La 14° giornata proponeva su tutte il match d’alta classifica tra Sassari e Milano, con l’EA7 chiamata al conforto delle proprie ambizioni di primato. Molto interessanti anche Roma-Venezia, con quest’ultima tonificata dalla cura Markovski, e Cantù-Reggio Emilia, coi padroni di casa decisi a confermarsi dopo essere approdati al vertice. Siena riceveva Varese.
Milano, chiamata alla prova di forza, supera bene Sassari in una partita molto equilibrata, decisa dal talento in maglia biancorossa. Langford, Melli, ma soprattutto Wallace, nei momenti che contano, mettono il freno ai sardi, che si affidano soprattutto alle bombe del solito Drake Diener e di un ottimo Sacchetti. L’EA7 comincia a fare paura.
Siena esce dalla convalescenza post addio di Hackett, e condotta per mano da un ispiratissimo Haynes (al suo esordio tra le file biancoverdi), riesce a contrastare la rimonta nell’ultimo quarto di Varese, cui nel momento topico viene a mancare il suo uomo migliore, Banks. Oltre all’ex Milano, sugli scudi anche Hunter (17 punti per 24 di valutazione).
Brindisi riacciuffa nel supplementare una partita che ha rischiato più volte di perdere. Pesaro parte meglio (23-9 al 10’) sfruttando anche la misera vena realizzativa dei pugliesi, e raggiunge spesso scarti considerevoli (grazie ad un imperioso Anosike sotto le plance), ma l’Enel non si abbatte mai, facendosi raggiungere da Turner allo scadere, ma non lasciando scampo nell’overtime.
Venezia sbanca Roma, fermandone a 6 le vittorie nelle precedenti 7 uscite. Partita senza storia, dopo l’iniziale +6 romano, con l’Umana che sceglie di aprire il fuoco dalla lunga distanza con Smith e Vitali, mai contrastati. Roma appare stanca, mentre il quintetto veneziano sembra davvero trasformato da Markovski, alla terza vittoria esterna.
Cantù, ancora imbattuta al Pianella tra campionato e Eurocup, stende la Grissin Bon grazie soprattutto ad un’ottima difesa, e vola in testa. Gentile e, pur a corrente alternata, Aradori costruiscono il successo finale in una partita dalla bassa media realizzativa. Buono l’esordio stagionale di Marconato, chiamato a fare le veci dell’infortunato Cusin, solido Uter.
Nonostante l’incredibile 23-2 dopo l’intervallo, con cui la Granarolo ribalta il punteggio di un primo tempo da incubo, alla fine è Pistoia a far suo un match dalla trama avvincente. E’ Johnson dalla lunga a consegnare i due punti alla Tesi, al termine di un quarto al cardiopalma. Hardy fa le pentole e i coperchi ma per le V nere, che compromettono le finali di C. Italia, non basta.
Al PalaDelMauro va in scena il festival dell’attacco. Scatta meglio Montegranaro, in vantaggio fino al 15’. Cinciarini, Mayo e Mitrovic martellano la retina di Avellino con percentuali Nba, imitati tra le file di casa da Richardson e l’onnipresente Cavaliero. Avellino però non molla l’osso, trovando forze inusitate tra le seconde linee (Dean e Spinelli) e vincendo di squadra.
Cremona coglie la prima vittoria dell’era Pancotto, avendo la meglio sulla Pasta Reggia Caserta. Successo costruito sulla difesa (casertani tenuti al minimo stagionale, 64 punti) e sulle trame ordinate di Jackson e Rich (7 assist). Ai campani non basta un monumentale Brooks (23 punti e 11 rimbalzi), mortificati dall’impietoso 1/19 da tre.
TOP
Smith (Venezia): 32 punti in 35 minuti, 60% da tre, 12 rimbalzi , 33 di valutazione: serve altro? L’impatto dell’ex North Dakota State è stato devastante, soprattutto nel tiro dalla lunga e nella presenza a rimbalzo. Grazie alla sua vena realizzativa, Venezia non va mai in difficoltà e porta a casa uno scalpo prestigioso.
Anosike (Pesaro): il centrone americano, ex Siena College, è una delle poche note liete dell’ultima in classifica. Anche contro Brindisi risulta a tratti immarcabile, rebus irrisolvibile per la retroguardia pugliese. 23 punti, 7/10 dalla corta distanza, e ben 17 rimbalzi: la prova del n° 21 avrebbe meritato miglior sorte.
Langford (Milano): nella Milano delle infinite stelle, Keith risulta il migliore in campo. Uscendo dalla panchina, dà l’energia e il contributo necessario per spegnere le velleità di Sassari. Fa sempre la cosa giusta, e i suoi 24 preziosissimi punti (8/9 da due) e 5 rimbalzi, danno il senso di una prova di assoluta sostanza.
FLOP
T. Diener (Sassari): Drake al solito è tra i migliori, Travis invece floppa in una partita chiave. Autore di un contributo alla causa pressoché nullo (2 soli punti in 15 minuti), il minore dei cugini Diener sembra vagare per il campo alla ricerca di un appoggio decisivo che non arriva mai. Anche a causa sua Meo Sacchetti non riceve alternative importanti dalla panchina.
Dyson (Brindisi): la sua partita si conclude al 25’, col secondo fallo antisportivo sul lanciato Young. Una grave macchia sulla sua partita, che rischiava di pesare oltremodo su un Enel Brindisi in quel momento prodotta nel massimo sforzo per non lasciar scappare via Pesaro. Anche 3 inattese palle perse per lui, a conferma del momento negativo.
Mordente (Caserta): cognome che stavolta non corrisponde alla realtà agonistica. La guardia di Molin non azzanna la partita come al solito, le polveri al tiro sono bagnate come scarsa è la lucidità in cabina di regia. Solo 5 punti in 26 minuti di gioco, bassissime percentuali e una presenza nei momenti topici assolutamente sfumata.
SOAP
Gentile (Cantù): il fratello minore sale in cattedra contro Reggio Emilia con una prova maiuscola. Il suo 6/11 al tiro
consente a Cantù di mantenere sempre in mano le briglie dell’incontro. Glaciale dalla lunetta (4/4), è la sua striscia di 8 punti in 3’ del terzo quarto a scavare il solco che la squadra di Menetti non riesce più a ricucire.Sacchetti (Sassari): buon sangue non mente. Il figlio d ell’indimenticato Romeo (suo attuale coach) gioca una partita molto ordinata, prendendosi tiri intelligenti nei 21 minuti di titolarità, e catturando 5 preziosissimi rimbalzi. Non basta per avere la meglio sulla corazzata Milano, ma è una freccia in più per la Dinamo.
Vitali (Venezia): in coppia con Smith demolisce la resistenza di Roma. Presente su ambedue i lati del campo, è soprattutto in zona offensiva a far male alla difesa capitolina: 5/7 al tiro e ben 8 assist. Finalmente punto di riferimento e titolare in serie A, prosegue la maturazione di uno dei migliori giovani virgulti del basket italiano.