Magazine Cinema
THE WOMAN – USA 2011, 101’. Regia di Lucky McKee.
Un horror particolare, quasi svuotato di tensione ma con impennate di brutalità che lasciano il segno. C’è una stana famiglia, il padre che è quello che nella vita si trova più a suo agio è anche il più fuori di tutti, una specie di nazi maniaco in completo da lavoro tazzina di caffè in mano; la moglie ha un che di angoscioso, è trattenuta in qualsiasi cosa che fa o dice. La figlia maggiore è in pena, forse è incinta. Il fratello più piccolo passa il tempo a fare tiri a canestro tenendo il conto degli errori, e coltivando la stessa follia del padre. La vita procede per immagini lente con musica sotto tipo black hole sun o muscle museum ( intendo i videoclip, le musiche in sé ricordano piuttosto i pixies ) si capisce che va tutto in frantumi ma la sofferenza tiene attaccati i pezzi, e poi c’è il padre nazi a dare gli ordini, calmo e compassato of course. Finché arriva la sorpresa: il padre nazi un giorno va a caccia e mentre punta il suo bel fucile con tanto di mirino tra gli alberi scorge una donna intenta a farsi il bagno in un fiume, vestita di stracci, coperta di fango e intenta a cibarsi di pesci vivi presi con il coltello. Negli occhi del padre nazi scatta un ideuzza birichina che potrei raccontarvi ma è meglio se la scoprite da soli.
EDEN LAKE – UK 2008, 91’. Regia di James Watkins.
Sebbene ricalchi serie di horror visti e rivisti, a partire dai terribili l’ultima casa a sinistra e I spit on your grave, rimescola le carte e restituisce una visione deprimente dello stato delle cose, oltre a colpire duro senza indulgere nel compiacimento dei titoli citati sopra o dei film appartenenti più o meno ai sottogeneri detti rape & revenge o torture porn. Una giovane coppia parte per trascorre il week-end in un posto fuori mano, dove c’è un lago e i boschi e tutto il resto. Sono belli, benestanti e di buone maniere. Si trovano a condividere lo spazio con dei ragazzi problematici, che disturbano la quiete della coppia. Sono strafottenti e violenti, c’è poco da fare. L’uomo ha un diverbio con loro e la situazione ovviamente precipita. Il gruppo ruba l’auto della coppia, poi c’è un litigio; l’uomo per errore uccide il cane del gruppo e comincia l’inferno. C’è un che di malsano in film del genere, e in effetti c’ho pensato a lungo prima di recensirlo, anche durante la visione sale un certo disagio nel ritrovarsi a voler vedere quello che succede, nonostante il film sia condotto con rigore e realismo, al punto di punire in qualche modo la curiosità.
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