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Il bignè (francesismo da beignet), più correttamente in italiano bignola (o bignole), è una piccola pasta dolce di forma tondeggiante, talvolta allungata, in questo caso si chiama éclair. I bignè si preparano in due modi completamente differenti fra loro: i bignè fritti e i bignè ripieni.


Il bignè (o bignola) fritto è la forma originaria del dolce, diffusa in numerosi paesi d’Europa. È formato da una pasta di farina, uova, latte, zucchero, burro, liquore e lievito che viene divisa in piccole forme, successivamente fritte e spolverate di zucchero a velo. In molte regioni è un tipico dolce di carnevale. Una versione differente del bignè fritto è tradizionale delle zone cajun degli States e molto famosa a New Orleans. In questa versione, di nota derivazione francese, il bignè è un dolce quadrato fritto. Si ricava da una pasta lievitata che viene stesa con il mattarello, tagliata in quadrati che vengono fritti in olio di semi di cotone e spolverati di zucchero a velo. Si ritiene che la ricetta sia stata portata nel corso del Settecento dalle suore dell’ordine delle Orsoline e sia divenuta comune nel 1800. È un dolce comune e amato, reperibile nelle caffetterie, cui ci si riferisce impropriamente come doughnuts, sebbene questo termine indichi nel resto degli stati anglofoni la ciambella dolce, fritta e glassata.

Il bignè (o bignola) ripieno è un piccolo dolce composto da un guscio di pasta choux ripieno di creme variamente aromatizzate, diventata famosa dalla Belle époque in poi. La pasta choux, inserita in una tasca da pasticcere, con bocchette di vario diametro e scanalatura, viene spremuta in piccole quantità su una placca da forno e cotta. Al variare delle bocchette e delle forme impresse, si ottengono diversi risultati estetici. I gusci di bignè cuociono brevemente a temperature intorno ai 200º e nel cuocere gonfiano divenendo leggeri e cavi all’interno. Questa stessa cavità viene riempita di farcitura; successivamente il dolce viene coperto di glassa. A seconda del ripieno assumono un nome preciso, che spesso viene usato solo in alta pasticceria.

Tra i più famosi ricordiamo lo Chantilly, bignè ripieno di panna montata e crema pasticcera. Tuttavia, poiché la pasta choux è di gusto neutro, il bignè viene spesso farcito salato, ad esempio con salsa besciamella, crostacei, funghi o fondute di formaggio e servito come stuzzichino per buffet o aperitivi. La dimensione del bignè dolce può variare da un diametro di 10 – 12 cm alle dimensioni di una noce, tipiche della pasticceria minuta in uso specialmente in Piemonte. Il bignè salato è solitamente piccolo, tra i 3 e i 6 cm di diametro. Vi si fa riferimento anche con il nome di choux o bignola. Quest’ultimo termine, però, può trovarsi anche applicato alle ricette tradizionali del bignè fritto.

Ingredienti per 6 persone:

- Sale
– 70 G Burro
– 120 G Farina
– 2 Uova
– 200 G Ricotta
– 50 G Pasta D’acciughe

Procedimento:

Fate bollire un quarto scarso di acqua con sale e 50 g di burro; togliete momentaneamente dal fuoco e aggiungete la farina, tutta in una volta, rimestando in continuazione. Riportate il recipiente sulla fiamma e mescolate fino a quando il composto si staccherà completamente dal fondo e dalle pareti della casseruola. A questo punto togliete dal fuoco e unite un uovo alla volta, amalgamando alla perfezione. Trasferite il composto in una tasca da pasticceria e distribuitelo, a mucchietti delle dimensioni di una noce, sulla piastra del forno imburrata. Infornate a 200 gradi per circa 20 minuti, finché le bignole avranno preso colore e si saranno gonfiate a dovere. Ponete la ricotta in una ciotola e lavoratela con la pasta d’acciughe; quando avrete ottenuto un composto cremoso e omogeneo, mettetelo in una siringa e, a piccole dosi successive, spruzzatelo dentro le bignole. Servite subito.


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