Se esistesse il buon senso nella politica, oggi l’Italia non verserebbe nelle condizioni in cui si trova. Capisco, è irragionevole parlare di buon senso e politica al tempo stesso.
Si tratta quasi di una contraddizione in termini.E pensare che molti dei signori che che vediamo tanto animarsi alle camere del parlamento, dovrebbero, il condizionale è di rigore in questo caso, rappresentare la saggezza fatta uomo, in animo di governare nell’ onestà più cristallina un paese.
Sottolineo che non stiamo parlando ne di saggezze, che comunque un governante dovrebbe avere, ne di preparazione e cultura, ma soltanto di buon senso.
In quanti dei discorsi pre-elettorali vi è capitato di ascoltare una frase orientata al benessere comune ? Personalmente non mi è mai successo.
La strategia più in voga, fra questi “statisti”, è stata quella di accusarsi l’un l’altro di ogni genere di crimine ai danni del popolo.
Sempre più spesso sentiamo parlare di trasparenza, ma la trasparenza è richiesta quando l’evidenza mostra tracce di ruberie, quando porta a galla ombre sull’operato dei pubblici amministratori.
Dal momento che tutti, da sinistra a destra nessuno escluso, chiedono trasparenza per le ragioni che tutti possiamo immaginare, non è forse un genere di richiesta che suona come un’ammissione di colpa?
E perché mai dovrebbero sedere alle camere persone che hanno ammesso di aver danneggiato il popolo ed il paese?
La politica dovrebbe essere scevra dalle lotte di potere e dalle questioni personali, e purtroppo, durante tutta la campagna elettorale, ci hanno rimpinzato di lotta di potere e corsa alla seggiola, lo abbiamo potuto costatare in ognuna delle centinaia di apparizioni televisive dei nostri amati politici.
Il bene comune, intendo quello del popolo italiano, è facile da riconoscere e individuare.Non servono professori o luminari sono sufficienti persone normali, alle quali vanno riconosciute poche qualità, l’essere onesti, l’essere giusti.