Proseguiamo la nostra cena al buio, idea per un insolito San Valentino, con un’insolita cottura. Come qualcuno sa perchè ne avevamo parlato tempo fa su facebook, la cottura in lavastoviglie ci incuriosiva e al tempo stesso ci lasciava molto scettiche così non rimaneva che provare! Libro di Lisa Casali acquistato (www.ecocucina.org), munirsi di macchinetta sottovuoto per chi non ce l’ha (o chiedere al macellaio di fiducia di legare l’arista e aromatizzarla come segue e chiuderla sottovuoto, solitamente ce l’hanno e sono disponibili anche se storcono il naso..) e via. Come funziona questa tecnica e quali sono i pro e i contro? Lisa Casali, molto attenta alle tematiche ambientali sostiene che possiamo, in base ai differenti tipi di lavaggio, cuocere diversi tipi di pietanze. Tra le altre cose nel libro e anche sul blog ci sono delle belle idee per utilizzare gli “scarti” di alcuni prodotti e anche dritte sulle stagionalità. Pro: 1. rispetto ambientale, tanto la lavastoviglie la facciamo comunque.. 2. Nessun odore in cucina in “cottura”. 3. Sfrutta il calore del lavaggio e quindi i cibi sono magri, come se cotti al vapore. 4. Fa ridere tutti l’idea di mettere l’arista in lavastoviglie e anche il gatto (Merlino..) guardava incuriosito.. 5. soprattutto con l’utilizzo dei vasetti, sono anche carini da portare in tavola. 6. è un’idea, comunque, innovativa. Contro: 1. Quasi tutte le ricette del libro prevedono comunque un’integrazione extra lavastoviglie, che sia una rifinitura, un soffritto o quant’altro: una parte di cottura tradizionale (2. ed utilizzo di altre stoviglie) è previsto.. 3. Fa un pò strano strano… e nonostante l’arista in questione sia venuta bene rimaniamo un pò scettiche e, sempre e comunque, curiose. Occhio a sigillare bene tutto!!!
Tempo di realizzazione: poco più di un lavaggio in lavastoviglie, stando comodamente seduti sul divano
Difficoltà: nessunissima, solo superare eventuali blocchi psicologici verso una cottura così particolare
- 1 arista (già legata) da 600 gr.
- aromi per arista: 1 rametto rosmarino, 2 foglie salvia, 1 spicchio d’aglio, 1 cucchiaio abbondante sale e 1 cucchiaino pepe
- olio Evo
- 1 patata dolce grande (anche detta batata o patata americana)
- 2 cucchiai salsa Harissa (o altra salsina piccante)
- olio per friggere
- 1/2 bicchiere vino bianco
Strofinate l’arista con l’aglio e massaggiatela con un mix di salvia e rosmarino lavati e tritati (tenete da parte i rametti di rosmarino lavati e asciugati se vi piace la presentazione in foto), sale e pepe. Mettetela nel sacchetto del sottovuoto, con l’aglio diviso in 2 e poco olio. Sigilllate e controllate che non entri/esca niente. Riponetela nel ripiano superiore della vostra lavastoviglie e attivate, comprensivo di pasticche o detersivo, un lavaggio intensivo (quello che dura sulle 2 ore per capirsi). Lo sappiamo e lo confermiamo, è davvero un pò strano. Andate a guardare la tv o anche a letto.. Una volta raffreddato, togliete dal sacchetto (dove può rimanere, in frigo, anche qualche giorno), eliminate lo spago, scaldate una piastra di ghisa e cuocete l’arista da ogni lato pochi minuti. Versate il vino, lasciate evaporare e cuocete qualche minuto. Tagliate a fettine sottili. Lavate e sbucciate la patata dolce (o anche normale se non la reperite o non vi va di sperimentare) e tagliatela a fettine sottilissime, come chips. Mettetele in acqua fredda, asciugatele e friggetele in olio caldo. Salate solo alla fine. Componete gli spiedini con una fettina di carne spalmata con poca salsina piccante e una o più chips, serviti entrambi anche come accompagnamento. Buon fashion dark gusto, ricordatevi niente luci!!! Con questa ricetta partecipiamo al contest di Archcook – Cottura al vapore:
Perfetti con: rossetto Rouge Coco