Intervenendo alla presentazione dell’ultimo libro di Renato Brunetta, il Cavaliere ricostruisce i fatti accaduti nell’ultimo anno in sede europea. Rivendica successi, attacca Francia e Germania. Poi conclude: “Berlino esca dall’euro”
di Redazione Il Fatto Quotidiano “Il grande imbroglio non è il Governo tecnico e cosa sta succedendo in Italia, ma è l’euro che è stato introdotto senza che avesse una banca centrale alle spalle”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, partecipando alla presentazione a Roma dell’ultimo libro di Renato Brunetta che si intitola, appunto “Il grande imbroglio”. L’ex premier ha scelto questo appuntamento per fornire il suo punto di vista su quanto accaduto nell’ultimo anno sui mercati. “Io ho sostenuto battaglie plurime in Europa contro chi voleva dare a tutto l’impianto europeo solo regole di austerity nell’illusione che portassero al rialzo dell’economia. Ma ero una voce isolata”. Quindi una frecciata all’asse franco-tedesco, che lo mise all’angolo nell’autunno dello scorso anno: “La signora Merkel, come sempre sostenuta da Sarkozy, pretendeva l’introduzione della Tobin tax. Io feci notare che l’introduzione di questa tassa avrebbe favorito i paesi che non l’applicavano, danneggiando l’Europa. Le transazioni sarebbero andate tutte a Singapore. Sono intervenuto in Europa a fermare delle cose perchè ero l’unico imprenditore tra i capi di Stato e di Governo”. Insomma, un trionfo targato Berlusconi.Operazione che invece, sempre secondo la versione del Cavaliere, non è riuscita con il fiscal compact: “Il fiscal compact esprime le idee di una politica di una Germania che è un paese egemone e non è solidale. Dissi che l’Italia non poteva caricarsi l’onere di ridurre il debito pubblico di 45 miliardi, posi il veto e il Consiglio si bloccò. Io non mi spaventai, mi riunii con Junker e al telefono con Tremonti ed espressi la mia contrarietà. Non riuscii a convincerli. La rigidità porta austerity che non porta la crescita e se non aumenta il pil si va verso la recessione”. La soluzione a tutti i mali? “La Germania esca dall’euro. Non sarebbe una tragedia”.
Berlusconi, nel suo intervento, ha parlato anche della pressione fiscale italiana, facendo un affondo sulla politica fiscale di Monti: ”Il governo si sta inoltrando verso una maggiore tassazione che ha colpito le famiglie italiane, che hanno avuto la possibilità così di fare meno acquisti. Equitalia? Certe volte fa delle estorsioni nei confronti dei cittadini. Non va bene questo sistema per cui spetta al cittadino l’onere di provare che il fisco lo ha tassato ingiustamente”. L’opinione dell’ex premier sui blitz della Guardia di finanza? “Stato di polizia tributaria. Grazie a questi controlli in Sardegna si è registrato un 40% in meno dei turisti rispetto all’anno scorso”. L’ultimo affondo è dedicato all’Imu: “La tassa dell’Imu colpisce la casa, un bene primario e fondamentale per le famiglie italiane, soprattutto per il loro futuro”.
Pochi minuti dopo, arriva la replica del presidente della Camera Gianfranco Fini: ”Berlusconi e’ un irresponsabile. Chi è stato Presidente del Consiglio non può parlare di stato di polizia tributaria che terrorizza gli italiani.
Il carico fiscale, certamente troppo elevato, si combatte facendo pagare le tasse a tutti secondo i loro redditi, non certo incitando all’evasione”.
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