Ingredienti:
200 g di farina bianca
100 g di farina gialla
6 cucchiai di latte
100 g di zucchero
200 g di burro 1 uovo
Per guarnire:
pistacchi freschi
ciliegine candite
Grazie al suo contenuto di vitamina A, di ferro e di fosforo, il pistacchio è un alimento molto indicato come ricostituente del sistema nervoso e sempre grazie alle proprietà di molte sostanze contenute nel pistacchio, come ad esempio gli isoflavoni ed alcuni acidi organici, l'organismo umano, tramite l'assunzione di pistacchi, è in grado di rafforzare le proprie difese nei confronti degli attacchi dei tanto temuti radicali liberi.
Preparazione: 20’
Cottura: 10’
- Lasciate ammorbidire il burro, poi frullatelo con lo zucchero fino a ottenere un composto soffice e leggero.
- Incorporatevi le due farine miscelate e mescolate brevemente, altrimenti il composto diventa colloso.
- Trasferitelo in una tasca da pasticciere con la bocchetta spizzata.
- Foderate la piastra con l’apposita carta. Su questa, premendo la tasca da pasticciere, disegnate con la pasta che fuoriesce i biscotti della forma che preferite: ciambelline, roselline, piccole “s” o altro secondo la vostra fantasia.
- Su ognuno applicate mezzo pistacchio o mezza ciliegina. Cuocete in forno caldo a 190° per 10 minuti.
- Ritirate, lasciate riposare, disponeteli in un cestino da biscotti e servite.
Quanto nutre un biscotto: 112 calorie.
Vino consigliato: Recioto di Soave.
Del Recioto non sono incerte solo le origini, ma pure il nome: alcuni lo fanno risalire la passito denominato Reticio menzionato sia da Virgilio che da Plinio il Vecchio.
Non è da escludere neppure la radice latina Racemus, grappolo, visto che nel Medio Evo è frequente indicare con Recis i grappoli spiccati dalla vite ed appesi ad asciugare per la conservazione.
Altra ipotesi è che il termine Recioto derivi da quello veneto "recia", che significa orecchio, e con il quale si fa riferimento alla parte più alta del grappolo, ovvero quella contenente il succo migliore.
I vini a denominazione di origine controllata e garantita “Recioto di Gambellara Classico” devono essere ottenuti dalle uve provenienti dal vitigno Garganega per almeno l’80% e per il rimanente da uve dei vitigni Pinot Bianco, Chardonnay e Trebbiano di Soave (nostrano) fino ad un massimo del 20%. La Garganega è il vitigno autoctono e antichissimo delle colline di Gambellara, ed il più importante della provincia di Vicenza.
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