio, attraverso il muro, si toglie prima i guanti gialli, poiché di essi non si fa alcuna menzione nei ricordi di questi ragazzi.
Storicamente non è, però, stato Hopkins a mescolare le carte di alieni, Grigi in questo caso, con la figura di Babbo Natale. Molti anni fa, in USA, un noto ricercatore di queste cose diceva che non c’è differenza tra il sostenere che esistono veramente gli alieni e Babbo Natale. In fondo, diceva costui, noi ci troviamo di fronte alla stessa situazione di un bambino piccolo che aspetta Babbo Natale, non lo vede mai, forse lo sogna, forse lo intravede, ma mai riesce ad avere una tangibile prova della sua esistenza.
L’esistenza di Babbo Natale è, dunque, basata su di un processo indiziario. I genitori sostengono l’esistenza di Babbo Natale, i regali arrivano e qualcuno avrà pur provveduto a portarli, la letterina è stata puntualmente imbucata, dunque Babbo Natale esiste. Ed infatti è proprio così, Babbo Natale esiste davvero, concludiamo noi. In effetti non esiste, così come noi ce lo immaginiamo, ma la causa che produce l’effetto Babbo Natale esiste ed è il genitore del bimbo che recita la parte di qualcuno, in questo caso di Babbo Natale. Ma se è così, allora dietro il racconto del bambino esiste veramente una causa scatenante, esiste davvero un effetto che ha prodotto queste risposte, un effetto reale, come è reale il genitore travestito da Babbo Natale.
Io credo di vedere il mio amichetto piccolo e grigio che gioca con me, invece è un alieno con ben altre intenzioni? Come Babbo Natale mi inganna dando false credenziali, così il Grigio mi vuole ammansire con i suoi discorsi buonisti. Proprio come Babbo Natale:
“Stai buono e non ti succederà nulla… dormi e non fare il cattivo, altrimenti potresti essere punito”.
L’apparenza inganna, ma dietro l’apparenza esiste sempre la consistenza di un qualcosa che a volte ci sfugge. I due casi sono più simili di quanto si possa pensare, in quanto, scrive un noto professore di programmazione neuro-linguistica, creatore del Lie Detector in USA, non esistono persone che ingannano e persone che vengono ingannate, ma persone che tentano di ingannare e persone che si prestano inconsciamente ad essere ingannate.
Il bambino sa perfettamente che Babbo Natale è una mistificazione, così come sa, nel suo inconscio, esattamente chi è che lo viene a trovare di notte, mentre i genitori dormono.Avete già capito? Ma sì, si tratta di un nuovo pallone-sonda, fatto a bambola gonfiabile, molto utile anche agli addotti maschi con turbe sessuali, come del resto sostengono alcuni psichiatri italiani. Verrà fuori presto uno di quelli sopra menzionati, esperto in palloni sonda, a dirci che sono i militari americani che hanno inventato questo nuovo prototipo per studiare di notte il comportamento dei terrestri, per scopi militari, ovviamente.
Così gli addotti avrebbero trasposto, in un oggetto transizionale a forma di alieno, i loro desideri sessuali. In fondo, lo stesso Jung vedeva, in alcune forme di Ufo, proiezioni di membri maschili (le navi madri) e femminili (i piatti volanti visti di traverso).
Ed ecco, finalmente, ci avviciniamo alla mia tesi finale, secondo la quale esiste una chiara relazione tra palloni sonda, bambole gonfiabili e cervelli degli esperti di Ufo: hanno tutti e tre lo stesso contenuto.
Note: Ringraziamo la CIA, l’americana commissione Sturrock, il SEPRA e la francese commissione COMETA per aver generosamente sponsorizzato la nostra ricerca.
Le figurine utilizzate per il test di Hirt