Non che questa notizia ci lasci particolarmente stupiti. Insomma, sembrava chiaro già dall’inizio. Il sacchetto è stato più eloquente di tante altre parole dette in queste ultime 24 ore.
Di fatto, il boss Bernardo Provenzano ha rinunciato a comparire in videoconferenza all'udienza in corso davanti alla corte d'assise d'appello di Palermo in cui è imputato di un omicidio per l'omicidio di Calogero Gigino Pizzuto, avvenuto nel 1981 in provincia di Agrigento.
Dal carcere di Parma in cui è detenuto è arrivato ai giudici un documento in cui il capomafia, che mercoledì sera ha tentato il suicidio in cella, dice di non volere comparire.
Non è la prima volta che il boss si avvale della facoltà di rinunciare. «Ho chiesto che la copia dell'atto faxato dal carcere sia acquisita al fascicolo del dibattimento - spiega il legale di Provenzano, l'avvocato Rosalba Di Gregorio - Il foglio non è firmato di pugno dal mio assistito e reca una rinuncia scritta in prima persona e un 'firmato Provenzanò scritto al computer. Le uniche sottoscrizioni messe a penna sono di responsabili dell'istituto di pena».
Il processo è stato rinviato all'1 giugno per legittimo impedimento di un altro imputato, il boss Pippo Calò che il 30 aprile scorso ha avuto un malore ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico.
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