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BISCOTTI ALLO YOGURT (Yogurt cookies)

Da Micol
E non potevo esimermi dal non provare lo yogurt come elemento base per questi deliziosi biscotti che trovo davvero irresistibili ....perfetti per una colazione sana e leggera..... senza nulla togliere al gusto ovviamente......
BISCOTTI ALLO YOGURT (Yogurt cookies)
    INGREDIENTI      (per 24 biscotti circa)
  • 250 gr di farina “00"
  • 100g di zucchero di canna
  • 2 cucchiai di miele
  • 70g di  yogurt bianco
  • 16g di olio di semi
  • 1/2 cucchiaino scarso di bicarbonato di sodio
  • 1 pizzico di sale
  • zucchero scuro di canna dai cristalli grossi q.b.

Per preparare i miei biscotti allo yogurt come prima cosa devi preriscaldare il forno a 180°C, quindi con uno sbattitore elettrico inizia a lavorare olio, yogurt, miele e zucchero fino a quando non saranno ben amalgamati.
Ora aggiungi la farina, il bicarbonato e il sale e stendi  l’impasto  sul piano di lavoro infarinato, ritaglia i biscotti allo yogurt con le formine rotonde,oppure (come ho fatto io) prelevando direttamente piccole quantita' di impasto e creando una sorta di "ciambella" e disponili su di una teglia ricoperta di carta da forno, copri ciascun biscotto con abbondante granella di zucchero grezzo e posizionare la teglia da forno a metà altezza.Cuoci i biscotti allo yogurt dai 7 ai 9 minuti, fino a quando i bordi sono di colore leggermente marrone chiaro, devono appena prendere colore.
LO YOGURT.....
Citato nella Bibbia, descritto da Aristotele, Senofonte, Erodoto e Plinio, conosciuto da sempre presso le popolazioni orientali, lo yogurt ha origini antichissime. Infatti lo yogurt, come il formaggio, altro non è che il risultato del processo di fermentazione del latte ad opera di alcuni microrganismi. Proprio per questo motivo e per la probabile casualità della sua scoperta è quasi impossibile definire con certezza il suo primo apparire sulle tavole dei nostri progenitori, anche se è ormai opinione comune che l’origine dello yogurt sia di almeno 4000 anni fa.
La culla dello yogurt è comunemente localizzata geograficamente nell’Europa orientale, da dove le popolazioni nomadi e i commercianti l’hanno poi introdotto in quella occidentale. L’origine caucasica dello yogurt si ritrova anche nella sua etimologia: in turco, infatti, il termine joggurt significa "latte denso".
Grazie agli intensi scambi commerciali e militari del bacino del Mediterraneo, il "latte denso" si diffuse ben presto anche tra Fenici, Egizi, Sumeri, Greci e Romani. Il medico greco Galeno parla diffusamente dello yogurt in una sua opera, attribuendogli sicure capacità benefiche per il fegato e lo stomaco.
Anche il suo impiego in cucina non è nuovo. Nelle novelle de “Le Mille e una Notte” è presente come base per banchetti regali, mentre i primi libri arabi di ricette vedono la descrizione di diversi piatti prelibati a base di yogurt. Anche l’Antico Testamento cita lo yogurt quando il profeta Abramo "lieto nell'apprendere che la moglie Sara era finalmente in attesa di un figlio, prese una bevanda di latte acido e latte fresco e lo mise di fronte agli angeli venuti a dargli la notizia”.
La storia moderna e scientifica dello yogurt inizia con la fine dell’ottocento, quando il biologo Ilyich Metchnikov, ricercatore dell’Istituto Pasteur di Parigi, riesce ad isolare il Lactobacillus Bulgaricus, responsabile del processo di fermentazione che permette la trasformazione del latte in yogurt. L’aggettivo Bulgaricus si deve al fatto che il campione di yogurt dal quale è stato isolato il bacillo proveniva da una popolazione bulgara famosa per l’alto consumo di yogurt e per la longevità. Metchnikov aveva intuito che un consumo costante di questo alimento poteva fungere da disintossicante contro i batteri nocivi che si concentrano nell’intestino. Secondo lo scienziato allievo del grande Pasteur, il consumo di yogurt avrebbe consentito di vivere fino a 150 anni. Al di là di questa ingenuità, che risente probabilmente del clima positivistico dell’epoca, il Professor Metchnikov fu insignito nel 1908 del Premio Nobel per la medicina per il suo lavoro sull'immunologia e le sue scoperte sono ancora alla base della conoscenza di un alimento antico e modernissimo al tempo stesso.


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